23. Fantasmi scheletri e zombie../ pt2

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Alya

Hell is empty and all the devils are here.

"L'inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui".

Era questa la frase che ti dava il benvenuto al
labirinto, stampata sul terreno con vernice rossa.

Non avrei dovuto presentarmi qui brilla dopo i drink offerti da Amber, riuscivo già a vedere il
faccione di mio padre sbattermi in faccia la mia mancata responsabilità.

E sappiamo tutti com'è finita l'ultima volta.

Ma questa era tutta colpa di Damian e delle sue stupide imposizioni.
Mi avrai sulla coscienza, stronzo.

L'autista ci aveva lasciate a pochi passi dalla fila di persone, siccome il passaggio d'auto era vietato in quella zona.

Non vedevo Ethan da nessuna parte e avevo perso Amber di vista dal momento in cui toccò a noi entrare nel labirinto. Quel luogo era raccapricciante, non c'era nessuno eppure la sensazione di avere gli occhi puntati addosso non sfumò mai.

Ci avevano ritirato il telefono all'entrata e dato una di quelle vecchie torce, ero diventata la simulazione perfetta di una vittima di un horror.

-Cazzo!- gemetti dolorante avvertendo la puntura di qualche pianta spinosa all'altezza delle caviglie.
La fine del labirinto sembrava ancora lontana, gli alberi alti si accavallavano ai rami intrecciati e i mucchi di foglie erano ammassati a terra insieme a grovigli di fronzoli verdeggianti.

I miei passi e il mio respiro erano assordanti in tutto quel silenzio. Ero tesa, ma camminare senza sapere cosa aspettarsi e a cosa andavo incontro mi provocava un brivido positivo lungo tutta la schiena.

Forse era l'acool che mi circolava in corpo a rendermi così eccitata o forse dopo ciò che Brax mi avevo fatto passare spaventarmi era diventato difficile.

L'aria era umida e il cielo sembrava essere sul punto di scoppiare in ruggiti di lampi e fiumi di pioggia.

Camminavo con la testa bassa quando nel mio campo visivo rientrò qualcosa che mi squassò il cuore.

La corporatura maschile era evidente e indubitabile, i muscoli rassodati e definiti delle sue braccia tagliavano l'oscurità del labirinto che nascondeva il nero carbone dei suoi vestiti.

Era spaventosamente alto e per celare la sua vera identità indossava la stessa maschera del film Scream.

La cotta che avevo da bambina per Skeet Ulrich non era svanita durante gli anni.

Se ne stava immobile a fissarmi - almeno credevo fissasse me, con la maschera era difficile capirlo- come se io non fossi il suo principale obbiettivo.

-Allora..perché stai fermo li? Non dovresti provare ad uccidermi?- domandai allettante mentre lui continuò a non accennare nulla.

-Che c'è? Ti aspettavi urla spaventate, suppliche o qualcosa del genere?-

Mi avvicinai barcollante e inclinai di poco la testa per osservarlo meglio. -Questo gioco è noioso, ma possiamo renderlo più interessante-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 10 ⏰

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