Una strana serie di eventi

906 75 19
                                    

22 maggio 2015

Il giorno seguente ebbi un risveglio amaro. La sveglia non suonò per niente, ero molto in ritardo, ero stanco e nervoso per via di questa notte passata insonne. Presi il telefono per vedere l'ora, ma lo schermo non segnava più l'orario. Diventai furioso! Il mio cellulare, la cosa più preziosa che avevo, quel giorno decise di abbandonarmi. Mi vestii di fretta e corsi da mia madre per chiederle che ore fossero, erano le sette e venti... Dovevo correre. Ricordo che non feci nemmeno colazione, presi la borsa, salutai e via.

Penso sia capitato a molti, percorrendo lo stesso tragitto ogni giorno, di non rendersi più conto dei particolari che si ha attorno. Proprio questa noncuranza mi fu in un certo senso d'aiuto, alleviando ai miei occhi ciò che mi stava per capitare...

Avevo quasi raggiunto la mia facoltà, quando iniziai a notare che tutto intorno a me, assunse uno strano andamento. Una grande fila di automobili riempiva la via principale, solito traffico mattutino? all'inizio lo pensai...ma guardando con più attenzione notai che le auto erano in movimento, erano come... wow! è impossibile da spiegare! Non riesco a capacitarmi di ciò che ho visto e di quello che di lì a poco mi sarebbe capitato. Avete presente l'effetto Slow Motion? Bene, ecco, quel giorno 22 maggio 2015 una delle principali strade della città era sotto questo effetto. Ma le macchine e gli automobilisti non erano le uniche cose colpite da ciò, alzai gli occhi al cielo, sopra di me le rondini erano immobili, sospese in aria, allora abbassai di nuovo lo sguardo e lungo il viale anche i passanti erano come statue.

Iniziai seriamente a spaventarmi e a parlare a me stesso "Ok Andrea... abbiamo preso qualche antistaminico di troppo??" Mi domandai. All'improvviso dopo una leggera folata di vento, le automobili ripresero a scorrere, squarciando così, con i suoni dei loro clacson, il silenzio che si era creato. Tornò tutto alla normalità e le rondini ripresero a volare in cielo.

Fu tutto veramente molto strano, però, in quel periodo per me così stressante, non diedi molta importanza a ciò che mi capitò, soprattutto dopo aver immaginato o forse sognato la notte prima una violenta scossa di terremoto. La giornata sembrava non passare mai, interminabile, le ultime tre ore di lezione furono lunghissime, decisi così di prendere una boccata d'aria.

Uscii dall'aula e mi ritrovai nel corridoio centrale, ero solo, rialzato in alto, il suono del grande orologio della facoltà con il suo "tic... tac... tic... tac" mi rimbombava in testa, era anch'esso rotto. Andai in bagno mi sciacquai la faccia, alzai la testa e mi specchiai e lì iniziai a notare la cosa più sconvolgente; le mie mani riflesse allo specchio erano ricurve, allungate e offuscate, quasi come se fossero risucchiate da una strana forza invisibile. Il terrore si evinceva dai miei occhi, cercai di non urlare per non farmi notare, però diventai bianco dallo spavento, tremavo. Scappai di corsa dal bagno e iniziai a correre, dentro di me dissi, "Basta! Adesso si torna a casa!", Appena uscito da lì, le mie mani tornarono normali.

"Cosa mi sta succedendo oggi?". Iniziai ad avere paura, tornai a casa, di fretta, salutai a mala pena mia madre che mia aveva preparato il pranzo, quanto mi dispiace per queste azioni... Mi chiusi in stanza al buio e non uscii più per tutta la giornata.

Erano iniziati. Io non lo sapevo. Ma quella dannata, strana, serie di eventi erano il preludio di ben altre situazioni ai confini della realtà.


I Senza TempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora