Musica.
Che cos'è la musica?
È il prodotto dell'arte di ideare, produrre, comporre.
Una successione di suoni che risultano piacevoli all'orecchio umano, il quale è in grado di distinguerli.
Di riconoscerli.
Di amarli.
Di assaporarli.
Di viverli.
Con la musica si esprime l'interiorità dell'individuo.
Cos'è la nascita.
Cos'è l'evoluzione.
Cos'è la vita.
Ciò che ci aspetta, ciò che la dea bendata vuole.
Musica è la nostra voce.
Musica è lo strumento che si accompagna ad essa.
Musica è il primo vagito di un bimbo.
Musica è la felicità.
Musica è la tristezza.
Musica è la rabbia.
Musica è...
Emozione.
Empatia.
Trasmettere al mondo l'esperienza emotiva dell'artista.
Condividere con il mondo il proprio stato d'animo.
Fare compagnia alla solitudine.
Sin dall'antica Grecia, musica era sinonimo di armonia, melodia.
Questa parola era legata alle Muse. Veniva attribuito alla loro tecnica assoluta ed empirea; ogni arte praticata da esse era perfetta, eterna, musica. Un significato maggiore di ciò che è diventata oggi. Solo il canto, o solo il singolo suono di uno strumento musicale, bastava per raccontare una storia.
Bastava per collegarsi direttamente agli dei.
Magia.
Musica era magia.
Controllava le potenze della natura, raccontava la mitologia epica degli eroi.
Ogni suono, ogni tonalità, aveva un valore.
Bastava cambiare il tempo per comprenderne il mutevole destino dell'uomo.
Dalla felicità al dolore.
Dal pianto alla risata.
Dalla vita alla morte.
Un mezzo per coinvolgere. Un mezzo per intrattenere. Un mezzo per sfogarsi.
Per rilassarsi.
Per completarsi.
Come diceva Platone, se la ginnastica era un mezzo per irrobustire il corpo, la musica doveva arricchire l'animo, affinché si arrivasse all'obbiettivo finale.
Non bisogna saper cantare e suonare uno strumento insieme.
Ogni cosa che ci circonda produce un suono. Se siamo stati scelti dal potere indomito della musica, possiamo vederla ovunque; un bicchiere, una penna, una maglietta, un tavolo.
La nostra mente controlla il corpo e permette ad esso di abbandonarsi alla brezza di note, suoni e melodie.
Polifonia o monodia, non importa.
Che siano una o più voci, la musica non fa distinzione.
Accoglie chiunque a braccia aperte, come una madre coccola il proprio figlio per la prima volta.
Non c'è nessuno al mondo che odi la musica.
Senza musica la vita sarebbe un errore.
Così diceva Friedrich Nietzsche.
Ridi e poi all'improvviso ti ritrovi a piangere.
Come valvola di sfogo, come metodo per trovare la pace e la calma interiore, stare sotto le coperte, con un paio di cuffie sulle orecchie, aiuta a capire, a riflettere su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato.
Ognuno di noi ha un rapporto diverso con essa.
La musica è il lettore multimediale delle emozioni, lo scaffale dei libri dei sentimenti.
In base al proprio stato d'animo si può scegliere cosa ascoltare per come ci si sente in quel momento.
La musica ti salva a volte. È come il migliore amico di cui hai bisogno in qualsiasi momento. Come una madre che ti dà affetto, come un padre che ti consola e dà supporto, come un fratello o una sorella con cui passare del tempo insieme.
La musica può essere natura, ti può portare dovunque vuoi.
Ti può portare in un luogo anche se non ci sei fisicamente.
Ti può portare in un'epoca anche se non ci hai vissuto.
Come la musica classica.
Questo violino, con cui sto suonando, mi ha portato ad incontrare Beethoven, mi ha insegnato ad amare Mozart, ad ascoltare Bach, ad andare oltre il pensiero di Schubert.
Con Vivaldi ho imparato a trascorrere le quattro stagioni con un'altra prospettiva.
Il mio archetto sfrega le corde, mentre la primavera scorre come un ruscello; gli alberi iniziano a prendere colore, gli animali escono dal letargo e le rondini cinguettano alle prime luci del mattino.
Estate.
Prima amavo solo l'estate; il caldo, l'uscire e l'andare al mare era quello che più bramavo durante la primavera, utilizzandola come preparazione al clima afoso e soleggiato.
Autunno.
La fine delle maniche corte, dei pantaloncini, del mare. L'inizio dello studio, del lavoro. Gli alberi perdono le loro foglie, mutate in colori caldi: rosso, giallo e arancione. La pioggia si fa sempre più presente, le nuvole grigie e nerastre oscurano quel cielo ceruleo ed acceso dai raggi del sole cocente.
Raffreddore e brividi di freddo circolano nel nostro corpo, in preparazione al gelo.
Inverno.
Adorando l'estate, di conseguenza odiavo l'inverno, perché il freddo mi costringeva a stare avvolta nelle coperte, a faticare nel vestirmi per uscire di casa. Niente più frutta fresca e dolce, come l'anguria e le fragole, niente più gelato o granite sotto un ombrellone.
Una bella cioccolata calda davanti al camino era il mio andare al mare invernale.
Il Natale era l'unica cosa che mi aiutava a convivere con il freddo, stando a casa con la mia famiglia attorno ad una bella tavola imbandita.
Vivaldi mi ha insegnato ad amare l'autunno e l'inverno, a viverli al pieno delle mie energie.
Il suo modo di suonare il violino era incredibile. È una colonna portante per me, sin da quando ho detto ai miei genitori di voler suonare uno strumento.
Grazie alla musica ho scoperto aspetti e virgole della vita quotidiana che sconoscevo e ignoravo.
La musica è tutto.
È il motore del nostro cuore e della nostra mente.
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Angolo autrice:
Ciao! Grazie per essere qui, in questa nuova avventura! Spero che Alexandra possa farvi sognare e riflettere al tempo stesso. Ritengo che questa storia sia molto, ma molto attuale.
Ci vediamo martedì prossimo!
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La Colomba che si perse nel vuoto
Short StoryAlexandra Davì è una nota violinista di Firenze. Figlia degli imprenditori Caterina e Andrea Davì, orefici della Angelic's Jewelry, il suo sogno è quello di spiccare il volo come una colomba e poter intraprendere una carriera da solista. Uno spira...