CAP. 32: COMPLEANNI E IMPREVISTI

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DEAN'S POV:
Ero nato il primo maggio del 2007 in una famiglia ricca e prestigiosa. Ero l'ultimo arrivato e l'unico maschio: avevo due sorelle maggiori di qualche anno. Sono stato viziato e amato fin da subito e crescendo sono diventato l'immagine che i miei genitori volevano ottenere. Non capivo più chi ero e mi rifugiavo nelle ragazze per provare a ritrovare me stesso, solo con una non avevo mai fatto niente: Mary. Mi fidavo di lei, le confidavo tutte le mie paure, le mie ansie e il rapporto travagliato con mio padre. Infatti non l'ho mai nominato fino ad ora e ora capirete il perchè: lui e mia madre si sono sposati per convenienza e si sono amati veramente per pochi anni, poi alla mia nascita è sparito. E' sempre stato convinto che io non fossi stato suo figlio, che fossi frutto di un tradimento e che quindi non ero parte della famiglia Altman. Non ho idea di chi sia, di che colore abbia i capelli o se i suoi occhi sono azzurri come i miei...Io non so cosa significhi avere un padre ed è per questo che ho paura di mostrare il mio lato fragile agli altri, non voglio essere ferito di nuovo. Iniziai il liceo e mi misero vicino ad Hazel Levy, una ragazza dai capelli marroni, gli occhi color nocciola e dallo sguardo spaesato, sembrava la prima volta entrasse in un edificio così grande. Scoprii che era orfana e quindi utilizzai questo fatto per disprezzarla davanti a tutti e resi mia madre fiera, perchè era convinta che gente come lei rovinavano la nostra società. In realtà stavo mentendo a me stesso, me ne ero innamorato e un giorno la baciai. Ero felice, fino a quando mia madre scoprii la realtà dei fatti, a causa di Mary e mi costrinse a tradirla. Da quel momento mi sentii una brutta persona, un mostro...dopo quasi due anni riconquistai la sua fiducia e finalmente ora ci stiamo godendo la nostra vita. Oggi, che compio 17 anni e dovrei essere contento, la mia testa è altrove. Pochi giorni fa, stanco da tutte le cattiverie e le meschinità di mia madre, decisi di andarmene a vivere da Hazel. Sono contento ma allo stesso tempo sento come casa mi manchi sempre di più...

Stavo tornando dalla mia solita ora di palestra, entrai nel cottage e lo vidi stranamente deserto. Decisi di inoltrarmi nel giardino e notai come tutto era addobbato: "SORPRESA!" Urlarono i miei amici, c'erano tutti: Marta, Mary, Thomas, Magda e alcuni miei compagni di scuola e poi c'era lei, il mio raggio di sole. Mi venne incontro e mi abbracciò: "Auguri orso" sussurrò ridacchiando. Io respirai il suo profumo, pure quel giorno era riuscito a renderlo speciale: "Grazie a tutti, non dovevate" dissi commosso. Il mio gruppo di amici della scuola si avvicinò: "Ciao Dean! Auguri" "Grazie ragazzi, che bello avervi qui" mi consegnarono una scatola: "Apri" io iniziai a scartare il pacchetto e notai un casco da moto, nero con fiamme arancioni.  Gli guardai con fare interrogativo, ma loro non dissero niente. Poi mi si avvicinarono Thomas, Mary e Marta e mi porsero un sacchetto tipo quelli dei negozi di vestiti, lo scartai, una tuta, sempre per lo stesso veicolo: "Ragazzi, non possiedo la moto è inutile che..." improvvisamente vidi Hazel avvicinarsi, (notai in quel momento com'era vestita, un top bianco e dei jeans a zampa che risaltavano il suo fisico, era stupenda) teneva una scatolina bianca: "Questo è il mio regalo, spero ti piaccia" aprii il pacchettino e le vidi: chiavi, ma non un qualsiasi tipo, chiavi di una moto. Non feci nemmeno in tempo a baciarla che mi prese la mano e mi portò nel retro, eccola, una due ruote nuova, lucida, nera come la notte: "Non....dovevi"  "Dean Altman, te l'ho detto tante volte: sei stato chi mi ha rotta e ricostruita e ora voglio sdebitarmi in qualche modo..." non le lasciai finire il discorso perchè la presi e la baciai con passione. Peccato che quel momento fu interrotto da Thomas: "Amico c'è...oh...scusate" "THOMAS...sempre al momento giusto" disse ridacchiando Hazel: "Eh scusate...ma c'è un problema" "Cioè?" domandai: "Tua madre Dean...è qui" Sbiancai, presi la mano del mio raggio di sole e mi affrettai a tornare nel luogo della festa. Iniziai a sentire cosa stava succedendo: "Voglio vedere mio figlio!" "Signora, la prego non può stare qui...manderà tutti noi in guai legali" la esortava Magda. Decisi di intromettermi: "Mamma?" lei mi guardò dalla testa ai piedi e posò lo sguardo sulla mia mano, che teneva salta quella di Hazel: "Dean tesoro..." disse avvicinandosi: "Buon compleanno" provò ad abbracciarmi, ma feci un passo indietro: "Non mi toccare..." "Dean...per favore" disse con le lacrime agli occhi, notai che aveva un pezzo di carta in mano, ma decisi di non farci caso: "Come puoi pensare che riesca a perdonarti? Tu per quasi 3 anni mi hai spezzato, distrutto...come puoi credere che riesca a volerti bene ancora?" Vidi quelle parole ferirla, ma ero troppo deluso: "Io...ho un regalo per te, spero ti renda felice e ti faccia tornare a casa" mi porse quel pezzo di carta arrotolato, lo presi e lo lessi: "La Corte Penale decide ti togliere l'atto restrittivo nei confronti di Hazel Levy che da oggi potrà di nuovo avvicinarsi al signor Altman."  Tutto si fermò, l'aveva fatto, aveva tolto quello stupido atto: "Grazie..." sussurrai: "Ma questo non cambia i fatti, voglio rimanere qui per un po'...vattene" Non disse niente, fece come le avevo detto. Io salutai tutti e me ne tornai dentro, sentii solo la voce di Hazel dire: "Scusate ragazzi...ma è meglio finire qui la festa"

Mi trovavo disteso sul divano, scioccato: "Dean..." sussurrò Hazel: "Sono andati via tutti e Magda è dovuta tornare urgentemente in clinica...tu come stai?" "Come vuoi che stia? Non so se essere arrabbiato o allegro...non so se tornare o restare" Si sedette vicino a me: "Fai quello che ti dice il cuore, ma forse dovresti andare da lei" Quelle parole mi colpirono: "Non mi vuoi nemmeno tu eh?" domandai aggressivo: "E' la mia vita e voglio rimanere qui! Non capisci che è tutto un inganno? NON VEDI LA SUA CATTIVERIA? Sei sempre la solita ingenua Hazel, lo sei sempre stata..." non disse niente, la vidi con le lacrime agli occhi scappare via in camera, l'avevo ferita e ne ero a conoscenza.
Più tardi decisi di andare a letto e trovai già Hazel sotto le coperte, mi tolsi la tuta e rimasi in canotta, mi accoccolai vicino a lei e avvolsi le mie braccia nella sua vita: "Scusa raggio di sole...non volevo" le sussurrai, non sapevo se mi avesse sentito o no. Le diedi un bacio sulla guancia e mi addormentai.

ANIME DISTANTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora