Mercoledì
Capitolo 17: Come salvarsi
dalla fine del mondo
Sharptooth Clinic«Caroline?» «Ciao fratellino».
Emh.
Gelato?Mi volto e noto una ragazza dietro di me, in mano tiene il cuore di Rosalinde, ancora insanguinato.
È molto bella.
I capelli sono di un biondo cenere, gli occhi verdi e profondi e la pelle candida come la mia.Sposto lo sguardo su Tyler, che la guarda imbambolato.
«Tu- sei morta» sussurra, «Voci di corridoio fratello» lancia il cuore per terra e si mette davanti a me.
«Molto piacere. Caroline» mi tende la mano sporca di sangue e io la fisso, senza stringerla.
Sbuffa e la ritira, spostandosi una ciocca di capelli dal viso.
«Dove sei stata?» chiede Tyler, «Pensavo potessi dirmelo tu» «Tu non sei mia sorella» «Infatti. Sono quella di Dafne, ma insomma, è come se lo fossi» «Sai che dovrò rinchiuderti lì dentro vero?» indica la cella e lei alza le spalle.
«Va bene. Ma prima vorrei farmi una chiacchierata con Mercoledì. Da sola» lui alza gli occhi al cielo. Annuisco, dandogli il permesso di andarsene.
Come ordinato Caroline si chiude a chiave in una delle stanze, invitandomi a sedermi vicino a lei, dall'esterno.
«Che cosa vorresti dirmi?» chiedo curiosa, «Qualcosa che ti riguarda» risponde semplicemente, «Cosa?» «Spiegarti chi sei davvero. Chi sono i tuoi veri antenati» spalanco gli occhi, incredula.
«*Allora. Vuoi sentire la verità che ti è stata nascosta fino ad ora?» deglutisco a vuoto e annuisco piano.
«Sono un vampiro. Più precisamente un ibrido, fra un Hyde e un vampiro. E ora ti spiegherò perché noi due siamo così legate»
«Gli Addyscy, i tuoi veri antenati. Mi hanno ripudiata» sibila, «Le mie scappatelle non erano tollerate all'epoca e io ebbi una figlia fuori dal matrimonio. Una vergogna» esagera ironica.
«Fu tenuta nascosta?» chiedo un po' dispiaciuta, «Mh mh. La mia bambina fu data via e io fui esiliata in Inghilterra. Da allora imparai ad adattarmi e diventai rapidamente inglese. Lì attirai l'attenzione di un nobiluomo, Ghomez» «Aspetta-» «-Non preoccuparti, non è tuo padre» tiro un sospiro di sollievo.
«All'inizio ne fui attratta, ma dovetti ricredermi quando scoprii chi era, e che cosa voleva da me. Così non mi rimase che fuggire, il più lontano possibile. Non potevo tornare in Irlanda, ma fui costretta a farlo. Me ne pentii immediatamente» una lacrima le riga la guancia.
«Scoprii che avevo sottovalutato troppo Ghomez e il suo spirito vendicativo quando, mentre tornavo a casa, trovai tutta la mia famiglia impalata accanto alla porta» un brivido mi percorre la spina dorsale.
«Che cosa voleva da te?» sospira, «Un ibrido. Voleva il mio sangue, voleva uccidermi» abbassa lo sguardo, «Mh, ma tutto questo cosa c'entra con me?» «La storia non è finita» riprende a guardarmi.
«Capii che nessun posto era adatto per me, non sarei mai stata al sicuro. Ma vivere con la valigia è meglio che morire perché il tuo sangue venga versato su...una pietra»
«Una pietra?» chiedo confusa, «Esatto. La Pietra di Luna. Quella che impedisce ai vampiri di esporsi alla luce e quella che obbliga i licantropi a trasformarsi durante la Luna Piena» spiega lisciandosi il vestito, «E a cosa servirebbe il tuo sangue?» «Vorresti dire il nostro sangue» spalanco gli occhi, «Serve per un rituale. Il nostro sangue versato sulla Pietra di Luna annullerà l'incantesimo, e io non dovrò più il mio anello solare, che mi protegge dal Sole e poi...Dovevo crearmi una nuova identità, così modificai il mio nome, da Crystal Addyscy a Caroline Addams» mi guarda negli occhi, «Io non gli servo più, perché ora sanno della tua esistenza e di cosa sei veramente. Un ibrido. Non sarai mai al sicuro Mercoledì, men che meno qui dentro».
Very very shock moment.
«Devi andartene da qui, il più un fretta possibile. Ghomez ti troverà, lui è uno degli Sharp. Rosalinde non era niente in confronto a lui, devi fuggire Mercoledì, fidati di me» spalanco gli occhi, incredula.
Che cosa è appena successo?
Perchè io non sapevo nulla di tutto questo?«Ma come- dovrei lasciare tutto e andarmene? E dove?» mi lancia un'occhiata furtiva.
«Sai, anche io fui rinchiusa alla Sharptooth» appoggio la schiena alle sbarre di ferro, «E come riuscisti a fuggire?» chiedo rapita dal suo racconto.
«Una delle guardie si innamorò di me e mi lasciò andare. Ghomez lo scoprì e lo uccise» ammette, «E Dafne? Che rapporto hai con lei?» sospira, spostandosi una ciocca di capelli dal viso, «Lei è mia figlia. Nonché tua parente, alla lontana certo, ma pur sempre tua parente» abbozza un sorriso, «Lo so che ti sembra assurdo ma... è così. Tuo padre porta il nome di quell'uomo» spiega lentamente.
«Ho capito. Ma perché Tyler ti ha fatta rinchiudere qui dentro?» rotea gli occhi, «Perchè ha paura che possa farti del male, perché crede -sbagliando- che io non sia in grado di controllare il mio Hyde interiore. Mentre fra le due credo che quella che non sia in grado di controllarsi sia tu» fisso il pavimento come se fosse la cosa più interessante al mondo.
«Non preoccuparti. Si sbaglia. Ho il pieno controllo di me stessa, soltanto che ti ama troppo e ha paura che qualcuno possa farti del male» mi mordo un labbro, senza rispondere.
«Quindi ora sarei io l'ibrido che tutti cercano?» cambio argomento, «Esatto. Sei cento volte più potente di me Mercoledì, e poi gli ibridi sono molto rari oggi giorno» mi lascio andare ad un sospiro di frustrazione.
«Dove dovrei andare ora?» chiedo al limite dell'esasperazione.
«Vieni con me. So io dove potrai essere al sicuro» chiudo gli occhi con forza, pensando a tutti i pro e i contro se scegliessi di fidarmi di Caroline.
«Okay. Ma cosa faccio con Tyler? Di certo non mi lascerà andare con te non so dove per non so quanto tempo» «A lui penserò io» la guardo, impaziente di sapere cosa ha in mente, «Sono pur sempre un vampiro. Posso soggiogarlo» spiega calma, «Lo so ma...non voglio lasciarlo» «Lo so che non vuoi. Ma è l'unica scelta che hai per mettere al sicuro la tua vita e la sua» sbuffo, «Okay. Posso almeno salutarlo? Tanto non si ricorderà niente di tutto questo, no?».
Apro la porta della cella e lei esce, con un mezzo sorriso stampato in volto.
«Mi dispiace» alzo le spalle cercando di celare almeno un po' la mia tristezza non buona.
«Vai, ti aspetto qui» annuisco e mi volto, pronta per dire addio all'unica persona che abbia mai amato veramente.
«Ciao, Mercoledì. Ti ha fatto del male la pazza?» sospiro, «No. Però...non so come dirtelo» alza un sopracciglio, perplesso.
«Che cosa?» gli prendo una mano, «Sono qui per dirti addio. Devo andarmene, sono in pericolo, tutti gli Sharp mi danno la caccia» mi guarda scioccato.
«Scherzi vero?» scuoto la testa, «Scusami» mi alzo sulle punte per lasciargli un bacio dolce.
Il nostro ultimo bacio.«Puoi farlo Caroline» mi asciugo il viso, rigato da lacrime che non mi ero accorta di aver versato.
Bene Mercoledì, è il momento di combattere.
𝑺𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆:
𝑬 𝒄𝒊𝒂𝒐 𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒊 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒊!
𝑽𝒊 𝒅𝒐 𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒆𝒓𝒎𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒊 𝒐𝒅𝒊𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒎𝒂 𝒕𝒓𝒂𝒏𝒒𝒖𝒊𝒍𝒍𝒊, 𝒊𝒍 𝒑𝒆𝒈𝒈𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒗𝒆 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂𝒓𝒆 *𝒓𝒊𝒔𝒂𝒕𝒂 𝒎𝒂𝒍𝒗𝒂𝒈𝒊𝒂*
𝑬 𝒏𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂. 𝑺𝒆 𝒗𝒊 𝒗𝒂 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒂𝒕𝒆 𝒖𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒊𝒏𝒂,
𝑲𝒊𝒔𝒔 𝒌𝒊𝒔𝒔,
𝑪𝒉𝒊𝒂𝒓𝒂*𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒗𝒆𝒓𝒔𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒇𝒓𝒂 𝑴𝒆𝒓𝒄𝒐𝒍𝒆𝒅𝒊̈ 𝒆 𝑪𝒂𝒓𝒐𝒍𝒊𝒏𝒆 𝒆̀ 𝒊𝒔𝒑𝒊𝒓𝒂𝒕𝒂 𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒓𝒂 𝑬𝒍𝒆𝒏𝒂 𝒆 𝑲𝒂𝒕𝒉𝒆𝒓𝒊𝒏𝒆
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Poker face (wednesday's story)
FanfictionLa noto infondo alla classe, la penna fra le mani che picchietta sul banco. Con aria assente guarda il foglio bianco che ha davanti. Aggrotto le sopracciglia, «Scusa, ci conosciamo?» lei alza di poco lo sguardo, incastrando le sue iridi ghiaccio all...