Mercoledì
Capitolo 3: Solo un altro istante
Nevermore AcademyBene.
Ecco come mi sono sentita quando ho bevuto il sangue di Tyler.
Bene.
Così dannatamente e irrazionalmente bene.
Ma era impossibile controllarlo, controllare quell'impulso di continuare a bere quello che non sembrava sangue, ma qualcosa di terribilmente buono.
Sentivo che avrei dovuto continuare a bere, non riuscivo a fermarmi e ci volle la forza di Tyler per staccarmi da lui. Più precisamente dal suo polso.
Ma ora ho bisogno di parlargli.
Cosa significa per il tuo bene?Prendo un respiro profondo e mi dirigo verso il cortile.
***
Lo vedo seduto su un muretto scarabocchiando qualcosa su un taccuino, con aria assorta.
Prendo un respiro profondo e lo raggiungo.
«Tyler» dico semplicemente, lapidaria.
Alza subito la testa e lo vedo irrigidirsi, «Aspetta. Ma tu come facevi a sapere che io fossi qui?» domanda perplesso.
Giusto.
Come facevo a saperlo?Mi mordo un labbro, pensierosa e confusa.
«Io...lo sapevo e basta» sussurro mentre scende dal muretto e si piazza davanti a me.
«Che cos'era quel gesto? Perché mi hai fatto bere il tuo sangue?» Chiedo andando subito al punto.
Passo la lingua sulle labbra, ho una strana sensazione.
Come se ne volessi ancora.
Anzi, ne voglio davvero ancora.«Non posso dirtelo, mi dispiace sul serio» mi sposta una ciocca di frangia dalla fronte.
Deglutisco a vuoto.
Mi fa strano persino averlo affianco. È come se ogni parte di me stessa volesse rimanere con lui per sempre.«Mi sento strana. Ho l'impulso di-» «-Berne ancora, lo so» continua la mia frase sospirando.
«Lo dici con una calma che mi perplime. Davvero mi sto trattenendo dal saltarti addosso, fidati» stringo i pugni per farmi forza e rimanere ferma.
Contieniti Mercoledì, contieniti.
«Non credi di dovermi delle spiegazioni?» insisto fissando la garza che ora avvolge il punto dove si era morso poco prima.
«Okay» mi guarda triste, «Lo ho fatto per proteggerti» alzo un sopracciglio, «Proteggermi da chi?» sospira, «Dallo Sharp» sussurra talmente piano che mi è appena concesso di sentirlo.
«Ovvero? Parla in modo comprensibile quando parli con me» passa un dito sulle mie labbra e un brivido mi percorre la spina dorsale.
Chiudo gli occhi, pensando che anche soltanto il suo tocco mi fa sentire così...bene.
Ma che mi sta succedendo per la miseria?
«Posso spiegarti tutto e lo farò. Però non qui e non ora» aggrotto le sopracciglia, irritata.
«No aspetta ti- ti prego» fisso il suo polso con gli occhi che luccicano, «No Mercoledì. Basta per oggi» lo afferro per la cravatta, «Dammi quel maledetto sangue o ti faccio del male» ringhio ad un centimetro dalle sue labbra.
No aspetta.
Ma cosa cavolo mi è successo? Perché gli ho urlato in quel modo?Sospira prendendomi per un braccio.
«Vedo che l'effetto è già bello che attivo» borbotta mentre chiude la porta della sua camera.
«Questa sarà l'ultima volta che lo farò. Okay?» annuisco, impaziente.
Eddai.
Sbrigati.
Sbrigati.
Sbrigati.Toglie del tutto la garza bianca e prima che possa fare qualcosa gli afferro il polso, affondando i denti nel punto in cui ancora spicca il segno del morso.
Dio quanto cavolo è buono.
Credo di non essermi mai sentita così bene in tutta la mia vita, lo giuro.
Perché? Non ne ho idea.
Ma poco mi importa adesso.
Chiudo gli occhi, completamente fuori di testa.«Mercoledì, basta fermati. Ohi!» vengo praticamente spintonata via dalle mani di Tyler che mi fissa, stupito e forse anche un po' confuso.
Sussurra qualcosa fra se e se, ma che non capisco.
Non mene frega niente onestamente.Mi passo la lingua fra i denti e incastro i miei occhi nei suoi.
«Ti senti bene?» mi guarda dall'alto in basso, «Mai stata meglio in realtà. Siamo sicuri che quello che hai in corpo sia veramente sangue e non qualcosa di divinamente delizioso e che crea dipendenza?» stranamente non coglie la battuta, anzi, mi guarda con gli occhi spalancati.
«Guarda che era una battuta» mi avvicino di un passo nella sua direzione.
«Non te ne darò ancora se è quello che pensi» sbuffo roteando gli occhi.
Lentamente poggia una mano sulla mia guancia, come se avesse paura di romperla.
Sposta lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra e io faccio lo stesso.Socchiudo gli occhi ad un millimetro dalle sue labbra, ma non mi bacia.
«Non posso Mercoledì. Ti ho già fatto più male di quanto tu creda» scuoto la testa, afflitta.
«Sai, per una volta posso proprio darti ragione» gli occhi pizzicano, «Mi dispiace tanto» mi prende una mano, «Ti dispiace per cosa esattamente?» sospira esausto, appoggiando la fronte alla mia.
«È per il tuo bene» sussurra al mio orecchio, mentre io non faccio altro che pensare all'effetto che mi fa sentire il suo tocco su di me.
Ovvero purtroppo bello.
Esatto, tutto questo non dovrebbe succedere, è sbagliato.
È completamente assurdo e... sbagliato.Questa volta non perdo tempo e poggio le mie labbra sulle sue.
Esita, ma poi ricambia il bacio prendendomi il viso con entrambe le mani.Una lacrima mi riga la guancia, consapevole del fatto che tutto questo non potrà durare per sempre.
Ma che cosa farò quando arriverà il momento di separarsi?
Non lo so.
Ma una cosa la so.
Da quando il suo sangue scorre nel mio tutto è cambiato. Mi correggo, è cambiato il sentimento che provo nei suoi confronti.Non che prima non ci fosse come dire un po' di complicità (?) Ma ora è davvero troppo.
Eppure, non riesco a farne a meno.Ci stacchiamo e lui mi guarda ancora leggermente amareggiato.
Scuote piano la testa, «Non pos-» lo bacio ancora, tirandogli piano i capelli.
Gli avvolgo il collo con le braccia, senza staccarmi neanche per un momento da lui.Sento il sapore del suo sangue e chiudo gli occhi con più forza, approfondendo il bacio.
Mercoledì, ma che cavolo ti prende porca miseria?!
Taci coscienza, non ne posso più di te!
Smette di opporre resistenza e si lascia andare, mordendomi il labbro inferiore.
Mi stacco solo per la mancanza di ossigeno e lo guardo negli occhi.
«Che cosa ho fatto...» sussurra con il fiatone, prima di riprendere a baciarmi.
Spazio autrice:
Ciao a tutti amici!
Beh beh, che cosa dire se non "sclero".
Ho detto tutto praticamente.
Cosa succederà adesso fra i due piccioncini? Lo scoprirete nei prossimi capitoli, se vi va lasciate una stellina o un commento.
Kiss kiss,
Chiara 🦋
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Poker face (wednesday's story)
FanfictionLa noto infondo alla classe, la penna fra le mani che picchietta sul banco. Con aria assente guarda il foglio bianco che ha davanti. Aggrotto le sopracciglia, «Scusa, ci conosciamo?» lei alza di poco lo sguardo, incastrando le sue iridi ghiaccio all...