La festa

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*prendendo come punto di riferimento il sogno del cap.6*

Regulus Pov

Sogno

Il gatto nero e il cervo erano immobili, come fossero fatti di cera. Solo quando il cervo cominciò ad'avanzare in avanti ebbi la conferma che fossero vivi. Il gatto nero a quall'azione, si sedette, e inizio a muovere lentamente la coda, mentre il cervo si avvicinava, e iniziava ad "accarezzare" il gatto col muso. Il gatto chiuse gli occhi, e cominciò a fare le fusa, godendosi di quelle attenzioni. Ad'un certo punto, un grande orologio a pendolo spuntó dal terreno proprio sotto di loro, dividendoli. Il pendolo emetteva dei ticchettii che facevano un eco lungo e grave, e ad'ogni scocco, il cervo indietreggiava spaventato, restando però nei paraggi del gatto, come se volesse comunque stargli vicino. Guardando il gatto, si poteva intuire la paura nei suoi occhi, voleva scappare da quell orologio, ma qualcosa lo stava tenendo inchiodato al terreno, immobile.

A svegliarmi, fu Barty, che mi stava scuotendo la spalla.

Aprì velocemente gli occhi, mettendoci qualche secondo a mettere a fuoco la stanza e lui.

La prima cosa che vidi fu Barty, mezzo addormentato, con i capelli arruffati, senza maglietta e con una bottiglia di vetro in mano, appoggiato con un avambraccio ad un pilastro del mio letto a baldacchino.

Per un secondo il mio sguardo si concentrò sul suo petto nudo, e si...mi piacciono di sicuro i ragazzi.

"Evan è andato a cena, ha detto di prepararci nel frattempo" mi stava dicendo lui, mentre prendeva un sorso di...qualunque cosa stia bevendo, e tornava a sedersi sul suo letto.

Di malavoglia mi alzai, e mi diressi a passi lenti verso il bagno, chiudendomi la porta alle spalle.

Rimasi la luce spenta, accendendo solo quella gialla dello specchio, che non era neanche tanto luminosa, ma serviva giusto a evitare di inciampare da qualche parte. Perché appena sveglio, non sopporto le luci forti.

Aprì l'acqua del rubinetto, e dopo essermi riempito le mani a coppa, me le sfregai in faccia, bagnandomi un po' anche l'attaccatura dei capelli.

Con un sospiro mi appoggiai al lavandino di peso, ripensando al sogno fatto pochi minuti prima.

Che stava a significare l'orologio?

Si stava chiedendo.

Dopo essere diventato amico di Pandora, lei mi aveva spiegato cose del tipo "i sogni hanno un significato, ma vanno decifrati".

Chissà che significato avevano i miei sogni.

L'orologio stava a significare che avevo pocho tempo? O che non ne avevo affatto?

O stava rappresentando una persona? Che mi rendeva incapace di muovermi?

Sbuffai, rendendomi conto di aver trattenuto il fiato per tutto il tempo.

Fanculo...

Con un gesto brusco afferai l'asciugamano bianco appeso accanto al lavandino e mi asciugai il viso.

Un paio di respiri per scacciare via il pensiero e riaprí la porta, ritornando nella mia (o nostra) stanza.

"Wow, come fai a riprenderti così in fretta?" chiese Barty con una risata sulle labbra, mentre si infilava una maglietta a rete con le maniche lunghe, visibilmente instabile per via dell'alcool.

"Semplicemente non era un sonno pesante" so che quella risposta non aveva senso, ma l'unica cosa che Barty avrebbe potuto capire in quel momento era 'vuoi qualcosa di più forte?', quindi non mi sforzai per rispondere.

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