-sta notte dormi da me- mi guarda serio
spero stia scherzando
-io? dormire da te? mai.- incalzo di molto il mai, non volevo dormire con la persona che meno sopportavo in questo periodo, soprattutto in questo stato -piuttosto dormo in mezzo alla strada- lo guardo arrabbiata
-ti lascerei volentieri in mezzo alla strada ma se poi ti succede qualcosa mia madre mi uccide- mi guarda e io mi mordicchio il labbro -ti prego eve non fare storie- sbuffo e gli dò un okay con la testa
stavo camminando, o almeno ci provavo, ma appena arrivai davanti ai suoi scalini iniziai a cade continuamente
-cristo evelyn maledetto il momento in cui ho deciso di portarti via dalla festa- sbuffa e detto questo mi prende in braccio a sacco di patate
-dio Jaden mettimi giù!- inizio a muovermi e a lamentarmi
-stai ferma o cadiamo entrambi- comincia a fare le scale fino a quando, per colpa di un mio movimento brusco, cadiamo entrambi e terra, ero seduta sopra di lui nell'ingresso di casa, dio che imbarazzo se qualcuno ci avesse visto
-te l'ho detto- mi guarda incazzato e si siede mentre io rimango su di lui a guardarlo
-potevi semplicemente mettermi giù- gli rispondo con un tono arrabbiato
-oh non provare a farmi la predica, ragazzina- mi guarda e io lo guardo male -vuoi stare un altro po' qui seduta o ti vuoi alzare?- mi fa un sorrisetto falso e io mi alzo di scatto
-ti odio- sbuffo e vado in cucina, mentre cammino sento dei passi dietro di me
-camera mia è al piano superiore non in cucina- si appoggia alla porta mentre si slaccia la camicia
-lo so non sono stupida e tu non fare lo spogliarello, non siamo in uno streep club- apro il frigo prendendo da bere
-ci spereresti- mi fa un sorrisetto mentre si leva la camicia
-piuttosto mi cavo gli occhi- gli faccio una smorfia e mi avvicino alla mensola per prendereun bicchiere ma non ci arrivo, ad un certo punto qualcuno dietro di me la apre e mi passa un bicchiere e, appena mi giro, mi trovo un petto nudo davanti
però devo dire che fisicamente è messo bene, il problema è solo mentale
prendo il bicchiere senza ringraziarlo e inizio a bere, appena finisco vado verso le scale ma prima di cominciare inizio a sbuffare
-odio questi tacchi- metto il broncio e li levo lanciandoli nel salotto
-fai piano- mi rimprovera mentre raccoglie i miei tacchi da terra e si avvicina a me
-scusami papà- gli faccio una smorfia iniziando a fare le scale barcollando mentre lui mi segue
il tragitto per arrivare in camera di jaden è stato veramente lungo, continuavo a cadere e Jaden continuava a raccogliermi, una volta arrivati in camera sopra la scrivania trovai un quaderno, appena lo toccai Jaden come sempre ha iniziato a rompere
-non devi toccarlo- mi guarda appoggiando i miei tacchi a terra
-sennò?- gli faccio un sorrisino
-sennò niente non devi toccarlo- si avvicina a me per prendermelo dalle mani ma io iniziai a correre per la stanza, non so nemmeno il perché ma il fatto che non potevo toccarlo mi incuriosii parecchio
mentre correvo Jaden mi inseguiva fino a quando non mi fece uno sgambetto e io volai a terra
-aiah! sei proprio un coglione!- mi tocco la testa mentre lo guardo ridere
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"Siamo solo noi" // Jaden Walton
RomanceEvelyn Smith, dopo essere nata in Italia, torna ad Atlanta per via del lavoro della madre nella vecchia casa di famiglia, quello che non sa è che farà conoscenza con i suoi vicini di casa, gli Walton, che le stravolgeranno la vita...