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La mattina successiva dovettimo ripartire e, sebbene io e Kacchan ci fossimo 'messi insieme' quel giorno non riuscii a guardarlo senza arrossire.
Lui, al contrario mio, mi continuava a parlare normalmente arrossendo solamemte di tanto in tanto.

Ora mi ritorovo in camera mia al dormitorio, steso sul letto a leggere alcune notifiche finchè non mi arriva una chiamata.

Mi alzo dal letto e mi appoggio al freddo muro per stare più comodo rispondendo poi alla chiamata.

«Todoroki?»Domandai confuso. Non mi aveva più chiamato da quando mi ero trasferito, non che a NewYork lo facesse tanto eh.

«Midorya. Come stai?»Domandò serio e risoluto.

«Bene,tu? E oerchè questa improvvisa chiamata?»Domandai.

«Sto bene. Ti ho voluto chiamare per sentire un po' la tua voce, mi mancava. Ti volevo anche avvisare che io,Uraraka e Ilda arriveremo domani pomeriggio alle 16. Abbiamo anticipato, spero non sia un disturbo.»Disse. Rimasi sorpreso quando mi confessò che gli mancavo dato il suo modo freddo e distaccato. Ma mi fece piacere di sentirlo e così ricambiai volentieri.

«Anche voi miancate tantissimo! E comunque non siete e non sarete mai un disturbo!»Esclamai sentendo delle piccole risate provenire dall'altra parte del telefono.

«Ora devo andare Todoroki, mi ha fatto piacere sentirti! E chiamami più volte dato che non lo fai mai!» Esclamai ridendo.

«Va bene,Midorya. Ci vediamo.»Disse chiudendo la chiamata. Mi alzai e una volta messo le scarpe e il telefono nelle tasche scesi di sotoo verso la sala comune.

Una volta arrivato salutai i presenti sedendomi accanto a Denki e Mineta dove a quest'ultimo gli so creò un ghigno in viso.

«Midorya,di chi è quel succhiotto sul collo?»Mi domandò attirando l'attenzione di tutti i presenti che incuriositi si avvicinarono a noi, tranne Kacchan che se ne stava seduto sul divano affianco al mio a scrollare il telefono.

Avvampai in viso cercando una bugia credibile, gesticolando con le mani imbarazzato.

«N-non è un s-succh-iotto! A-avete presente q-quando siamo anda-ti al fiume? Ecc-o ho s-strisciato contro u-un ramo e mi si è a-arrossato!» Disii balbettando dovuto al troppo imbarazzo.

«Certo,certo. Almeno dicci se è maschio o femmina!» Continuõ Mineta.
A quel punto mi arrabbiai, sia per il fatto che Mineta non si faccia mai gli affari suoi, sia per Kacchan che ascoltava divertito la scena, senza intervenire in mio aiuto.

«Ho detto che non me lo ha fatto nessuno! E poi non sono gay!» Sbraitai alzandomi dal divano sotto gli occhi increduli di tutti. Sotto gli occhi delusi, feriti e arrabbiati di Kacchan.

Appena varcai la porta di camere mia me la rinchiusi sbattendola violentemente alle spalle buttandosi poco dopo a peso morto sul letto, sprofondando la faccia sul cuscino.

«Ho fatto una cazzata..»Sussurrai tra me e me con ancora la faccia spiaccicata contro il cuscino.

«Però anche tu Kacchan, inveve di ridere lotevi darmi una mano!» Esclamai girandomi di lato.
Poco dopo sentii qualcuno bussare alla porta.

«Chi è.» Esclamai con tono leggermente irritato.

«Midorya sono io!»Esclamò Denki dall'altra parte.
Mi alzai controvoglia e aprii la porta al giallo.

«Che c'è?»Domandai.

«Scusaci, non volevamo farti arrabbiare. Però non pensavo la prendessi così sul personale..è successo forse qualcosa?» Domandò.
Tsk. Come fa a essere così intuitivo? Non può starsene zitto come tutti gli altri?

«Eh va bene..te lo dico, guai se lo dici a qualcuno.»Sussurrai minacciandolo con lo sguardo.
Lui in risposta fece il saluto alla militare seguendomi poi sul letto al quale mi sedetti al suo fianco.

«Io e Kacchan stiamo insieme.» Dissi soltanto apsettandomi un'eccessiva reazione da parte del giallo,come l'essere sorpreso oppure che non ci cresse,che però non arrivo. Di fatti si limitò solo ad annuire,con un piccolo cenno di sorpesa.

«Non sei sorpreso? Cioè, Bakugou Katsuki, il mio amico d'infanzia, il mio bullo, il mio amico, il ragazzo maleducato e sempre arrabbiato, con me?»Domandai confuso.Lui sorrise appoggiandomi una mano sulla spalla.

«Cetto che sono sorpreso Izuku, ma non lo sono neanche tanto dato che già lo sapevo.» Disse con tono calmo.
Sobbalzai.

«Come lo sai? Ma kacchan non voleva si sapesse!»Urlai confuso.

«Lo avevo intuito, infatti. I primi dubbi mi partirono da quando Bakubro iniziò a parlarci sempre di te e anche quando ti abbiamo trovato in bagno pieno di ferite è stato il primo a preoccuparsi per te.
In infermiera è stato con te tutto il tempo e in questi giorni al campeggio vi vedevo sempre insieme, mano nella mano.»Disse riprendendo fiato mentre io lo guardavo sbalordito e con la bocca aperta.

«Infine, questa sera quando hai detto quelle parole ed essertene andato, Bakubro fù il primo ad andarsene dopo di te,urlando un 'fanculo, Deku.' a bassa voce, quasi inudibile. Perciò mi è bastato fare due più due.» Disse infine. Io lo guardai ancora stupito non trovando parole per rompere qiel silenzio imabrazzante.

«Vai a parlargli,Izuku.»Confermò infine,alzandosi dal letto e uscendo dalla porta mi salutò con il palmo della mano,chiudendosi la porta alle spalle.

Come ordinato da Denki: mi alzai dal letto e una volta preso il telefono uscii dalla stanza dirigendomi verso quella di Kacchan.

Arrivato davanti ad essa sentivo l'ansia salirmi fino in gola seguita dal battito accelerato del cuore che mi batteva violentemente nel petto. Bussai tre volte che sembravano andare a rilento. Una voce roca e arrabbiata urlò dall'altra parte.

«Chi cazzo è che rompe i coglioni?!» Urlò Kacchan avvicinandosi di più alla porta.

«S-sono io K-Kacchan..»Dissi balbettando.

Kacchan aprì la porta mettendosi in disparte per farmi entrare.
Una volts entrato Kacchan si chiuse la poeta alle spalle appoggiando la schiena contro essa e portando le braccie incrociate al petto.

«Che vuoi.»Disse, in attesa di una mia risposta.

«V-volevo s-scus-armi..»Dissi sussurrando.
Kacchan scattò in avanti fermandosi a circa un metro di distanza da me.

«Scusarti?! E per cosa,eh?!»Disse alzando una mano, azione che mi fece istintivamente indietreggiare spaventato. Kacchan se ne accorse e potei notsre i suoi occhi incupirsi, spegnersi, abbassando succesdivamente la sua mano lungo i suoi fianchi stretti.

«Hai paura di me?» Chiese con tono deluso, sull'orlo del pianto.
Spalancai gli occhi incredulo avvicinandomi a lui senza nemmeno pensarci.

«Kacchan no-»Cercai di spiegarmi ma Kacchan urlò.

«Invece si,cazzo! E come biasimarti, mi faccio schifo pure da solo! Non vedi come ti ho ridotto?! E tutto ciò per colpa mia,mia e solo mia.»Disse lasciando che alcune lacrime gli solcassero il viso.

«Kacchan..non è colpa tua.»Dissi prendendogli dolcemente il viso.
Kacchan mi guardò arrabbiato ma triste al tempo stesso staccandosi da me bruscamente, avviandosi alla porta.

«Vattene,Deku.»Ordinò guardandomi con quegli occhi cremisi così belli da incenerirti al tempo stesso.

«K-Kacchan..ti prego-»

«Ho detto:vattene!»Urlò spalancando violentemeete la porta, lasciando che alcuni nervi gli si incorssassero lungo il collo e le mani.

Abbassai il capo,deluso, e seguendo i suoi ordini me ne andai sussurrandogli una volta vicino un «Addio,Kacchan.» con tono arreso, deluso e arrabbiato.
Per mia sfrotuna..o fortuna(?) non potei vedere l'espressione di Kacchan quando glielo dissi, lasciando che una porta in legno,color blu scuro ci separasse definitivamente.

Angolo me!

Lmao scusate se non è ben dettagliata ma anche se sono esattamente le 21:08 sto morendo di sonno, perciò dopo aver pubblicato questo capitolo andrò a farmi la doccia e dopo a nanna!

𝒟ℯ𝓈𝓉𝒾𝓃𝒾𝓉𝓎 {Bᴀᴋᴜᴅᴇᴋᴜ} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora