Canto 4 - Brema (Seconda parte)

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Lo sguardo al petto abbassò e scorse il ciondolo.

«Oh, ma del culto di Eris sei seguace,

mi chiedo se Eris ti ha pur ben fornita.»

Sguaiato uno schiamazzo il luogo invase.

«Ehi ragazzi che dite se la prendo

con me, e intanto del cibo v'occupate?»

«Certo,» rispose il capo «però attento,

trattala bene, può servirmi dopo.»

«Lasciami» supplicò Ceres tremante.

«Cosa fai, ti ribelli?» l'aguzzino

la schernì. Poi infilò le avide mani

nell'assai ampio colletto del vestito

e iniziò a con veemenza a palpeggiarla.

«Smettetela bastardi, voi, vi avverto.»

li sfidò Alman con voce ardente e ferma.

«Vessate voi thogi da troppo tempo

i popoli del Nayr col vostro insulso

adorar le ombre e ogni maligno spirito.

Toccatela oltre e ve ne pentirete.

Di qui ora uscite, o non vi salverete.»

«Oh, lo sgorbio è arrabbiato» rise il capo.

«Che ne sai delle nostre entità, nano?»

un altro inveì e sputò sul volto di Alman,

«vuoi finire sgozzato?» Un coltellaccio

estrasse e si diresse poi contro Alman.

Un lampo, scatto fulmineo, si gettò

Alman sul suo aggressore, ritornò

distante in un istante ma lasciandolo

a terra dolorante. L'uomo senza

coltello era e si toccava una spalla,

rotta di certo. «Il bastardo magia usa!»

«Si fa più interessante, su prendiamolo!»

Un muoversi di membra, scatti, salti,

qual massa enorme i thogi s'avventarono

contro Alman di violenza ancor non sazi.

Si concentrò Alman, serrò gli occhi un attimo.

"Voglio che la magia mia li devasti,

fuori da questa casa ora li spazzi."

Possente un'onda d'urto scoppiò e in mezzo

alla stanza impattò, voltando i mobili

e spazzando quei thogi a Alman più prossimi

che spinti furono contro l'ingresso.

Ma non forte abbastanza fu l'incanto,

sui più distanti non sortì l'effetto.

Fra essi il capo gridò: «Che cosa credi

che i nostri spiriti magia non ci offrano?»

L'amuleto toccò che aveva al collo,

la gemma su esso strinse, nera e opaca.

Fu Alman sbalzato indietro contro un muro,

il petto si sentì oppresso da un peso

enorme, quale soffocante stretta.

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