CAPITOLO 14

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Capitolo 14

Sono così dolorante che mi metterei a bestemmiare. I lividi brillano sul mio corpo tumefatto come stelline, ma che diavolo è successo ieri? "Hai bevuto come un maiale, per dimenticare" tu sei sempre così dannatamente delicato!.
Fisso il mio corpo dolorante allo specchio; pare che mi abbiano massacrato di pugni. Stringo gli occhi. Nessuno mi ha fatto del male apparte me stesso...
Elimino dalla mia mente l'immagine delle botte e mi concentro sui lividi. Un momento, cos'è quel pezzo di stoffa che penzola dal muso di quello scellerato?. Gli vado appresso e lo trovi col muso ficcato dentro il mio armadio. Ieri l'ho lasciato aperto!. Stringo gli occhi e le mascelle, mi calmo un tantino prima di avvicinarmi.
-Lucky che cosa stai combinando?.
Mi fissa con uno sguardo colpevole, alla vista di tutti i capi di abbigliamento sbrindellati ho quasi un collasso. Tutto quello su cui è arrivato a mettere le zampe è a pezzi, strappato, lacerato... La voglia di strangolarlo mi sfiora per un attimo la mente. Mi volto a guardarlo con gli occhi iniettati di sangue, faccio un passo verso di lui che scappa con la coda tra le gambe. Bastardo. Tiro fuori tutti i vestiti. Butto circa dieci completi; costati un occhio della testa. Preparo per la lavanderia tutti gli altri e mi appresto a cercarlo.
Come avevo immaginato, non poteva che combinare un altro danno.  Ha scavato tutto il terreno e si ci sta rotolando dentro infangandosi completamente.
Lo recupero e lo ficco sotto la doccia, lo insapono per bene col mio shampoo. Una volta lindo e pinto ci gettiamo assieme nel divano accendo la televisione e lui abbaia alla scatola luminosa. Dopo un bel giro di coccole sfinito mi addormento.
Lo squillare incessante mi sveglia di soprassalto.
-Pronto.
Mugnugnio.
-Roberto, sono tua sorella. Avevi detto che ti saresti fatto sentire...
Sospira, un sospioro che mi spezza il cuore. È davvero dura per me.
-Mi dispiace il lavoro mi ha tenuto impegnato.
Mento, sapendo di mentire. Ma che posso farci? "Sei un idiota, puoi farci questo"
-Hai preso il biglietto?.
Rimango un attimo di sasso.
-Quale biglietto?.
-Hai dimenticato la promessa.
La sento cercare di trattenere i singulti.
Sono un fallito!.
Come figlio, come fratello, come amante, come uomo, adesso anche come padrone... Non valgo nulla, nulla.
-Verrò.
-Okay. Fai un po' tu!.
Stacca la chiamata senza salutare. Senza darmi il tempo di farmi perdonare.
Suona di nuovo, lo porto subito all'orecchio.
-Ti prego, ascoltami...
-Dove cazzo sei? Il provino...
Scatto a sedere. Cazzo.
-Mi dispiace, ieri ho avuto un problema non sto bene...
-Vedi, a me non me ne frega nulla di come stai. Ti stiamo aspettando, sono riuscito a farti avere una proroga di un ora. Adesso tu muovi quel culo dorato che ti ritrovi e ti precipiti qui, all'istante.
Okay ora basta!.
-No, sei licenziato.
-Cosa?
-Hai ben capito. Vattene al diavolo.
Palate e palate di merda! Non ne posso più di questa vita.
                    ***
Sono le diciotto e trenta. È il momento di prepararmi per la cena e la sfilata di stasera. Ai lividi penseranno loro.
Entro in doccia e mi colpisce un pensiero "stranamente ero riuscito a scamparmene per tutto il giorno" non ti do neppure retta... Esco nudo e vado a recuperare il telefono. Oltre ai soliti messaggi osé ci sono messaggi da Sal, Leopoldo, e Rachele. Voglio solo leggere il suo.
-BUON GIORNO, SPERO CHE LUCKY NON ABBIA DEMOLITO LA CASA. IN OGNI CASO SONO LIBERA OGGI, SISTEMERÒ DOMANI ;) BACI.-
Eh che dolce!
Ce n'è  un altro di un ora fa.
-CLOE È STATA TRISTE TUTTO IL GIORNO, LE MANCA IL SUO AMICO. POSSO PORTARLA DOMANI?.-
"ti distruggeranno la casa, ti ricordo che adesso hai pure un mucchio di vestiti da lavare e un altro nella spazzatura" indosserò jeans e t-shirt non fa niente… per lei... "contento tu..."
-CERTO PORTALA CON TE, DOMANI VEDRAI LA BOMBA CH'È ESPLOSA QUI, BUONA SERATA.-

-MIO DIO COSA HA COMBINATO?.-

sorrido al display .
-VEDRAI.-

-DIMMI SOLAMENTE SE C'È TANTO DA SGOBBARE.-

-NULLA DEL GENERE, MIA CARA.-

-OH BENE, PER FORTUNA.-

-SOLO PER TE... SOLO PER TE.-
"Solo per lei la fortuna O cosa!?" il mio stomaco all'improvviso si capovolge, penso di aver parlato della fortuna... "Sappiamo che sei pazzo e la colpa è mia, solo mia, non possiamo vivere così" ...
-COSA, SOLO PER ME?-

-I MIEI VESTITI SOLITAMENTE LI PORTI IN LAVANDERIA?-

-NO! USO LA TUA LAVATRICE. PERCHÉ?-

-ALLORA, SIAMO STATI SFORTUNATI ENTRAMBI-

-VERRÒ UN ORA PRIMA...-

-ECCO, CI SIAMO CAPITI :D.-

- :) SALUTAMI LUCKY-

- :* SALUTAMI CLOE-

Entro in doccia, mi siedo per terra sul piatto e lascio che l'acqua calda cada a getto sul mio corpo ancora indolenzito.
Rachele sembra così dolce... La sua voce sembrava giovanile "al telefono sembrano tutte diverse le voci" è vero ma, a me ispira un non so ché di fiducia, penso sia una brava donna. "Vattene a vendere le tue macchine e smettila, sei sempre lo stesso uomo, ricorda!" io sono un brav'uomo. Cos'ho che non va? "Non illuderti Roberto, ti prego" stringo gli occhi. Io sono un adulto, posso riuscire in tutto, tutto...
Fisso il mio corpo verso il basso, l'acqua calda lo ha arrossato, è davvero piacevole, anche se fuori ci sono trentacinque gradi.
Stringo il mio membro in una mano, quella come telecomandata inizia a tremare, serro i denti, cerco di tenere gli occhi concentrati su quello che sto facendo. La mia mano si trasforma in un altra, una mano che è rimasta impressa nella mia mente. Una mano che causa solo dolore e repulsione. Sangue, non cola più acqua calda su di me, ma il sangue provocato dalle profonde lacerazioni sul mio corpo. Il dolore riaffiora intenso, dai meandri reconditi della mia mente.
Quelle mani che mi masturbano in modo doloroso, il buio, il buio intenso, la voce di...
-NOO NOO NOO.
Urlo, il sangue scompare. È sparito, non è reale, non è reale...
Lucky.
-Lucky, vieni qui.
Mi fissa spaventato, fermo davanti all'uscio della porta, la coda tra le gambe.
-Vieni.
La mia voce si spezza, strozzata dalle lacrime. Quando si avvicina chiudo l'acqua e lo stringo a me.
-Mi dispiace non volevo spaventarti piccolo. Non ce l'ho con te, lo giuro.
Come se avesse accettato e perdonato, esce la lingua e la passa sulla mia guancia. In un sincero bacio canino.
Mi alzo e ancora nudo mi diriggo in cucina.
-Ehi bello! Tu non hai fame? Io sto morendo di fame davvero.
Scodinzola allegro all'idea di riempire lo stomaco, ballonzolando qua e là.
Riempo la sua ciotola di viscida carne per cani. Dall'aspetto non sembra molto invitante, per non parlare dell'odore. Ma lui sembra gradire.
Entro nella mia stanza con la promessa di comprare per lui qualcosa di più sfizioso, indosso un jeans grigio e una polo bianca, scarpe da tennis e sono pronto. "I tuoi capelli sono un po' disastrati, e la barba è più incolta del solito. Cavolo, e guardalo una volta lo specchio" sbuffo stizzito e mi volto a guardarmi. Ho gli occhi leggermente arrossati, barba di quattro giorni e dulcis in fundo i capelli da matto. Entro in bagno infilo la testa sotto il rubinetto e getto i capelli all'indietro. Metto qualche goccia di collirio rinfrescante negli occhi e sono pronto per la sfilata. "E no amico, qui il mio amico stomaco brontala di brutto. Cena. Ora. Subito!". Sghignazzo divertito.
Chiamo un ristorante cinese d'asporto.
-Salve vorrei ordinare del cibo.
"Cazzo ovvio eh" e zittoooo!
-Allora: spaghetti fritti e anatra all'arancia... Tra dieci minuti?... Bene.
Mangiamo un boccone a testa fino a spolverare tutto.

La sfilata è un successone. Applausi e ancora applausi. Arrivo a casa, felice di trovare qualcuno lì ad aspettarmi,
Un piccolo cuore che finalmente batte per me in modo sincero.
Sono a casa, però vorrei davvero di più!.

ROBERTO incasinatamente ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora