Non puoi ingannarmi... 💔
Questo capitolo sarà scritto dal punto di vista di Sophia. Quindi spero che vi piaccia. Buona lettura
Sophia.
Quando mi risvegliai mi ritrovai sul mio soffice letto;vicino a me c'erano Emily e Emma che sussurravano qualcosa con aria preoccupata.
"... P-perchè non siete a scuola?..."
Quella fu l'unica frase che riuscì a uscire dalla mia bocca, poi i mie occhi si socchiusero e sentii le mie forze abbandonare nuovamente il mio corpo.
"finalmente! Ci siamo preoccupate, ti abbiamo trovata svenuta proprio vicino le scale!" esclamò preoccupata la mia sorellina mentre mi passava la sua mano sulla fronte.
"ora stai bene?" chiese subito dopo la nuova arrivata.
"s-sto... Bene..." sussurrai. "ora... Ora.. Andate a scuola... Non preoccupatevi per me..."
A quel punto vidi gli sguardi preoccupati di quelle due incrociarsi per qualche secondo.
Passati quegli attimi interminabili la biondina prese la parole e disse:"noi andiamo... Ma tu stai veramente bene?"
"sì..." risposi provando a sorridere in modo rassicurante.
"ok... Allora a oggi pomeriggio, sorellona" disse Emily con un velo di tristezza che si intravedeva nelle sue parole.
Appena chiusero la porta tirai un sospiro di sollievo, ero finalmente sola con me stessa. Avevo bisogno di quella solitudine,sopratutto dopo quello che era successo tra la mia sorellina e il mio ormai ex. Infatti dopo quella brutta vicenda non mi era mai capitato di restare da sola lontana da tutti e da tutto,anche se era la cosa di cui avevo piú bisogno.
"calma Sophia... Tutto si risolverà... Tu sei forte... Sei forte..." ripetei tra me e me.
Ero ormai consumata dalla vita, sembrava che per me non ci fosse mai una gioia. Io mi mostrava sempre felice e sorridente, ma in realtà dentro di me c'era solo tristezza e senzo di colpa. Sopratutto dopo quello che avevo scoperto pochi giorni prima. Sapere di aspettare un bambino, sopratutto a quella giovane età, ti destabilizzava. Nel mio caso, poi, il padre non ne voleva sapere di lui e mi aveva già chiaramente riferito che tra noi era finita ed era meglio che abortissi. Da quel giorno la mia vita totalmente andata a rotoli, il dolore che provavo era immenso e la rabbia sembrava si stesse impossessando di me, ogni giorno di piú. Volevo vendetta contro l'egoismo e il menefreghismo di Liam, contro chi faceva del male a Emily, contro chi aveva ucciso nostra madre. Volevo veder sparire quelle persone dalla nostra vita;erano solo rifiuti umani che non avevano il diritto di continuare a vivere.
"Sophia... Tutto ok?..." disse qualcuno mentre apriva la porta scricchiolante dalla mia camera.
Quella frase mi riportò alla realtà, ma al col tempo mi fece ribollire il sangue. Quella finta vocina dolce era quella di Asia, una donna che disprezzavo dal profondo del mio cuore per aver mandato in frantumi il precario equilibrio della mia, della nostra famiglia. Lei era una donna squallida che voleva solo approfittare di nostro padre e dei suoi problemi per prendersi tutti i suoi soldi e poi lasciarlo dinuovo solo.
"Che vuoi?" dissi con una voce fredda, che faceva venire i brividi.
"volevo solo vedere come stavi..."sussurrò lei con un finto tono innocente.
Quelle parole mi fecero venire voglia di tirarle un pugno, così da farle passare tutta quella finta aria da bambina innocente che aveva in volto. Era una pessima attrice, un attrice che portava avanti una recita così squallida da farmi venire voglia di vomitare. Lei aveva già ingannato mia sorella con le sue paroline dolci,ma non avrebbe mai e poi mai ingannato me. Ero troppo inteliggente per cadere nella sua trappola mortale.
"sai... Tu ti credi sempre così inteliggente e superiore agli altri,ma ti svelo un segreto: io non sono così stupida da farmi illudere dalle tue false paroline da madre in pena. Con me il tuo giochetto non funziona, io non sono nè Emily nè mio padre,io vedo quello che sei in realtà tu ;una squallida approfittatrice. "dissi dando libero sfogo a tutto il mio odio per lei.
Quelle parole fecere come paralizzare Asia, sembrava sconvolta, ma al col tempo delusa, delusa di non essere riuscita ad avere il controllo su di me.
" ma... "
"... Ora vattene! "gridai senza lasciarle il tempo di finire quella stupida frase.
Lei, però, sembrò non aver sentito le mie parole e mi mise addirittura una mano sulla spalla per poi dire qualcosa con un tono che mi fece perdere la testa:" Sophia... Lo so che è difficile per te,ma io non mi approfitto proprio di nessuno. Spero che tu capisca."
A quelle parole nei miei limpidi occhi azzurri sembrò divampare un incendio di rabbia e di odio e le mie mani si serrarono a mò di pugno con una forza tale da far diventare le nocche di un altro colore.
" SMETTILA DI PRENDERTI GIOCO DI ME E DI FARE LA FINTA SANTA! IO TI ODIO DAL PROFONDO DEL MIO CUORE E QUESTO SENTIMENTO CHE NUTRO NEI TUOI CONFRONTI NON CAMBIERÀ MAI!"
"calmati Sophia... Lo so che sei arrabbiata, ma cerca di ragionare... Io non potrei mai prendermi gioco di te."
Rabbia e odio, nient'altro. Solo un sentimento di odio e di rabbia tale da farmi spingere oltre ogni limite. Ero come fuori di me, era come se la mia parte piú oscura che piú avevo cercato di nascondere fosse venuta fuori. Tutto per colpa di una donna, della donna che piú odiavo, della donna che volevo disperatamente vedere morta, Asia Miller.
"sparisci... È l'ultimo avvertimento che ti faccio, non vorrei perdere il controllo anche dell'ultimo briciolo di razionalità che ho."
"non voglio andarmene, ora hai bisogno di una persona con cui parlare. Che pensiero ti affligge così tanto da farti diventare così aggressiva e cattiva?" disse ignorando il mio avvertimento.
Dopo quella frase non ci fu piú niente, non una frase, non un respiro, non un battito di ciglia. Solo il rumore di uno schiaffo, uno schiaffo che mi aveva fatto sentire meglio, uno schiaffo che non avevo piú potuto trattenere.
"ORA SPARISCI, VERME CHE NON SEI ALTRO!" urlai spezzando quel silenzio soffocante.
Di tutta risposta vidi Asia toccarsi lo zigomo dolorante e guardarmi con uno sguardo colmo di delusione per poi girarsi e andarsene sbattendo la porta.
Era dinuovo sola e di conseguenza la mia rabbia cominciò a placarsi, anche se non sarebbe mai scomparsa perchè il mio odio per quella donna non sarebbe mai passato, sarebbe rimasto lo stesso per sempre, come il primo giorno.Passarono le ore ed erano ormai quasi le dieci, così decisi di darmi una sistemata aspettando l'ora dell'appuntamento con Liam. Avevo accettato quell'invito solo perchè volevo chiarire una volta per tutte la situazione. Prendere o lasciare. Non si possono sempre inventare scuse per sottrarsi ai propri doveri. Mi doveva una risposta, una risposta difinitiva e chiara.
Dopo un pò decisi di prendere, finalmente, la spazzola e andare verso lo specchio così da riuscire a pettinarmi per bene i capelli.
Appena arrivai difronte allo specchio il mio corpo si congelò. Il mio sguardo era diverso e trasmetteva dolore e umiliazione, mentre i mie lunghi capelli castani facevo da cornice al mio viso trascurato e sofferente. Tutto di me trasmetteva una sensazione di malessere. Non ero piú la Sophia di un tempo. Dopo la comparsa di Asia tutto era cambiato, tutto era come pian pian crollato, tutto aveva cominciato ad andare sempre peggio.
"Perchè a me?! Perchè a noi?!" gridami tirando un pugno allo specchio provocandone la rottura. Subito dopo mi misi a piangere come mai avevo fatto,ero disperata, ero crollata. Quello era il mio punto di rottura, ormai anche io ero rotta, frantumata, proprio come i vetri di quello specchio.
A ridestarmi dai mie pensieri sempre piú oscuri e tristi fu la fastidiosa suoneria del telefono. Decisi di asciugarmi frettolosamente le lacrime con la la manica della maglietta per poi andare a rispondere alla chiamata. Era Liam.
"sono sotto casa tua." disse con una voce seria.
"ok, dammi un attimo e scendo..." dissi mentre chiudevo la chiamata.
Mi misi un pò di mascara, poi uscii dalla stanza e mi recai al piano di sotto.
Prima di aprire la porta dalla quale sarebbe entrato Liam feci un enorme sospiro e pregai di trovare un pò di forza, poi aprii la porta.
"ciao..." disse lui incrociando il suo sguardo al mio.
In quel momento mi sentii terribile a disagio, ma non mi scomposi e ricambiai il saluto per poi invitarlo a salire in camera mia.
Lui mi fece un cenno con la testa e poi salimmo. Una volta arrivati Chiusi la porta a chiave per evitare che entrasse qualcuno e presi la parola :"hai preso la tua decisione? Prendere o lasciare. Scappare dalle tue responsabilità oppure comportarti da adulto e prenderti cura del bambino che nascerà."
A quelle mie parole seguirono attimi interminabili di silenzio, poi però sentii la voce del ragazzo sussurrare :" io... Io ti ho già detto che tra noi è finita... "
" quindi questo è un no? "chiesi con un tono gelido interrompendo il suo discorso.
" non ho detto questo. Se mi lasci spiegare... "
" vai, parla... "dissi un pò irritata.
"sai già come la penso io,cioè che dovresti abortire, ma rispetto la tua decisione in merito e non mi oppongo. Quello che vorrei dirti è che io non riconiscerò il bambino come mio, ma voglio comunque darti il mio supporto con le spese, così non dovrai chiedere un centesimo alla tua famiglia e tutto questo rimmarà un segreto. Inoltre voglio che appena dopo il parto tu ti trasferisca,sempre per non far scoprire a nessuno del bambino. "disse con voce seria.
Quelle parole mi sconvolsero. Liam rimaneva sempre sulla sua posizione, ma almeno si prendeva una parte delle sue responsabilità e questo lo apprezzavo molto.
" va bene... Farò come mi hai detto."dissi con un tono sicuro.
Eravamo riusciti a trovare un compromesso e un pò ne ero felice,ma non ero del tutto soddisfatta, era come se mancasse qualcosa, ma non sapevo cosa.
L'unica cosa che ero certa di sapere era che volevo solo il bene del bambino e non mi sarei lasciata scappere quell'opportunità offertami da Liam.ANGOLO ME~
Ecco il nuovo capitoloooooo. Spero vi sia piaciuto. Ora devo andare a fare quello schifo di Inglese, byeee.
Fine undicesimo capitolo
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Non Voglio Essere Tua
Fanfiction[COMPLETA~] 2000 La storia racconta di Emily, una ragazza di sedici anni trasferitasi dalla Francia alla California(San Francisco). Lei da circa un anno viene bullizzata di continuo dalle sue compagne di classe, le ricche :Lily, Emma, Chloè e Olivi...