Io e Giorgio ci siamo ormai allontanati dal luogo del delitto, e quasi sicuramente senza aver rimasto tracce che conducano a noi, il colpo inflitto da Giorgio a Samantha Greecy con il ferro del camino, a me inizialmente non sembrava mortale, ma dopo che ho visto che la ragazza ventisettenne non si muoveva da quel posto dopo 10 minuti, ho capito che per lei era finita, ho preferito non toccargli i polsi per vedere se respirasse ancora, per non rimanere tracce di DNA sul suo corpo, non avendo guanti in lattice a portata di mano. Accompagno Giorgio a casa, e la madre: Valentina Tortalo, è molto preoccupata per suo figlio, io dico lei di aver trovato il bambino in un parco vicino al colosseo, e che il bambino ha collaborato indicandomi l'indirizzo di casa sua, Valentina mi ringrazia e decide di regalarmi un orologio per aver riportato a casa suo figlio sano e salvo. (Ovviamente tutto quello che ho raccontato alla madre di Giorgio, è tutta una menzogna, visto che Giorgio non era al parco ma era a commettere un omicidio.)
La Valentina oltre a farmi un regalo prezioso, decide di invitarmi a cena e io inizialmente dico di no, ma poi pensandoci sù decido di accettare Sono le 20:00 in punto quando suona il campanello della casa di Giorgio, Giorgio stesso va ad aprire la porta d'ingresso, è suo padre: Manuel, che è appena tornato da lavoro. Manuel va a farsi una doccia veloce, e non avendomi ancora visto quando arriva in cucina inizia a chiedere a Franca, sua figlia di 15 anni,: chi fosse quel tipo seduto sul divano che gioca con la nintendo di suo figlio,
Franca dice: Innanzitutto, buonasera babbo, (e gli dà un bacio sulla guancia) "quel tipo" è un'eroe, ha salvato il mio caro fratellino mocciosetto da un destino crudele, "il tuo caro figliolo", Giorgio, si Giorgio, si è allontanato, ed è arrivato nel parco vicino al colosseo, e questo signore l'ha riportato a casa,
Manuel guarda il figlio Giorgio con rabbia e dice:
Giorgio, quante volte te lo devo dire che non devi uscire senza il permesso della mamma?
Giorgio risponde:
Tante papà, ma lo sai benissimo che so andare e venire da quel parco in perfetta sicurezza, con i miei amici ci vado minimo tre volte a settimana;
Manuel: Si, ma non devi uscire senza chiedere il permesso alla mamma, siamo intesi? E poi che ci vai con i tuoi amici è una cosa, che ci vai da solo, nè un'altra.
Giorgio: Okkei babboso,
Manuel: Babboso? Moccioso ma inventi sempre parole nuove? Scommetto che nel giro di due settimane questa parola la diranno tutti i mocciosi, comunque (e poi si rivolge a me) la ringrazio davvero tanto per aver riaccompagnato mio figlio a casa, immagino che non abbia un'ombrello, per questo sta aspettando quà?
Franca corregge il padre:
Ma no babbo, il signore rimane a cena,
Manuel: Si scimmia l'ho immaginato, e poi non piove, volevo fare uno scherzo;
Me(Mirco):
Grazie , ma è stato un piacere accompagnare quest'angioletto a casa, bambino come pochi, (io e Giorgio ci guardiamo e scacciamo un ghigno malefico dalle nostre bocche),
Manuel ci guarda e dice: Perchè ridete?
Me(Mirco) risponde:
No, niente è che suo figlio è davvero un'angioletto.
Manuel sorride e chiede:
Scusi ancora non le ho chiesto come si chiama, signor...?
Me(Mirco) risponde:
Ah, bhè giusto, piacere io sono Mirco, Mirco Faigo,
Manuel dice: Piacere io sono Manuel Amaro
(E ci stringiamo la mano).
Arriva Valentina, :moglie di Manuel e mamma di Franca e Giorgio,
E dice:
Ahh Manuel amore comunque lui è... ahh già vi siete conosciuti okkei.
Dopo circa due minuti dalla fine della conversazione, Valentina inizia a servire i piatti in tavola, ha cucinato per l'occasione anche un primo piatto, ho detto "per l'occasione" visto che di sera nelle loro abitudine, non c'è quella di cucinare un primo piatto, comunque... Dopo il primo piatto, serve il secondo, e poi un dolce con la marmellata come dessert. Passano dieci minuti da quando abbiamo finito di cibarci, che Manuel mi chiede se so giocare a briscola, io so giocare e quindi rispondo di si. Mentre giochiamo a briscola, con le sue carte napoletane, vedo un'otto, che vagamente mi ricorda qualcosa, o una persona in particolare, anzi due, La contessa e sua figlia. Subito dopo aver visto quell'otto, dico a Manuel e al resto della famiglia che devo andare via per questioni di lavoro, Manuel mi chiede cha lavoro faccio, e io rispondo che il mio alvoro ha a che fare con i cadaveri, allora lui dice:Ahh fai il becchino? Io rispondo dicendo, : Una specie,... Saluto tutta la famiglia, e Franca, mi dice di tornare a trovare, anche Valentina dice: Si, magari la prossima volta faccio un caffè,
Me(Mirco) dice:
Okkei, ciaoo grazie per l'accoglienza, .
E vado via.
Vado in Hotel, alla "Casa Blanca" e indovinate chi incontro? Niente meno che l'auto-mobilista della contessa, che ha appena accompagnato la figlia della contessa che era andata a fare shopping. Cerco di seguirla, ma lei prende l'ascensore, cosa che faccio anch'io, ma lei arriva prima di me, e soggiorna nella sua camera dove l'aspetta la madre contessa. Io mi rifugio nel letto della mia camera d'Hotel con i vestiti, colpa della stanchezza, solo le scarpe tolgo.
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Assassino Spietato.
KorkuTutti gli argomenti, le persone, i luoghi, trattati in questa storia, sono frutto di un'immaginazione intensa.