Nox

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Regulus Pov

Stavo su quella Torre da ormai due ore.

Non che la cosa mi dispicaesse, ma ormai avevo finito il mio libro, e in questi momenti mi sentivo stanco.

Ma non stanco fisicamente, o stanco a livello celebrale, ma stanco tipo 'ora che ho finito il mio libro che faccio? Dove me ne scappo?'.

Ma quella sera no.

Mi sentivo bene.

Mi alzai da dove ero seduto, e semplicemente girandomi, mi ritrovai abbracciato da milioni e migliaia di stelle, che nel cielo sembravano talmente piccole, ma che in realtà piccole proprio non erano.

L'astronomia, dopo pozioni ovvio, era una delle materie che facevo più volentieri, e non c'era da stupirsi il perché.

E infatti proprio mentre la pensavo...

Eccola lì.

Sirio.

Una delle stelle più luminose del cielo notturno.

Come ho detto, non c'era sta stupirsi che ogni volta mi ricordasse Sirius.

Lui, che un tempo era la mia stella più luminosa. Che illuminava le giornate in quella casa, che di luce ormai non se ne vede neanche l'ombra.

Continuai a guardarla pieno di malinconia, e con un grappo in gola.

Chiusi gli occhi, e cercavo di ricordare i momenti belli passati con lui. Ne erano davvero tanti, ma sapevo che sarebbero rimasti così per sempre.

Flashback

La mamma aveva appena finito di punire Sirius.

Perché?? Solo perché era finito in Grifondoro.

Sapevo di non doverlo fare. Tra tutte le regole di nostra madre, ce n'era una che ci vietava di avvicinarci per almeno tre ore se qualcuno di noi due era stato punito.

Ma non mi importava.

Dovevo consolare Sirius, come lui faceva sempre con me anche se rischiava di farsi torturare di nuovo.

Mi avvicinai piano alla sua porta, che era proprio d'avanti alla mia, con solo un'oscuro corridoio a dividerci.

E sulla sua porta, scritto con una caligrafia degna di un purosangue, c'era scritto 'S.O.B'. Sirius mi aveva detto quanto odiava quella targhetta, ma non ci azzardavamo nemmeno a toccarla, o saremo stati nei guai.

Con un po' di insicurezza, aprii lentamente la porta, che non emetteva suoni per via dell'incantesimo silenziatore che nostra madre aveva gettato sulla stanza. Lo faceva sempre quando doveva punirci.

Quando la porta fu per metà aperta, mi ci infilai dentro, richiudendomela alle spalle.

"Sir..." pronunciai piano.

Feci un passo avanti, e girando la testa verso destra, lo vidi seduto sul davanzale della finestra.

"Sir stai bene?" domandai incerto, perché non sembrava triste, anzi, stava sorridendo malinconicamente.

Sirius si girò verso di me e mi sorrise.

"Si sto bene" mi tese una mano "vieni".

Io gliela presi, e mi fece sedere vicino a lui, girati verso il cielo notturno, che quella sera era particolarmente bello.

"Guarda lì..." mise un dito sul vetro perfettamente pulito, e mi indicò un punto nel cielo "Quella è la costellazione del leone...e quella è Regolo" indicò la mia stella.

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