12. Responsabiltà per tutti

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Alya

-Tutto bene li giù occhi blu? Mi sembri un po confusa-

Schiusi le labbra sorpresa, ma subito dopo arricciai la fronte in un cipiglio arrabbiato.

Che diavolo ci faceva qui?

Lo raggiunsi arrampicandomi sulla scala al muro e lo trovai seduto sul tetto di casa a fumare le sue solite Marlboro gold.

-Ma sei impazzito? Credi di essere carino a presentarti in questo modo?- sbottai sedendomi accanto a lui, ma con estrema distanza.

-Assolutamente- mentre lui reprimeva un sorriso strafottente io provavo a non urlargli contro, ma credetemi, mi metteva davvero a dura prova.

-È così che ti presenti a casa delle tue conquiste?- domandai stringendo le ginocchia al petto per il freddo. Il vento qui su era artico e la canotta sottile che indossavo non aiutava molto.

-Interessante..ti ritieni parte delle mie conquiste-
-Io..no!- esclamai imbarazzata. Ma cosa mi prendeva?

Sbuffò il fumo curvando il collo verso il cielo notturno. Mentre lo faceva sembrava essersi liberato di un grosso peso.

-Perché sei così distante? Non mordo sai..a meno che non sia richiesto- aggiunse intimidatorio. -Avvicinati, occhi blu-

Il tono rauco con cui lo chiese bastò a disintegrare qualsiasi pensiero mi passasse per la testa. -No, stammi lontano-

-Di cosa hai paura?- diminuì le distanze. -Di me..o di chiamare qualcun'altro con il mio nome?-  allungò il braccio e cingendomi il fianco mi tirò a se fin quando le nostre gambe non furono appicciate.

Sentivo le guance così accaldate che temessi avrei preso fuoco difronte a lui.

Lo aveva sentito.

Ero finita.

Me lo avrebbe rinfacciato per sempre, ne ero sicura.

-Dimmi..è la prima volta che succede o..pensarmi quando scopi con il tuo ragazzo è diventata una cosa abituale?-

-Pff..ti piacerebbe- fu un sussurro bisbetico e di poco valore, i suoi occhi mi avevano già stregato mentre io perdevo punti e lui li acquistava.

Se solo sapesse che Noah non mi toccava da un mese..o forse di più.

-Sarebbe perverso e molto crudele da parte tua-
-Non tradirei mai Noah- ribadii.
-Non me ne frega un cazzo di Noah se la sua ragazza si eccita con il solo suono della mia voce-

-Smettila di credere di avere tutto questo potere su di me-  ribattei colma di ira.
-Tu smettila di mentire, so riconoscere quando piaccio a qualcuno-

-Sei un megalomane presuntuoso e insopportabile! Ti rendi facilmente odiabile te ne rendi conto?- incrociai le braccia al petto sbuffando seccata.

-Si..fa parte del mio fascino- si pavoneggiò filtrando le dita tra i capelli gremiti e corvini.

Avrei voluto immergerci la mano dentro solo per sperimentarne la morbidezza che emanavo, poi li avrei lasciati andare e non li avrei sfiorati mai più.

Mi voltai per nascondere un sorriso, ma a lui non sfuggì.

-Hai appena sorriso, occhi blu?-
-No-
-Hai sorriso!- ghignò compiaciuto.

-Beh..questo non implica che tu mi piaccia, avrei anche potuto immaginare tu che cadi dal tetto e atterri su un auto!- lo provocai.

-Io credo che tu abbia immaginato me che atterro su altro, piccola-

Piccola? Perché doveva fare così?

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