Capitolo 10 :Non Voglio Essere Tua

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Non voglio farti soffrire... 💔

Il giorno del mio compleanno passò in fretta e ormai era notte fonda. Quel giorno tutto sommato era stato... Bello. Avevo addirittura riso, ma sapevo che tutta quella spensieratezza e felicità sarebbero state spezzate il giorno dopo dai mostri dell'inferno.
Avevo paura, il solo pensiero di sentire la mia anima dinuovo distrutta da loro mi faceva sentire male, per non parlare di Emma. Avevo paura di cosa avrebbe fatto lei, perché ormai io mi ero affezionata un pò a lei e a suoi pochi momenti di sincerità che mi regalava di rado. Ero stata stupida, mai affezionarsi a un diavolo. Ora avrebbe usato quella mia debolezza per ridurmi a un ammasso di carne ambulante, a una persona senza nè cuore nè anima nè sentimenti, di me non sarebbe rimasto niente.
Già immaginavo la faccia compiaciuta di Emma nel vedere la sua crudeltà trafiggermi l'anima. Perchè dovevo essere sempre la solita bambina? Perché non potevo starmi ferma e non fare niente? Perchè dovevo sempre mettermi in situazioni di non ritorno?
"SCUSA!!" urlai disparata mentre rivolgevo il mio volto colmo di lacrime al cielo. Sembravo un'esorcizzata, una pazza in preda a una crisi epilettica."SCUSA!!" ripetei sperando che Dio mi salvasse, mi perdonasse o avesse solo pietà di me.
"sempre la stessa storia..." disse una voce dolce.
Io mi volta per vedere chi era entrato in camera mia e rividi la figura della notte precedente.
"c-chi sei?! E perchè vieni sempre da me?!"
"calma... Non voglio farti niente... Voglio solo... Solo... Solo consolarti."
"sto bene!" strillai terrorizzata.
Avevo paura di quella persona, avevo paura perchè non sapevo chi fosse o cosa volesse da me.
"non... Non fare la solita bambina..." disse mentre si avvicinava sempre di piú al mio letto non curante delle mie parole.
Le mie labbra cominciarono a tremare, il battito del mio cuore accellerò di colpo e mio il corpo cominciò a perdere forza.
Quella strana figura mi aveva paralizzata, era come se avesse preso il controllo di me,era come se mi avesse impedito di fuggire.
"ti devi calmare..." disse con voce nervosa.
"c-chi sei?" ripetei con la poca voce che mi ristava.
"accendi i neuroni."
"sei un diavolo!" urlai facendo prevalere i mie pensieri "... Sei Emma..."
"perchè?... Perchè devo essere un diavolo? Perché?!!"strillò con una voce rotta." PERCHÈ ANCHE QUANDO PROVO A FARE QUALCOSA CHE NON SIA TIRARE CATTIVERIE SU CATTIVERIE DEVO ESSERE UN DIAVOLO?! PERCHÈ ANCHE QUANDO PROVO A CONSOLARTI PER TE IO DEVO RIMANERE SEMPRE UNO SPORCO E LURIDO DIAVOLO?! NO-non posso provare a rimediare ai mie errori e diventare una persona degna di questo nome? "urlò in preda alla disperazione.
Quella... Era veramente Emma?
Perchè mi stava dicendo tutte quelle cose? Perchè si stava... Scusando?
" f-forse se fin da subito mi avessi difesa e non mi avessi trattato solo come un verme, forse tu adesso per me saresti la persona migliore di questo mondo..." dissi dicendo tutto quello che realmente pensavo.
"Scusa... Sono io il verme. Tu sei... Sei... Sei la persona piú bella che io abbia mai conosciuto,mi dispiace di averlo scoperto solo adesso. In questi giorni mi sono resa conto di tutta la sofferenza che devi sopportare ogni giorno. T-ti...ti voglio bene, Emily. " disse con la voce spezzata dal pianto.
Mi aveva appena chiesto scusa e si era resa conto della mia sofferenza. Aveva finalmente distrutto la sua maschera e aveva fatto vedere la vera sè. Si era appena ribellata alla morsa di potere che Lily aveva su di lei. Aveva appena opposto resistenza a lei e si era appena scusata con me rendendosi conto della mia sofferenza.
"Emily, lo so che sono un mostro... Ma... Ma..." sussurrò facendo sovrastare la sua voce dal pianto. "Ma... MA PERDONAMI! SONO PRONTA A FARMI IN QUATTRO PUR DI VEDERTI FELICE COME STA MATTINA!"
A quella frase sentii una lacrima scendere e solcare la mia guancia. Non avevo mai pensato che sarebbe arrivato quel giorno, ma ero felice. Anche i diavoli possono diventare Angeli se vogliono e Emma ne era la dimostrazione.
" io... Io... Ti perdono... Ti voglio bene, Emma." dissi commossa.
Di tutta risposa vidi la sagoma del corpo della biondina correre verso di ed abbracciarmi. Ci lasciammo andare a quella stretta colma di perdono e di affetto, ne avevamo bisogno, le nostre anime ne avevano bisogno. Ora eravamo vere sorelle e non ci saremmo mai lasciate, mai.
"non è vero che sei un verme..." dissi mentre mi stringevo ancora di piú a lei.
Quando sentì quella frase le sue mani si strisero sempre di piú alla mia maglietta e sentii delle lacrime scendermi sulla schiena.
"promettimi che d'ora in poi noi saremo come vere sorelle e non ci lasceremo mai."
"promesso." dissi mentre le davo una carezza sulla testa.
Dopo un pò quella stretta che legava i nostri corpi si allentò e sprofondammo, sfinite, in un sonno profondo.

La mattina seguente a svegliarmi fu una dolce carezza sulla testa e la delicatezza di una frase :"svegliati, Emily. Oggi dobbiamo andare a scuola."
"c-cosa?..." sussuarai ancora in preda al sonno.
"ci stanno attaccando gli alieni!" esclamò.
"ehhh?! Ma esistono gli alieni?!" dissi mentre alzavo di scatto la testa dal cuscino.
Appena riuscii a mettere a fuoco la prima cosa che vidi fu Emma seduta sul mio letto intenta a ridere; la domanda che avevo fatto era veramente così tanto cretina?
"buongiorno, dormigliona." disse con un sorrisetto divertito sulla faccia.
Io tentati di guardarla male, ma ottenni solo un 'altra risata da parte sua. Non sapevo fare la cattiva, ero troppo buona!
"ok, ok... Giuro che adesso mi calmo... Ora me ne vado, ma tu preparati e vieni di sotto per la colazione."
"... Ma io non faccio colazione!" dissi.
Io cercai in tutti i modi di protestare, ma la biondina mi obbligò a fare quella stra-maledittissima colazione.
Dopo un pò finii di prepararmi e, come promesso, mi recai di sotto a fare colazione con mia" sorella ".
" sei parecchio testarda... "mi disse lei facendo trasparire un pò di ammirazione nei mie confronti.
" lo so... "risposi vaga io.
" comunque oggi dopo scuola che ne dici di andare a fare un giro? Sai ci sono molti negozi che vendono cose molto carine e vorrei andare a farci un giro con te. "
" certo! "esclamai felice.
Restammo a parlare del piú e del meno piú o meno cinque minuti fino a quando non sentimmo delle urla provenire dal piano di sopra.
"... C-cos'è stato?... "chiesi intimorita.
"non lo so, andiamo a vedere." disse Emma mentre mi prendeva per il braccio e mi trascinava con lei verso il piano di sopra.
Appena arrivammo trovammo il corpo di Sophia disteso a terra privo di sensi, che le era successo?
Io e la biondina decidemmo di portala in camera sua e aspettare fino a che non avrebbe ripreso in sensi. Eravamo tutte e due molto preoccupare per lei. Sophia era strana in quel periodo, che le succedeva?

ANGOLO ME~

Ciaooooo, dopo due giorni sono tornata a rompere! Comunque grazie per le centotrentacinque letture, io vi adoro sempre di piú. Ora smetto di dare fastidio quindi byeeeee

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