CAPITOLO 10

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Capitolo 10

Prendo il cellulare e leggo alcuni messaggi.
È notte fonda ma non ho alcuna voglia di tornare a casa, penso che prenderò un animale "cane? Gatto?" Sì un peloso a quattro zampe credo! Comincio a sentirmi solo in quella grande casa, mi terrà compagnia "sempre meglio di un essere umano che può prendersi delle libertà nei tuoi confronti, non è così?" esatto, meglio un animale...
Mi ricollego con la mente ai messaggi: Sal, un numero che non ho registrato e Rachele. Il mio cuore comincia a scalpitare in modo strano.
-EHI ROB, TORNO TRA DUE SETTIMANE.-
Sorrido.
-EHI SAL, VOGLIO LA RIVINCITA ;).-
Dopo aver risposto a lui passo al numero che non conosco. Sto resistendo...
-MI TOCCO MENTRE PENSO A TE, HO ORGASMI MULTIPLI, TI VOGLIO, SPERO CHE TU ABBIA CAPITO CHE TI VOGLIO. SO CHE TU MI VUOI.-
"Ma chi è? Ti prego non ignorarla sono curioso" stringo i denti ma vengo strasportato anch'io da un'intrigante curiosità.
-CHI? CHI SEI...-
La risposta non tarda ad arrivare.
-OH MIO DIO, SIII SIII SIII, CONTINUA A SCRIVERMI CON QUELLE TUE MERAVIGLIOSE DITA.-
Riduco gli occhi in due fessure, e digrigno i denti.
-CHI DIAVOLO SEI?.-
-SONO PEDRO-
"cavolo un maschio" Pedro, Pedro, Pedro. Non conosco nessun Pedro, "Quello che ha sfilato con te?" Si chiama Paolo "allora... non ne ho idea"
-CHI TI HA DATO QUESTO NUMERO?-
-AMICI-
Okay basta.
-VATTENE A FAN CULO.-
Blocco il suo numero, e passo a leggere il messaggio di Rachele
-SCUSA SONO STATA BRUSCA, TI AUGURO UNA DOLCE NOTTE. BACI.-
Quant'è dolce...
-DOLCE NOTTE ANCHE A TE.-

Sentendomi sfiorare mi volto; un uomo alto e prestante, con una giacca di fine cotone nero mi sta fissando, inarco un sopracciglio.
-Si...
Chiedo rimanendo sulle mie.
Lo vedo mordersi il labbro inferiore e avvicinare la testa alla mia, gli paro entrambe le mani sul petto e lo spintono.
-Tieniti a distanza.
Sibilo velenoso. Le sue labbra si piegano in un sorriso "definiscilo per quello che è" che sarebbe? "Sensuale..."
-Perché non ti lasci andare amico mio, io sono Giuseppe, e per essere chiari, non sono gay, ma il sesso mi piace, con chiunque. Io e te potremmo divertirci.
-A me il sesso piace solo con le donne, vattene a cercare il didietro di un altro.
Ringhio furioso alzandomi dallo sgabello, che razza di merda!.
Gli punto le pupille dritte nelle sue.
-Hai finito?.
Mi fissa senza alcuna vergogna sempre con quel dannato sorriso in faccia.
-Va bene amico, non ti alterare, non ne hai alcun bisogno.
Gli passo davanti dandogli una poderosa spallata.
Torno a casa e scrivo un messaggio a Rachele. Sono come drogato non posso farci niente! "Eh lo vedo".
-P.S. NON PREOCCUPARTI. P.P.S. HO DECISO DI PRENDERE UN CANE. ANCORA BUONA NOTTE MIA CARA UN BACIO :*.-
"Un cane eh?" mi sento solo ultimamente te l'ho già detto, e poi i cani mi piacciono più dei gatti... "Certooo, va bene un cane..."
La notte passa in fretta, al mattino trovo un suo messaggio e la giornata comincia davvero bene.
-EHI CHE BELLA NOTIZIA, AMO I CANI NE HO UNA ANCHE IO. BUON GIORNO-

-BUON GIORNO, DI CHE RAZZA È?-
"Ma cosa diamine ti importa del suo cane?" E sta zitto!!!.
-È UN DALMATA, SI CHIAMA CLOE.-

-DAVVERO UNA BELLA RAZZA-

-SÌ DAVVERO È MOLTO DOLCE, HA CINQUE MESI, L'HO PRESA DA POCO-
Ama molto il suo cane da come ne parla... e a me è venuta mezza idea... "Un pazzo, sei un pazzo"
-OGGI LAVORERAI QUI DA ME?-

-SÌ ROBERTO, NEL POMERIGGIO.-
Sento il mio sorriso allargarsi, devo sbrigarmi...
-OKAY.-

-PERCHÉ, HAI BISOGNO DI QUALCOSA?.-
No Rachele... "Smettila" di far cosa? "Lo sai bene" Sì sì sì...
-NO TRANQUILLA.-

-VA BENE COME VUOI... BUONA GIORNATA ALLORA.-

-ANCHE A TE MIA CARA.-
"mia cara, mia cara, mia CARA?" sì e allora? "Sei malato..."
-:*-

-:*-
Lo so ma non posso farci niente!
***
Ho telefonato a non so quante associazioni e canili ma finalmente l'ho trovato; un allevatore, un allevatore di dalmata con un cucciolo maschio di sei mesi. Lo pagherò a peso d'oro ma pazienza.
Il proprietario mi accoglie con un sorriso.
-Salve, lei deve essere in signor Zanetti. Gioacchino Pintus per servirla.
Sorrido con trasporto anch'io. Distendo la mano e l'uomo la stringe prontamente.
-Bene.
Dico un po' imbarazzato.
-Emh.
L'uomo avvedendosi del mio problema mi toglie dall'imbarazzo.
-Prego mi segua le faccio conoscere il cucciolo.
-Oh si si certo, andiamo.
Entriamo in uno stanzone dove subito ci accolgono una ventina di splendidi esemplari di dalmata, scodinzolanti. Uno in particolare cattura la mia attenzione; al collo ha un grosso fiocco rosa. È stupenda. L'allevatore me la indica.
-Lei è Princesse, la madre, è molto giovane, solo due anni. E quello là in fondo è Max il padre.
Anche lui, da come si può notare, un meraviglioso esemplare: alto, snello con meravigliose macchie nere si tutto il manto bianco.
Quando mi viene presentato il cucciolo rimango incantato; il portamento e la fierezza del padre, solo, ancora leggermente, più basso dell'altro. "Eh vediamo adesso chi baderà a lui" io... E Rachele. "E Rachele..." sì io e lei, non so perché ma, mi provoca delle strane ma piacevoli sensazioni.
-Come lo chiamerà?.
La domanda mi distrae dal mio botta e risposta mentale. L'uomo sulla quarantina con i capelli ancora nerissimi e gli occhi color ambra mi porge pedigree e libretto delle vaccinazioni. Li stringo nella sinistra e abbasso gli occhi a guardare il cagnolino; il primo nome che mi passa per la mente lo lascio scappare dalla bocca ad alta voce.
-Lucky.
Sì, sì mi piace Lucky, sembra un bel nome per un cane.
-Perfetto.
Si piega ad accarezzare tra le orecchie il cucciolo; che scodinzola soddisfatto.
-Ti auguro una buona vita amico mio.
Dopo avergli assicurato che sarebbe stato benone, mi avvio con Lucky al guinzaglio.
Il viaggio in macchina per lui è una scoperta: tiene la testa fuori dal finestrino, la lingue fuori dalla bocca e abbaia su ogni "bersaglio mobile" bersaglio mobile... Questa è forte. Che gli passa davanti.
Prima di arrivare a casa facciamo una capatina in un negozio per animali. Dopo che Lucky è lavato e profumato, acquisto un nuovo collare con guinzaglio, le ciotole e il cibo per cani "molto cibo per cani" certo è grosso mangia tanto, credo!.
"Eh-eh".
La prima cosa che combina giunti in casa è rosicchiare il divano.
-Lucky.
Al mio urlo. Si blocca di colpo, mi guarda di traverso e poi si distende sul divano in modalità 'io non c'entro niente, dormivo' sorrido al monello che altezzosamente mi da le spalle. Entro in cucina, preparo un panino col poco che trovo in frigo "e vi è davvero poca roba" già, prosciutto e maionese. Un pranzo da Dio.
Scrivo un messaggio a Rachele prima di recarmi al set per la pubblicità
-PORTA CLOE CON TE. BACI-
con un sorriso ancora stampato in faccia, prendo la mia Ferrari e mi avvio...

ROBERTO incasinatamente ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora