Regulus Pov
Sogno
Ero sulla Torre di Astronomia, a leggere un libro che non riconoscevo.
Riuscivo solo a vedere sulla copertina, il viso di una ragazza nascosto per metà dalla fotografia di un fiore giallo.
Vedevo tutto in terza persona, quindi potevo notare il cielo stellato che si trovava dietro di me, e la luna piena per portare luce nella notte.
All'improvviso chiusi il libro di scatto, e mi alzai di fretta.
Il me davanti a me cominciò a correre verso le scale, scendendole con impazienza.
Realizzai di star assistendo a tutto con degli occhi umani. Mi guardai e vidi il mio corpo, e prima di rendermene conto, stavo inseguendo l'altro me.
Arrivato alle scale, lui era già a metà di quella lunga scalinata a chiocciola.
Stava correndo, ma era lento, quasi al rallentatore.
Io ero a passo lento, ma l'avevo già quasi raggiunto.
Lui continuava a correre lentamente, e io gli stavo al passo semplicemente camminando, come se non potesse scappare da me.
Arrivammo alla fine delle scale, e lui cominciò a correre sul serio.
Velocemente.
Era a tipo cinque mentri da me quando cominciai a correre anch'io.
Eravamo nei corridoi, e non c'era nessuno. Almeno finché non svoltammo l'angolo e trovammo una marea di gente intenta a parlare tra di loro nei corridoi, ma sembravano non vederci.
Tutto tornò al rallentatore, quando staccando per un attimo gli occhi dall'altro me, incrociai quelli di mio fratello.
Stava passeggiando per i corridoi, con quei suoi tre stupidi amici, compreso il suo nuovo fratello.
Fu un contatto visivo degno di record, perché Sirius tornò a guardare James.
Stavo gridando, ma non riuscivo a parlare.
Lo stavo pregando di guardarmi, ma non emettevo suoni.
Cercavo di fermarmi ma non ci riuscivo.
All'improvviso tutto ritornó alla sua normale velocità, e ricominciai a correre, solpassando Sirius e allontanandomi da lui.
Girato un angolo, trovai un corridoio vuoto, con solo l'altro me che continuava a correre.
Girai la testa verso destra, trovando uno specchio.
E oh...
Mi si geló il sangue.
Era il riflesso di mia madre.
Ero io, ma ero lei.
Il sogno si interruppe per un attimo, e all'improvviso mi ritrovai nella mia stanza a Grimmauld Place.
Con Sirius davanti a me.
"Vieni con me" mi stava dicendo.
Oh no...
Era la notte in cui Sirius è scappato.
Io non parlai, ma Sirius sembrò sentirmi.
"Sei proprio come lei" disse con disprezzo, per poi girarsi e scomparire insieme alla stanza.
Mi ritrovai di nuovo a correre nei corridoi di Hogwarts, ma mi fermai di colpo.
Infondo al corridoi c'era l'uscita della scuola.
Dove un gatto nero stava camminando verso il giardino, con un libro lasciato a pochi passi di distanza.
Lo seguí, finché non si fermò in mezzo al giardino, seduto e immobile.
Lo affiancai, fermandomi lì.
Mi girai verso il castello, per vedere se ci fosse qualcuno.
Ma ovviamente non c'era nessuno.
Dove c'era Regulus Black c'era solo solitudine.
Mi rigirai verso il gatto, e sobbalzai.
Davanti al gatto c'era un cervo.Mi sveglia nel mio letto, sudato e col fiato corto.
Misi a fuoco la stanza, che era ancora nella semioscurità della prima mattina.
Barty ed'Evan stavano ancora dormendo.
Era strano che io mi svegliassi prima di loro. Forse era solo l'ansia della festa di questa sera.
L'ansia di rincontrare Sirius.
Presi la bacchetta dal comodino alla destra del mio letto. E con un incantesimo, apparvero davanti a me dei numeri luminosi, che segnavano le 6:03.
I numeri si dissolsero in pochi secondi. Sbidendosi man mano fino a scomparire.
Quasi quasi quei numeri mi ricordavano me.