Mi ero appena trasferita da un paesino piccolo, misero, senza futuro ad una città enorme New York, con la mia migliore amica Giada. Entrambe eravamo arrivate lì per cercare lavoro e per cercare di iscriverci all'università con i soldi del lavoro.
Arrivammo all'aeroporto mezze addormentate per il viaggio stancante e con le mani cariche di valigie ci avviammo all'uscita di quell'enorme struttura.
"Marty dobbiamo chiamare un taxi, ho le gambe che non me le sento più e i miei piedini delicati dalla misura 35 sono diventati una 40."
Io la guardavo e ridevo. Mentre parlava il vento spediva i suoi lunghi capelli biondi sulla sua faccia e lei nervosamente li spostava dalla parte opposta. Era veramente stanca, gli era capitata la disgrazia di avere il posto 11B sull'aereo, vicino a lei una vecchietta dolcissima, che ha parlato per ben 12 ore 5 minuti e 45 secondi della sua vita a Napoli, del suo povero marito che ha un'ernia al disco e che stava andando a trovare suo figlio a New york. Giada mentre la signora parlava si mise le cuffiette nelle orecchie, pensando che cosi non l'avrebbe più ascoltata. Ma la signora prese uno di quei giornali che le hostess danno cone metti piede sull'aereo e diede un colpo a Giada.
"Signorina lo sa che lei è una gran maleducata!?!". E già, aveva avuto un bel viaggio. Finalmente riuscimmo a chiamare un taxi. Posammo i bagagli nel cofano dell'auto e ci sedemmo nei posti anteriori.
"Dove vi porto ragazze?" Disse il tassista.
"Al Mandarin Oriental a Manahttan" dissi io con una voce soddisfatta.
Il tassista ci squadrò e all'apparenza non ci potevamo permettere quel posto.
Io ero vestita con una maglietta di Titti il canarino nera sporca, a causa di Giada che invece di centrare il sacchetto per vomitare centrò un pò della mia maglietta e tutta la borsa della vecchia, jeans e Vans nere.
Giada invece era vestita con i vestiti di suo fratello Matteo:maglietta di snoop dog e un paio di pantaloni alla turca. Dice che sono comodi, ma non oserei mai avere l'ebrezza di mettere vestiti di mio fratello, non oso immaginare cosa fa con quei vestiti.
Il tassista continuava a guardarci incredulo.
Appena arrivati in hotel ci avvicinammo alla reception.
"Come posso aiutarvi?" Chiese una receptionist molto carina ,con una simpatica spilla a fiori.
"Salve, abbiamo prenotato qui 5 giorni fa, sotto il nome di Watson".
La signora annui e ci diede la chiave della stanza e ci fece accompagnare in camera da un uomo con l'aria abbastanza incazzata.
Appena Giada vide la camera, anzi il letto, si ci buttò sopra.
"Spegni la luceee!" -Urlò
Spensi la luce. -Buona Notte...- e cercai il bagno ,usando la torcia del telefono, per farmi una doccia.
Il bagno era enorme, c'erano due specchi con due lavabi. Una vasca con idromassaggio e una doccia con la radio incorporata e le lucine colorate che facevano accendi e spegni.
Decisi di farmi un bagno per rilassarmi. Riempii la vasca e incominciai a spogliarmi e mi misi l'accampatoio in microfibra nell'attesa che la vasca si riempia..sentii un cigolio. Mi girai e non c'era nessuno. Un altro cigolio, mi girai ma non c'era nessuno. Rassegnata dalla presenza di un' anima o di un essere vivente misi il primo piede dentro la vasca , che ancora si stava riempendo.
"Boooooooooooooooohhhhhhhh"
Scivolai di culo e atterrai sopra il tappetino del bagno, e osservavo con una lacrimuccia di dolore Giada che rideva.
"Volevo dirti di staccare l'acqua che non riesco a dormire con il rumore" disse con aria da "sotuttoio".
Gli lanciai un'occhiata incazzata.
"Tesoro mio. Sono scherzi da FARE ALLE 4 DEL MATTINOOOO!?!?!" Le dissi...pacatamente.
Finalmente riuscii a farmi il benedetto bagno. Misi il pigiama con gli orsetti bianco e viola e, anche se erano già le 6, cercai di dormire.
Alle 8 suonò il campanello della stanza. Ma ne Giada e ne io avevamo intenzione di abbandonare il letto. Ad un certo punto il bussare si fece più insistente
"Apri brutto stronzo ahah".
Allora presi la mia giacca per non mostrare il mio FANTASTICO pigiama e aprii la porta con l'aria seccata.
Restai a bocca aperta, non riuscivo a parlare. Un ragazzo alto 1.70 circa, capelli marrone scuro tenuti su con del gel o con della cera, occhi marrone cioccolato, in viso aveva 3 piercing ed era cosparso di tatuaggi.
"Oh scusa ho sbagliato porta...stavo cercando la 10". Disse imbarazzato.
Lo guardai per 5 secondi senza distogliere lo sguardo da lui. E decisi di scegliere tra due alternative:
- saltargli addosso per levarmi lo sfizio.
- fare finta di non conoscerlo.
Ma ormai per la seconda alternativa era troppo tardi aveva capito che sapevo chi fosse.
-"Ah si tranquillo fa niente. Piacere Martina. Comunque questa è la stanza 11, quella di fronte a questa è la 10. Tu devi essere Federico" dissi con un sorrisetto da rincoglionita completa.
-"Sisi, scusami per averti fatto sclerare alle 8 di mattina, è illegale alzarsi a quest'ora"
Risi. "E tu come mai sei sveglio a quest'ora?"
-"oggi è il compleanno del mio migliore amico e lo stavo venendo a svegliare"
-"Aw che gesto carinoo". Cazzo l'avevo detto ad alta voce.
Fece un sorrisetto che evidenziò il piercing sul sopracciglio.
"Piacere di averti conosciuto Martina. Io vado dal mio amico, buon riposo" salutò muovendo la mano.Salve ragazzeeeee. Come avete potuto notare questa è una FF su vari vip. Ma non è la solita storia! Con il trascorrere dei capitoli aggiungerò altri vip. In ogni caso u.u aggiornerò quando arriverò a 5★.
Spero vi piaccia♥
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For the last time
FanfictionSai, io non ti conosco. Ho letto di te tante volte, in molteplici sfumature ma non ti ho mai realmente conosciuto. Ti ho visto tra le pagine di diari, in fotogrammi cinematografici. Su di te hanno scritto fiumi di libri, dato nomi diversi, cucito ad...