appena arrivata al piano di sotto la casetta si era riempita completamente, i tavoli erano pieni di alcool e fumo e alcune persone erano già collassate sul pavimento, mi dirigo al tavolo buttando giù qualche shottino e qualche bicchiere, non volevo esagerare ma mi ero dimenticata di non aver mangiato nulla a cena quindi l'alcool era molto più forte del solito, dopo circa un'oretta non capivo più nulla, di jaden non ce n'era traccia e andrew mi stava attaccato continuamente
-che ne dici di andare nella mia casetta?- mi guarda con un sorrisetto
-io vorrei andare nella mia- il suo sguardo per un attimo cambia
-si certo ti accompagno- mi fa un sorriso e mi porta fuori dove iniziamo ad incamminarci per la casetta, la direzione non mi sembrava corretta, per niente, ma ero troppo debole e ubriaca per riuscire a reagire.
appena entrati nella sua casetta mi fa sedere sul letto e mi si siede accanto mettendomi una mano poco sotto la gonna del vestito
-stai molto bene sta sera sai?- sento la sua mano salire e d'istinto cerco di staccami ma la sua presa mi fa rimanere accanto a lui
-io voglio andare da jad- la testa girava sempre di più e solo in quel memento mi resi conto di aver lasciato la mia borsetta con dentro il telefono a jaden prima che sparisse
-ora è occupato a scopare con una- mi mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio -tornando a noi due- si avvicina per baciarmi ma io mi scanso
-non voglio lasciami!- di scatto mi afferrò il collo
-non mi interessa cosa vuoi- mi tira a se iniziando a baciarmi, in quel momento non riuscivo a capire quanto tempo stesse passando ma vorrei soltanto che quell'attimo finisca
la sua mano iniziò a salire stuzzicando l'elastico del mio intimo, cercai di respingerlo più volte senza alcun risultato fin quando liam non entrò in stanza
-scusate non volevo disturbarvi ma sta arrivando jaden che cerca evelyn- a quelle parole tirai un sospiro di sollievo
-digli che sta bene ma non che sta con me- lui annuisce e dopo poco riesce
-andrew per favore lasciami stare- mi scende una lacrima, non riuscivo a controllare le mie emozioni, per me era troppo quel momento
dopo poco jaden entrò in stanza avvicinandosi rapidamente ad andrew
-figlio di puttana!- ci si butta sopra iniziando a colpirlo
-jaden- cercai di richiamarlo con le poche forze che ancora avevo in corpo
-CAZZO FERMATI- andrew cercava di difendersi ma jaden era più forte di lui, si vedeva
-jaden ti prego andiamo- per un momento mi ignora ma poi mi guarda
-si- si alza guardandolo -tranquillo che faccio terminare agli altri- gli fa un sorrisetto per poi prendermi sotto braccio e portarmi in casetta -scusami ev, scusami tanto se sono sparito-
-è vero?- mi guarda confuso
-cosa?-
-che eri a letto con una- mi guarda e fa una risatina
-no stavo ricoprendo la casetta dei professori con la carta igenica- lo guardo e gli faccio un sorriso -come ti senti?-
-male-
-male nel senso "che schifo quello che è successo" o male "sto per vomitare"-
-entrambi ma più il primo- lo guardo e lui mi abbraccia
-è un coglione, un totale coglione-
-si jaden- lo guardo -l'ho notato-
-vuoi farti una doccia? può sembrare stupido ma aiu- lo blocco
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"Siamo solo noi" // Jaden Walton
RomansaEvelyn Smith, dopo essere nata in Italia, torna ad Atlanta per via del lavoro della madre nella vecchia casa di famiglia, quello che non sa è che farà conoscenza con i suoi vicini di casa, gli Walton, che le stravolgeranno la vita...