Capitolo 5 :Non Voglio Essere Tua

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Emma Miller... 💔

La mattina venni svegliata dalla suoneria del telefono, qualcuno mi stava chiamando e quel qualcuno era Sophia.
"pronto..." dissi ancora in presa al sonno.
"svegliati, è quasi ora."
"... Cosa?..."
"sei proprio rimbambita... Stanno per arrivare Asia e Emma!" esclamò.
Quando sentii quei nomi mi ricordai tutto e ragelai, Emma stava per diventare la mia sorellastra.
"Pronto?!" urlò.
"ehm... Sì..."
"ora preparati e poi scendi di sotto! Sbrigati!"
"ok, ok..." dissi mentre chiudevo la chiamata e mi avviavo verso l'armadio.
Mi dava fastidio mettermi qualcosa di elegante solo perchè dovevo accogliere delle persone. In quel modo sembrava che per me Emma fosse importante,quando in realtà non lo era affatto! Io la odiavo con tutta me stessa e avrei voluto far scomparire per sempre lei e le sue amiche.
Dopo un pò di tempo passato a cercare trovai un vestito bianco con delle strisce rosse e me lo misi.

Mi stava bene, ma mi ricordava di quando mi ero traferita a San Francisco, quello era uno dei piú brutti ricordi che avevo

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Mi stava bene, ma mi ricordava di quando mi ero traferita a San Francisco, quello era uno dei piú brutti ricordi che avevo.
"Scendiiii!!" urlò dal piano di sotto mia sorella.
A quel punto decisi di tenere quel vestito, uscii dalla mia camera e scesi le scale. Appena arrivai al piano di sotto la porta si aprii e entrò Asia seguita a ruota da Emma.
Appena la vidi cominciai a fissarla, indossava la sua maschera da Angelo perfetto, ma io riuscivo a vedere a vedere attraverso la sua maschera, lei era un diavolo, un diavolo che aveva una tale bellezza da incantare,ma anche di terrificare.
Quel giorno portava un vestito nero firmato Gucci e una borsa di pelle nera,i suoi occhi erano ancora piú luminosi e cattivi degli altri giorni e i suoi capelli biondi avevano delle piccole increspature sulle punte.

"buongiorno, mi presento, sono Emma Miller

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"buongiorno, mi presento, sono Emma Miller." disse con una voce falsa, come se fosse registrata.
"piacere, io mi chiamo Sophia Colin!" disse mentre le porgeva la mano. Le due si strinsero la mano e si guardarono negli occhi come se fossero migliori amiche.
Solo io sapevo vedere oltre le apparenze, sotto quella maschera, sotto quella perfezione creata a tavolino per sembrare una ragazza modello agli occhi degli altri. Solo io sapevo che dentro di sè lei custodiva un mostro assetato di sangue e di dolore, pronto a tutto pur di essere soddisfatto.
"tu invece, come ti chiami?" disse con una voce dolce. Io però non mi soffermai a sentire quelle sue paroline false,ma la guardai negli occhi, gli occhi dicevano tutto, erano come se volessero farmi sprofondare dentro di loro e non farmi ritornare mai piú in superficie.
" io mi chiamo Emily, Emily Colin." dissi spezzando il silenzio.
"ah, piacere, spero che andremo d'accordo."
"... L-lo spero anche io..."dissi forzando un sorriso.
" ragazze, andate a far vedere la camera a Emma."disse nostro padre.
Io e Sophia annuimmo e salimmo le scale facendo cenno alla biondina di seguirci.
Appena arrivata al piano di sopra io girai l'angolo, mi ritrovai subito davanti a una porta di legno dipinta di bianco e l'aprii, quella era la camera del diavolo.
Lei si avvicinò a me ed entrò dentro la camera :"è fantastica!" esclamò fingendosi entusiasta.
"mi fa piacere che ti piaccia.
Per ogni evenienza ti dico dove sono le stanze :la camera che vedi davanti a te è la mia e quella davanti alle scale è quella di Emily. Non puoi sbagliare!"
"capito, grazie di avermelo detto."
"di niente" disse mia sorella mentre se ne andava.
"ora ti lascio fare un giro per la stanza..." dissi mentre me ne andavo.
Emma, però, riuscì a prendermi per le bretelle del vestito e mi sussurrò :"stammi lontano, verme."
Dopo quella frase il mio sangue gelò e io mi divincolai alla sua presa. Lei restò a fissarmi con il solito sorrisetto sadico stampato in faccia e io corsi via terrorizzata. Sapevo che sarebbe successo quello, non mi avrebbe mai lasciata in pace,ora mi avrebbe perseguitata anche a casa.
Quando arrivai al piano di sotto vidi Asia e mio padre parlare tranquillamente sulle poltrone vicino alla libreria, ma quando mi videro mi guardarono straniti, forse perchè la mia faccia era sconvolta.
"... Tutto ok?..." disse mio padre.
Io cercai di tranquillizzarli e forzai un sorriso :"va tutto benissimo."
"ti senti dinuovo male?" disse preoccupata Asia.
"no, non preoccuparti,sto bene." "dissi mentre risalivo le scale.
Non sapevo in che direzione andare, su da Emma o giù da quei due?
Alla fine decisi di andare di sopra per non far preoccupare inutilmente nessuno.
Appena aprii la porta della mia camera trovai la mia sorellastra gironzolare per tutta la stanza in cerca di qualcosa.
Appena mi vide si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorrise:"verme, lo sai che leggi solo robaccia?"
A quel punto il mio sguardo cadde sulle sue mani e notai che teneva in mano il mio libro preferito,come aveva fatto a prenderlo?!
"ridammelo subito!" esclamai.
Lei mi ignorò e continuò con il suo discorso:"non lo sai che fa schifo?
Questa è roba da bambini, non ti vergogni a leggere queste cose?"
Io mi avvicinai a Emma e cercai di prenderle il libro dalle mani, ma lei allungò il braccio verso l'alto impedendomi di prenderlo.
"per non parlare dell'autrice, sembra una ragazzina delle elementari che sogna di fare la scrittrice. Fa proprio pena."disse mentre rideva.
" non è così! "urlai.
Sembravo come una ragazzina che cercava di difendere il proprio miglior amico, facevo proprio pena.
Dopo quella frase quel diavolo dalla bellezza amaliatrice e dal sorriso sadico aprì il libro è cominciò a strappare le pagine, una ad una.
Le mie guance cominciarono a riempirsi di lacrime, i libri erano le uniche cose che mi rendevano felice e vederli distruggere mi faceva piangere l'anima.
Io provai ad oppormi a quello strazio, ma non ci fu verso, lei le strappò tutte e quando finì mi fece cadere tutte quelle pagine sulla testa e se ne andò. Io vidi tutti quei fogli strappati cadere davanti ai mie occhi bagnati dalle lacrime, aveva distrutto una delle mie uniche fonti di felicità. Era veramente un diavolo, un diavolo senza pietà che voleva solo far soffrire la gente. Emma era il male fatto persona, lei e Lily erano come le bestie dell'inferno. Ti consumavano piano e dolorosamente l'anima e poi ti lasciavano morire soffocato dalla sofferenza. Nessuno vedeva la loro crudeltà, solo io la vedevo,solo io riuscivo a vedere sotto le loro maschere perfette che le facevano sembrare Angeli, Angeli esiliati dal paradiso.
"voglio indietro la mia libertà..."sussurai tra me e me.
Quella era solo la nostra prima giornata convivenza e mi sembrava già di impazzire. Se la situazione fosse continuata in quel modo non avrei retto e sarei morta, morta per troppa sofferenza.
Dopo un pò decisi di cominciare a raccogliere tutte quelle pagine sparse per la mia camera. Ormai non c'era piú niente da fare, erano distrutte, non avrei mai letto il finale, non avrei mai letto il finale della cosa che mi piaceva di piú leggere. Mentre prendevo le pagine intravidi una frase che diceva "siamo liberi...".
Quella frase mi sarebbe restata impressa nella mente per sempre, per ricordarmi che tutti potevano raggiungere la libertà, tutti tranne me, tutti tranne me e la mia famiglia.
Proprio mentre stavo per buttare l'ultimo foglio arrivò Sophia che disse:"... Che fai?..."
"niente... Vattene."
"non stai facendo niente?!" esclamò mentre andava vicino al cestino e prendeva un foglio di carta:"questa è una pagina di un libro! Che ci fa qui dentro!?"
"è... È stata..."
"chi?!"
"... Emma..."
"... Perchè Emma dovrebbe venire in camera tua e strapparti le pagine di un libro?!"
"... Perchè mi odia, perchè vuole vedermi soffrire, perchè mi vuole morta!"
"... Ho capito che ti bullizza a scuola, ma non credo pensi queste cose. "
"... Tu ... Tu non capisci!! VATTENE!"urlai disperata.
Certe volte non mi sentivo capita nemmeno da lei, mia sorella. Era triste, ma era vero, sembrava che ogni parola che dicessi fosse solo una bugia, un qualcosa che era solo frutto della mia fantasia. In parte quella volta aveva ragione a non credermi, come avrebbe potuto un Angelo macchiarsi le mani di sangue, di peccati?
Solo io vedevo il contrario, come poteva un diavolo avere le mani pulite?
Le mie parole erano un enigma per le altre persone, ma infondo io avevo ragione, io avevo sempre ragione quando si parlava dei quattro mostri dell'inferno. Solo che le persone non volevano credermi o meglio, si rifiutavano. Non volevano guardare in faccia alla realtà. Perchè la realtà faceva male.

ANGOLO ME~

Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e spero che vi piaceranno anche i prossimi. Byeee.

Fine quinto capitolo.

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