Capitolo 6:Non Voglio Essere Tua

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Perchè mi odi?...💔

Quella notte feci il sogno piú brutto che potessi fare:mi sognai mentre ero morente in mezzo alle fiamme dell'inferno con davanti a me Lily e Emma con le mani sporche di sangue intente a ridere. Quella risata mi rimase impressa nella mente per tutta la notte, mi terrorizzava, era come se mi dessero delle pugnalate all'anima.
La mattina mi svegliai e la prima cosa che vidi fu la porta della mia stanza aperta. Chi era entrato?
"c-chi c'è?!" dissi.
Nessuno rispose, ma quel silenzio contò piú di mille parole, mi terrorizzò.
Dopo un pò mi alzai dal letto e andai a chiudere la porta, ma mentre avevo ancora la mano sulla maniglia qualcuno mi toccò le spalle e ragelai, poi mi volta per vedere chi era stato, ma non vidi nessuno. Quella situazione mi metteva ansia, Emma era lí e stava per dare qualcosa.
Dopo un pò vidi Emma uscire da sotto il letto e disse:"buongiorno, verme. Vedo che nonostante tutto sei riuscita a dormire con la coscienza tranquilla. Fai proprio schifo."
"Sei tu quella che fa schifo!!"
"no, no, no... Cara la mia piccola Emily non si dicono le bugie, non lo sai? Sei così ignorante che sei neanche un minimo educata? Sei proprio una bestiolina inutile." disse con il suo solito tono falso.
"io non mento mai!!" urlai.
Uno sporco diavolo come lei non poteva dirmi certe cose, non ne sveva il diritto, non sapeva nulla. Non accettavo che le mi dicesse quelle cose,lei era la sporca bugiarda.
"allora perchè hai detto alla tua cara sorellona che ti ho strappato tutte le pagine del libro? Non ti ricordi che sei stata tu con uno dei tuoi soliti attacchi epilettici?"
"SPARISCI!! IO NON SONO MALATA COME PENSATE TUTTI! IO NON AVREI MAI POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE!"
"cattiva Emily, sai che così non andrai mai da nessuna parte? Non devi negare di essere malata... Sai ci sono persone che possono aiutarti."disse con un viscido sorrisetto stampato in faccia.
A quella frase i mie occhi si accecarono dalla rabbia e il sangue cominciò a salirmi alla testa. I mie pugni si serrarono e feci un passo in avanti. Volevo vedere la sua lurida maschera frantumarsi e volevo vedere la sua faccia distrutta. Quella volta dovevo reagire, non potevo piú contenermi, avevo sopportato per troppo tempo e ora dovevo ribellarmi, dovevo tirare fuori la vecchia me, la vecchia Emily.
"che vuoi farmi, verme?" disse mentre rideva. "oh, mi fai così così tanta paura... Ahahaha."
"PERCHÈ MI ODI!?" urlai mentre facevo un altro passo in avanti. "PERCHÈ MI ODIATE TUTTE COSÌ TANTO DA VOLERMI MORTA?!"
Emma si avvicinò a me e mi disse :"... Perchè sei solo un lurido verme..."
Dopo avermi dato quella risposta sorrise e se ne andò.
Io restai congelata nella posizione in cui ero, quella risposta mi aveva fatto arrabbiare ancora di piú, quella riposta non aveva senzo, quella non era la vera ragione per il quale mi odiavano.
Emma era sempre la solita persona viscida e sadica, una persona senza un minimo di pietà,una persona senza cuore. Lei era vuota e per colmare quel vuoto senza fine pensava di dover far soffrire le persone, consumarle fino a farle morire, ma ogni volta che faceva quelle cose il suo vuoto diventava sempre piú grande e la sua crudeltà aumentava.
Dopo un pò decisi di calmarmi e di andare a preparmi, era quasi ora di pranzo. Uscii dalla mia camera e trovai la porta della camera di Sophia aperta. Spinta dalla curiosità andai a vedere cosa stava facendo e vidi che insieme a lei c'era anche Emma. Cosa ci faceva lí?
Appena mi vide, mia sorella, disse:"oh, ciao Emily. Dormito bene?"
"... S-sì... Ma che ci fa qui Emma?..." chiesi nervosa.
"oh... Bè stavamo solo parlando, infondo ora lei è nostra sorella."
"esatto." disse mentre mi sorrideva.
Quella affermazione mi fece bloccare il cuore. Non volevo che mi si ricordasse che quel diavolo fosse mia sorella,perchè per me lei non lo era,lei rimaneva sempre il solito mostro dell'inferno. Non sarebbe mai stata mia sorella, non sarebbe mai stata sorella di nessuno, né mia né di Sophia.
"tutto bene...?" mi chiese mia sorella.
Io mi risvegliati dai mie pensieri e dissi:"sì, tutto bene, ora io dovrei andare a preparmi, è tardi."
"daiii resta resta con noi. Così stiamo tutte e tre insieme, proprio come vere sorelle!" disse con un vocina falsa Emma.
Io avrei voluto sferrarle un pugno così da farle passare la voglia di provocarmi, quella sua falsità mi disgustava.
"ha ragione, siediti con noi." disse Sophia.
A quel punto decisi di mantere il sangue freddo e fare il sacrificio di passare del tempo con loro. Non volevo creare ulteriori problemi, la situazione era già difficile di suo.
Mi sedetti  sul letto vicino alla mia sorellona e il diavolo cominciò a parlare :"... Conoscete Liam Brown?..."
"non.... Non credo di conoscerlo..." dissi imbarazzata.
Non volevo dire la verità, non davanti a lei, ogni parola che avessi usato lei  l'avrebbe usata contro di me. Con lei si doveva solo mentire.
"invece tu, sorellona?"
"n-no... N-neanche io lo conosco..." disse.
Io avevo notato il suo tono imbarazzato, perchè anche lei aveva mentito? Veramente non lo conosceva?
Quella bugia non fece altro che aumentare i mie dubbi sulla persona che avevo visto insieme a Sophia un paio di giorni prima. Forse era veramente Liam.
"ora vado! Mi sono appena ricordata che devo preparare il pranzo!!" disse nervosamente mentre se ne andava.
Anche se non la conosceva, a mia sorella Emma metteva soggezione,la metteva a tutti, in particolare a chi la conosceva bene come me. Quella era l'unica spaccatura che aveva la sua maschera, era impossibile coprire quel suo lato.
"... Non vi si può fare una domanda che subito ve ne scappate via..."
"fatti una domanda sul perchè scappiamo sempre e datti pure la risposta." dissi con insolenza.
Dopo quella frase il diavolo cominciò a fissarmi e solo a quel punto mi resi conto di quello che avevo detto. Avevo finalmente reagito eppure avevo paura di quello che mi sarebbe successo, era pericoloso sfidare quelle quattro, lo sapevo benissimo.
Emma si alzò e continuò a fissarmi, ma non fece niente, rimase solo in piedi a guardarmi, ma il suo sguardo non incuteva paura come sempre, sembrava... Diverso.
"... Forse dovresti darti tu la risposta sul perchè ti odiano." disse mentre se ne andava.
Quella frase mi paralizzò,cosa voleva dire? E perchè non avevo detto "ti odiamo"? Perchè non mi aveva punita per la mia insolenza?
Era strana, ma non stava fingendo. Il suo sguardo e le sue parole erano vere, allora che le era preso? Aveva forse avuto pietà di me? Impossibile, lei non aveva pietà di nessuno,eppure...eppure per la prima volta l'avevo vista con uno sguardo diverso, uno sguardo che trasmetteva pietà e dolcezza.
Mi rispesi subito da quei pensieri e mi dissi solo che mi ero solo sbagliata. Ora dovevo solo andare a prepararmi, tra una cosa e un altra si era fatto parecchio tardi. Andai a lavarmi e poi andai in camera mia e mi misi una maglietta azzurra con la scritta "Paris" e un disegno della Torre Eiffel, dei pantaloncini corti e le mie Converse bianche.

Dopo un pò mi arrivò un messaggio da parte di Sophia che mi diceva di scendere al piano di sotto

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Dopo un pò mi arrivò un messaggio da parte di Sophia che mi diceva di scendere al piano di sotto.
Io non persi tempo e feci come mi era stato detto.
Appena arrivai restai sconvolta,non potevo crederci. Che ci faceva qui?!...

ANGOLO ME~

Ihihi oggi vi lascio con un pò di suspense, lo so che sono perfida. Comunque secondo voi chi è la persona che vede Emily?

Fine sesto capitolo.

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