James Pov
Regulus è la mia anima gemella.
Regulus e io siamo destinati a stare insieme.
Regulus fa parte del mio futuro.
Nella mi testa stava girando solo questo mentre, dopo essere stato alla fine delle scale della Torre di Astronomia per due minuti buoni immobile, stavo attraversando i corridoi di Hogwarts, intento a tornare nel mio dormitorio.
Ma era impossibile.
Io e Regulus quasi non ci conosciamo, praticamente lui mi odia. Come possiamo essere destinati a stare insieme?
Poi l'amortencia dovrebbe aver significato che io sono attratto da lui.
Ma non è vero.
Si, qualche volta, quando avevamo lezione insieme, mi sono fermato a vedere come i suoi capelli neri gli ricadevano in faccia in modo così disordinato, ma anche in perfetto ordine.
Oppure alle partite di Quidditch, quando, quelle poche volte in cui vincevano i serpeverde, prendeva il boccino con una delicatezza e una precisione da fare invidia al miglior cercatore di Hogwarts, io.
Ma questo non voleva dire che io ne fossi attratto.
Insomma, si Regulus era proprio un bel ragazzo, ma no.
Non potevo pensarlo.
Era comunque il fratello di Sirius.
Fratellino per lo più.
Anche se avevano 'litigato', in realtà non si erano più parlati da quando Sirius è scappato, conoscendo Sirius, avrebbe fatto una delle sue sceneggiate alla Black.
Poi a me piace Lily.
D'accordo discorso chiuso.
Ero arrivato al ritratto della signora grassa, e il sonno, dopo aver realizzato quella cosa, mi stava abbandonando.
"casa sull'albero"
E il ritratto si aprì.
Vorrei tanto sapere chi cambia le parole d'ordini.
Entrai nella sala comune, e dall'orologio a dondolo accanto alla finestra notai che erano le dieci e un quarto.
Non c'era nessuno.
Peccato, perché io non avevo per niente sonno e una partita a scacchi con Peter mi sarebbe piaciuta.
Andai a vedere se fossero svegli.
Salii le scale che portavano al dormitorio maschile, e una volta raggiunta la cima, aprii la porta.
La stanza era immersa nel buio, e in questo buio si poteva sentire il pesante suono del russare di Peter.
Dopo sei anni ormai ci si abitua.
Poi, dalla luce che entrava dalla porta, potevo vedere Remus dormire con un libro aperto sul petto, con il letto ancora perfettamente intatto.
Spostandomi con lo sguardo, vidi Sirius ancora sveglio, seduto sul suo letto a guardare un punto indefinito nel buio, quasi perso. Per poi spostare velocemente lo sguardo su di me.
Era rimasto sveglio ad'aspettarmi?
Speriamo di no, perché se no mi sentirei in colpa.
"Prongs! Dove sei stato?" Parlò a bassa voce, ma comunque con fare accusatorio.
"A fare un giro sulla Torre di Astronomia... te l'ho detto!" risposi con fare ovvio.
Sirius sembrò riprendere consapevolezza mentre, da come stavano iniziando a rilassarsi le sopracciglia, sembrava che stesse ricordando.