Scherzi del destino

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"Al piano di sopra c'è qualcuno!" Fu la frase che pronunciò una preoccupatissima Alexandra al nostro arrivo, all'ingresso del palazzo. Poche parole, ma che avevano il sentore di certezza. Aiko, anche lei visibilmente agitata si mise al nostro fianco in cerca di protezione, un rumore inaspettato che colse le due ragazze di sorpresa mentre erano concentrate a cercare qualsiasi dettaglio che potesse esserci utile. "Avete trovato qualcosa?" Chiese Aiden alle ragazze, "Nessuna traccia... solo tanta ma tanta posta! Però ho notato diverse coincidenze alquanto strane... le lettere più recenti risalgono al giorno 21 maggio 2016, vi ricorda qualcosa questo giorno? Ma i particolari non finiscono qui. Gli abitanti del palazzo hanno smesso di ritirare la propria posta il giorno 6 luglio 2015, proprio il giorno del nostro salto temporale, è evidente che in quella data deve essere successo successo qualcosa." Rispose così Alexandra, "Ed infatti Amèlie non si trova in questo palazzo, molto probabilmente non ci tornerà più dopo quello che è successo..." dissi alle ragazze, domandò Alexandra, "Perchè? Cosa avete scoperto?", "Amèlie è ricercata dalla polizia nazionale francese con l'accusa di omicidio colposo..." Gli rispose Aiden che aggiunse, "Da quanto abbiamo appreso, leggendo da un articolo di giornale trovato in portineria, la ragazza avrebbe ucciso la sua sorellina a sangue freddo con un colpo di pistola, la notte tra il 3 e il 4 luglio 2015, dopodiché è sparita nel nulla, senza lasciare traccia...", "È uno scherzo vero?" esclamò Adrian, rimasto a sorvegliare il portone principale, era all'oscuro di tutto, ascoltò soltanto quest'ultima frase. "E adesso? Che si fa? Potrebbe essere ovunque..." esclamò di nuovo Adrian, in effetti sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio, non eravamo aggiornati su quello che fosse successo nel mondo in quest'ultimo anno, magari la potevano aver già arrestata e messa in carcere, poteva essere scappata in un altro stato, non c'era nessuno a cui chiedere e nessuna traccia della sua famiglia fino a quando... sentimmo tutti sbattere violentemente il portone d'ingresso.

Il violento temporale che ci accolse al nostro arrivo davanti al palazzo era già cessato da qualche ora, escludemmo quindi a priori il fatto che fosse stata una forte folata di vento a far chiudere il portone. La giornata si avviava alla sua conclusione, il buio della notte iniziava a predominare sulla flebile luce del tramonto, l'idea di rimanere in questo palazzone di sei piani apparentemente disabitato e con la sensazione di essere osservati ed essere colti da strani rumori improvvisi, non ci permetteva di elaborare un piano d'azione, nella nostra mente aleggiava il terrore.

"Ho sorvegliato tutto il tempo, vi posso assicurare che fino a qualche minuto fa non c'era anima viva", disse un sorpreso Adrian, "Ragazzi, in questo palazzo è successo qualcosa, prima di sentire questi forti rumori, io e Andrea stavamo per accendere lo schermo della sorveglianza, magari le telecamere possono dirci qualcosa, ma dobbiamo stare veramente attenti perché sicuramente non siamo soli..." esclamò con tono da duro Aiden, neanche il tempo di dire questa frase, che il piccolo ascensore condominiale entrò in funzione. Si sentì un forte cigolio rimbombare in ogni angolo del palazzo, segno che il mezzo non veniva utilizzato da un pò, non riuscimmo a distinguere chi ci fosse all'interno, ovviamente stava salendo non sembrava fermarsi.

"Dobbiamo muoverci! Saliamo!" Esclamai, iniziò un'estenuante rincorsa per le scale che ci condusse fino all'ultimo piano, al sesto per la precisione, ci posizionammo davanti alla porta dell'ascensore, e quando quella si aprì... potemmo constatare che al suo interno non ci fosse nessuno.

Non poteva trattarsi di pura e semplice immaginazione, l'ascensore non poteva azionarsi da solo, qualcuno si stava prendendo di nuovo gioco di noi, anche se, non definirei questi piccoli eventi come scherzi del destino, gli scherzi in questa avventura, saranno ben altri. "Ragazzi guardate!" Disse Adrian indicando Aiko, "Che sta facendo?" Domandò di nuovo, era ferma immobile ad osservare una comune porta marrone scuro, precisamente dell'appartamento '6A', dei nastri giallo luminescenti con su sopra scritto 'Police Nationale' in nero, sbarravano la porta a mò di croce di sant'Andrea, affianco alla porta e sopra al campanello, vi era presente una targhetta dorata con inciso un cognome, ovvero 'Leroux'.

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