21 Maggio 2150

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Passai due giorni ad investigare in ogni angolo di questo maledetto posto senza ottenere nessun risultato, di questa persona di cui non si ha nemmeno un approssimativo identikit se ne sono perse le tracce, il generale insieme alle gerarchie più alte dell'esercito si chiusero quasi un intera giornata nella sala riunioni per escogitare una contromossa, un piano d'azione, c'era chi suggerì la distruzione di quello strumento che tanto spaventava tutti. Forse sarebbe stata la scelta più saggia, non so, l'unica cosa certa era che l'infiltrato sapeva di questa imminente caccia all'uomo che assunse più i contorni di una caccia alle streghe, visto che tra i militari c'era chi s'iniziava ad accusare a vicenda e la paranoia regnava sovrana. Suggerii ad un sempre più teso e irascibile generale di contenere la notizia, ma l'uomo iniziò ad essere paranoico persino nei miei confronti la paura lo consumava e lo possedeva a tal punto che si scagliò contro di me dicendomi, "Non so se sia stato un bene farti scongelare agente X210, il suo lavoro è stato pressoché inutile e inesistente!"

Cercai di contenere le mie parole, per non peggiorare ulteriormente la situazione e proprio in quel momento invece la situazione peggiorò e di molto.

Stavamo discutendo nella sala riunioni quando la corrente andò via, un blackout vero e proprio questa volta, la sala controllo divenne totalmente buia e la gente iniziò ad andare nel panico, dopo alcuni secondi iniziò a risuonare l'allarme generale segno che l'energia elettrica era assente in tutti gli hangar sotterranei, il caos poté avere inizio, il generale esclamò con tono d'arrendevolezza, "È l'inizio della fine..." Ma io sapevo che questo non era altro che uno stupido trucco messo in atto per depistare le indagini e per questo esclamai al generale, "No! Questa non è la fine! È soltanto un vano tentativo per distrarci strumentalizzando la paura della gente, mi deve dire se l'ascensore funziona anche in mancanza di elettricità!" La risposta del generale non si fece attendere e fu chiara, "L'ascensore ha un generatore secondario che sicuramente non è stato spento," "Bene, allora muoviamoci!" esclamai.

Ad attenderci ci fu un'amara sorpresa, qualcuno stava utilizzando l'ascensore, il generale infuriato esclamò, "Dannazione!!", la nostra unica possibilità di raggiungere la sala del tempo era fuori uso, seguì un momento di totale silenzio tra me e il generale, tutt'intorno si poteva ascoltare il suono dirompente dell'allarme e le urla colme di terrore della gente persa nel buio, fino a quando, vidi un soldato correre con in mano una strana pistola bianca, mi vennero in mente le parole di qualche giorno fa del generale che mi parlò di un arma capace di disintegrare la materia, fu in quel momento che ebbi un colpo di genio. Iniziai a correre in direzione dell'armeria, il generale mi vide scomparire nel buio e nel frastuono urlò, "Agente X210 torni immediatamente qui!! È un ordine!" Avrei perso troppo tempo a illustrargli il mio piano, fortunatamente trovai subito l'arma che cercavo ne approfittai per prendere anche la pistola viola ossia quella dei buchi neri, poi con tutta fretta tornai da lui che rimase lì ad attendermi e con molto affanno esclamai, "Mi dica come funziona quest'arma!" Con sguardo incredulo il generale disse, "210 cosa le salta in mente?!" Io risposi, "L'unico modo per raggiungere la sala della macchina è togliere questa porta e calarsi giù dalle funi metalliche dell'ascensore, sono cose che probabilmente ho già fatto in passato, quindi la prego mi spieghi come azionare quest'arma!!" Il generale rispose, "Lo sa che io non ho la forza per scendere giù con lei? Dovrà cavarsela da sola." Dopo questa frase azionò l'arma che in pochi secondi fece scomparire la porta, ero pronta a scendere ma improvvisamente una forte scossa di terremoto colpì la base, durò pochi secondi che contribuirono però ad alimentare ulteriore panico tra le persone, si poterono sentire delle esplosioni, persino i militari stavano iniziando a cadere nel panico più profondo, il generale mi mise una mano sulla spalla e mi disse, "Agente X210 qualsiasi cosa ci sarà la sotto, qualsiasi cosa dovrà affrontare che sia o no un viaggio nel tempo, la prego di rispettare il protocollo voluto da Collins ovvero mai interferire con il passato, mai spiegare per nulla al mondo anche in condizioni di vita o di morte la propria missione a persone che non sono di questa epoca, so che sarà molto dura ma basta un piccolo gesto per alterare il normale scorrimento del tempo, per questo in nome dell'intera umanità uccida quel pazzo!" Dopo questo discorso carico di responsabilità ma che mi venne detto con gli occhi lucidi e con un tono di voce che era molto simile a chi supplica in ginocchio, il generale mi diede una stoccata, "Deve anche sapere però, che se questa missione dovesse fallire... quindi, se il tempo dovesse iniziare a subire variazioni considerevoli o se lei o il folle entrerete in contatto con i vostri alterego più giovani creando così un paradosso temporale, le suggerisco di distruggere il suo zaino e di non fare più ritorno... perché la pena di morte sarebbe solo la condanna più leggera che le potrebbe essere inflitta."

Dopo questi confortanti saluti, iniziai a calarmi giù dalle funi dell'ascensore, fu una discesa rapida e senza particolari problemi, era quello che mi aspettava dentro quella stanza, l'inizio della mia fine, che mi suscitava preoccupazione.

L'ascensore era giù, quindi non potei vedere cosa stava succedendo e dovetti sparare un altro colpo di quell'arma bianca creandomi così un varco d'accesso, la flebile luce della mia torcia fu oscurata da un'accecante luce bianca per via dell'arma che emetteva questa nebbia, poi quando la nebbia bianca si dissolse, lasciò il posto ad una più luminosa luce blu fosforescente e ad una corrente d'aria molto forte. Infatti appena entrai nella stanza la luce blu si fece ancora più intensa, sferzava inoltre un vento molto potente, la macchina era in funzione, l'aria e la luce provenivano dal vortice che il portale aveva creato, poi in procinto di mettersi uno dei due zaini c'era lui, completamente vestito di nero e con il distintivo sul petto il soldato dagli occhi di ghiaccio. Non si era accorto della mia presenza, aveva ingannato tutti noi che inconsciamente l'altro giorno gli avevamo mostrato le ultime cose di cui aveva bisogno. Gli urlai, "In nome delle nazioni unite e del nuovo governo centrale ti ordino di fermarti immediatamente!!" Il soldato si alzò e mi urlò, "Arrendetevi! L'umanità... è finita." Neanche il tempo di correre verso di lui che egli si era già tuffato nel vortice temporale, scomparve nel nulla; gridai dalla disperazione non sapevo come mi sarei dovuta comportare, per questo decisi di compiere l'unica cosa che mi era rimasta da fare, ovvero la scelta che avrebbe decretato la mia fine e cambiato radicalmente la mia vita, mi misi l'altro zaino e mi tuffai nel vortice blu, sullo schermo del portale circolare vi era riportata una data, quella sarebbe stata la mia destinazione, 21 maggio 2015.


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