CAP. 20: IMPARARE A SOGNARE

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Sognare o fantasticare? Qual è la definizione corretta per qualcosa che al momento è irraggiungibile? Si può imparare a sognare? La realtà forse, è un illusione, forse stiamo solo vivendo un simulazione che mette a dura prova la nostra emotività...ma come facciamo a saperlo? Forse il sogno è un pronostico o meglio ancora...il nostro futuro. 

HAZEL'S POV:

La prof chiese: ''Levy cosa significa per lei sognare?'' ''Io penso che...il sogno sia la proiezione di un'altra realtà...'' risposi incerta: ''Ha sempre pensato questo?'' ''No..'' sussurrai: ''Fino a qualche tempo fa credevo che sognare significasse porsi degli obiettivi e qualcosa di futuro...ma non è così'' ''Da quando ha smesso di credere a questo pensiero?'' ''Da quando...Sam non c' è più'' La voce mi tremava, ma i polpastrelli di Dean toccarono il dorso della mia mano, facendomi sentire al sicuro: ''Se dovessi sognare, appunto, di proiettarmi in un'altra realtà, vorrei che fosse una dove Sam ha sconfitto il mostro che l'ha uccisa'' Iniziai a piangere e la prof provò a capire il mio dolore: ''Chi era per lei?'' Presi un respiro: ''Ormai era una sorella...quella che ho sempre desiderato...era il cardine fondamentale dalla mia ripresa dall'aut4l3sionsim0 e dalla d3pr3ssione...è stato grazie anche a lei che ne sono uscita...'' ''Capisco...siccome vedo una certa sofferenza, smetterò con le domande, se vuole può uscire''. Mi alzai e andai in bagno, mi sciacquai al faccia con acqua ghiacciata e mi tolsi le sbavature di mascara, poi tornai in classe, mi sedetti e la prof si rivolse a Dean: ''E lei Altman...qual è il suo sogno?'' Lui sorrise: ''Il primo è rivedere Hazel sorridere come prima...'' ''e il secondo?'' Lui si bloccò: ''Non abbia paura Altman...'' ''Ehm...il secondo sogno è portarla all'altare'' sorrisi, dopo tanto tempo, mi girai verso di lui e gli diedi un soffice bacio sulle labbra. Tutti in classe applaudirono e l'insegnante continuò: ''Secondo lei..la signorina Levy starebbe bene vestita di bianco...come se la immagina?'' ''Secondo me sarebbe una principessa...l'abito lungo dietro e un po'più corto davanti, i capelli raccolti e avrebbe una tiara fatta di fiori. Sarebbe incantevole, come un angelo. Lei lo è già...'' ''Vede signorina Levy...nella vita, bisogna anche imparare a...'' schioccò le dita: ''...sognare. Torni a vedere il mondo a colori...si faccia pure aiutare dal signor Altman'' la campanella suonò: ''Bene ragazzi...la lezione è finita, uscite tutti, Hazel tu rimani qui'' Mi avvicinai alla sua cattedra: ''Come mai sei tornata a sederti vicino a Dean?'' ''Perchè non volevo rimanere in banco da sola...'' Mi girai verso il mio ex-banco: 4 fila, 2 banchi vuoti, il mio e quello di Sam: ''Ora che se n'è andato via anche un altro compagno, perchè ha cambiato scuola...cosa faremo con quei banchi...'' ''Può portare via il mio se vuole...non quello di Sam...'' la professoressa esitò: ''Come mai?'' ''Perchè...qualche settimana prima di andarsene mi aveva chiesto di non lasciar portar via il suo banco, ma di metterlo vicino alla finestra...che dà sul giardino. Lei mi ha detto che qualche volta sarebbe passata e avrebbe ascoltato qualche sua lezione. Vuole finire di sentire la conclusione del ''Giovane Holden''. Perciò quel banco resta lì....'' ''Capisco...lo vuole spostare lei? Vicino alla finestra intendo...'' Annuì, presi il banco, lo sollevai e lo sentii stranamente leggero, in quel momento era come se lei fosse con me. Lo spostai vicino alla finestra e poi feci ciò anche con la sedia. ''Può andare ora signorina...Arrivederci'' ''Grazie a lei...arrivederci'' e uscii dalla classe, dirigendomi verso la mensa. 

Un turbinio di pensieri mi avvolgeva e sinceramente non avevo voglia di mangiare... Ormai avevo la nausea ogni volta che ci provavo: ''Hazel...mangia qualcosa per favore...non devi scomparire anche tu. Devi rimanere qui'' mi sussurrò Thomas. Quella frase, non so ancora oggi perchè, mi scosse interiormente, tanto che cominciai a mangiare.

Stavo uscendo da scuola, quando Dean mi afferrò la mano: ''Raggio di sole....tra poco arriva il freddo'' sussurrò: ''Che me dici di vedere per l'ultima volta il mare?'' Io lo guardai e gli risposi affermativamente. Salimmo in macchina e lui mi portò nel nostro posto preferito: la grotta che mi aveva mostrato quando ci eravamo rivisti. Era novembre inoltrato, ma la temperatura era più che sopportabile: ''In qualunque stagione questo posto rimarrà sempre fantastico...'' sussurrai: ''Lo so, non ci facciamo il bagno perchè sennò prendiamo la polmonite...e chi la sente poi Magda!'' disse Dean ridendo. Io lo guardai negli occhi, e gli baciai la fronte. Quanto lo amavo! ''Ti prego'' sussurrai: ''Insegnami a sognare di nuovo Dean Altman'' lui mi guardò, con occhi pieni di amore e mi rispose: ''Lo sai già fare, devi solo capire che il tuo problema è tutto qui'' e mi sfiorò la testa: ''Ti stai mettendo dei limiti che non esistono, raggio di sole. Hai fatto a Sam una promessa: continuare a sognare e a volare alto. Io sono sicuro, anzi certo, che appena capirai che sei tu che non vuoi più sognare tornerai Hazel. Mi manca quella te'' Io appoggiai la testa sulla sua spalla: ''Manca tanto anche a me...più di quanto tu possa immaginare'' ''E allora perchè non la fai tornare?'' sospirai: ''L'ho già fatto...e non ha funzionato... Quando tu te ne sei andato, io sono cambiata, ma quando sei tornato sono tornata sorridente. E ora la vita mi punisce di nuovo in questo modo...'' Lui mi prese il volto fra le mani: ''Quindi Hazel Levy si vuole arrendere? Le hai superate tutte...non puoi permetterti di non sorpassare pure questa'' ''Lo so...ma...io ho paura di essere ferita di nuovo'' Dean mi guardò e mi disse: ''Finchè ci sarò io, farò di tutto pur che non ti feriscano di nuovo raggio di sole'' E mi baciò con tanta passione e con tanto amore: ''Lo senti?'' mise la mia mano nel suo cuore: ''Questo è quello che mi fai...mi farai impazzire Hazel'' Sentii il battito e rimasi sorpresa, tutta quella velocità era per me e per me soltanto: ''Non ho mai provato nulla di simile con nessun altra. Ti amo da impazzire'' ''Pensa che tu mi hai fatto impazzire quasi un anno fa e penso non smetterò mai di esserlo. Mi hai reso pazza di te Dean Altman'' Ci baciammo di nuovo e quel bacio fu per me la cura di tutto. Mi sentii improvvisamente più piena e meno sola. Mi faceva sempre sentire così stare con lui: ogni giorno come la prima volta, ora e per sempre.

Mi riportò a casa quasi un'oretta dopo e mi sentivo stranamente più spensierata e allegra: ''Magda sono tornata'' dissi mentre sistemavo il cappotto sull'appendiabiti: ''Hazel tesoro! Dove sei stata?'' ''Alla spiaggia...con Dean...per vedere il mare prima del freddo'' Lei rise: ''Queste scappatine da innamorati...Avete fatto bene, magari la prossima volta avvertimi'' disse: ''Tra poco farà freddo gelido, non questo qui di inizio novembre! Devi coprirti'' Io la abbracciai: ''Lo so, lo so...Vabbè dai, ora vado a fare qualche compito. Non ho fatto niente per domani'' le risposi ridacchiando e lei mi guardò facendo la finta arrabbiata: ''Ah brava! E io che avevo pronti i biscotti ahhah'' ''Beh...cioccolata calda, biscotti e matematica non è mica male come combo'' esclamai dal corridoio. Poco dopo stavo facendo proprio quello che avevo detto qualche minuto prima: matematica (disperatamente) e sorseggiavo la cioccolata, magari inzuppando i biscotti al burro. Amavo quell'atmosfera, insomma, avrete capito mi piace tutto del periodo freddo! 

Quella sera aiutai Magda a preparare la cena e mangiai tutto volentieri. Riuscivo a sentirmi bene, non sapevo perchè, ma ero felice. Ad un certo punto, finchè stavo mangiando un altro biscotto al burro, suonò il campanello. Andai ad aprire: ''Lei?'' ''Lasciami entrare sgualdrina di campagna'' ''Penso ci sia un fraintendimento...nessuno la vuole qui.'' Arrivò pure Magda, che rimase impietrita dalla presenza che si era appena palesata in casa: ''Signora Altman? Che ci fa qui?'' ''Come scusi? Sia dia il caso che io sia la madre e sottolineo la madre di Dean.'' ''E quindi? Qual è il problema?...Venga si accomodi''  Qualche minuto dopo lei e  Magda stavano discutendo animatamente: ''Mio figlio non può frequentare una ragazza senza famiglia!'' ''Si dia il caso che Hazel sia legalmente affidata a me. SONO IO SUA MADRE'' ''Ma non quella biologica. Un Altman deve frequentare qualcuno del proprio rango...non un'orfanella che poi sarà sola e indifesa e senza neanche un soldo! Il mio Dean merita di meglio!'' Magda arrabbiatissima le rispose: ''Non si permetta di chiamare Hazel orfana e indifesa! Lei è rimasta ancora all'età protozoica: tutti questi incroci tra famiglie e ranghi, per non parlare della questione della madre biolgica. Ma si sente quando parla? I nostri figli si amano ed è questo quello che conta'' Vidi la donna alzarsi: ''Ha vinto questa battaglia. MA non la GUERRA. A presto'' e se ne andò sbattendo la porta. Magda mi guardò: ''Non preoccuparti cucciola. Una come lei non fermerà mai la passione che scorre fra te e Dean. Quando due anime sono destinate a stare insieme lo sono e basta. Fidati di me'' disse accarezzandomi la guancia: ''Vai a dormire ora...non voglio stressarti ancora.'' Io annuii obbediente e me ne andai a letto, con le lacrime agli occhi. Lo sapevo, il nostro amore non era destinato a durare.  

ANIME DISTANTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora