CAPITOLO 8

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Capitolo 8

"Ha un compagno, smetti di disturbarla" e con infinita tristezza, questa volta devo darti ragione!! "ah, allora funziono quando dici tu" adesso non darti troppe arie...
Poso il cellulare in tasca ma suona ancora
-E TU?-
hei vuole sapere se ho una donna!
-NO SONO SINGLE-
"Che inglese impeccabile" eh-eh!
-CAPISCO, BUON LAVORO ROBERTO-
Sono pronto per la sfilata? Ho voglia di andare a vedere chi è "vattene a lavorare" ... "non ti accigliare" no okay!
-BUON LAVORO RACHELE-

-:*-
È un bacetto quello? "Oh sì..." dovrei ricambiare? "Sicuro che sì" bene!
-:*-
***
La sfilata è più lunga del previsto, una specie di sfida tra quattro grandi case di moda.
Abiti di ogni genere; tra il casual, sportivo, elegante. Indosso tre generi di abbigliamento: un jeans sdrucito con smanicato in pelle nera senza maglietta sotto "con il tuo torace scolpito in bella mostra" perché io piaccio eh-eh!. Un abito elegante dal taglio molto moderno interamente bianco e per concludere aderenti boxer Dolce e Gabbana. "Ma perché tutti vestiti e tu in intimo?" Bella domanda...
Al rientro nei camerini tutti gli abiti che ho indossato sono impacchettati e pronti per tornare a casa con me "che bella vita".
-Roberto?.
-Dimmi Diego.
Diego... il sarto, che da una vita lavora per le migliori atelier, un uomo magrissimo con radi capelli tinti di biondo e due pungenti occhi azzurri.
-Sei sempre il migliore.
Ah dimenticavo, e decisamente gay.
-Grazie, posso fare qualcosa per te?.
-Sì mio caro, ho bisogno di provare una stoffa su di te, gli altri modelli anche se favolosi, lo ammetto, sono decisamente troppo magri. Invece il tuo fisico...
Smette di parlare per baciarsi la punta delle dita in modo teatrale, facendo un suono tipo "mua" con la bocca.
-Il tuo fisico è perfetto, perfetto sì, con quelle spalle larghe e muscolose, la vita possente e slanciata, la cosiddetta tartaruga sull'addome piatto, i fianchi stretti, le cosce lunghe e possenti...
Smetto di ascoltarlo basito. Mi sta facendo i raggi X che assurdità, non ci credo! Tutto questo discorso per provare una stoffa? "Che vuoi fare è un artista" un artista... bah!
-E i tuoi occhi di quell'azzurro così perfetto, chiaro, limpido, splendente, che si abbinano alla stoffa alla perfezione!.
Ancora? Ma cos'è un motorino?? Ora basta.
-Sì sì, proviamo questa roba e facciamola finita.
Mi guarda accigliato, e io eregendomi su tutta la mia altezza gli lancio uno di quei sguardi da prova a parlare ancora. Intimorito dalla mia espressione "sai, se non faresti il modello avresti potuto prendere la carriera del serial killer" addirittura!, fa cenno di sì con la testa e si avvia.
Sono costretto a far da manichino per un ora intera. Tagli di stoffa pregiata di bellissime tonalità di azzurro mi vengono provati in continuazione in un cambia e scambia a ripetizione, mi guardo allo specchio, alzo e abbasso le braccia a comando.
Ne esco sfinito, sudato in maniera lurida.
Prima di recarmi alla festa, faccio un salto a casa per farmi una doccia e cambiarmi, trovo un biglietto sul tavolo:
CIAO SONO RACHELE, TI HO PREPARATO QUALCOSA PER CENA, SO CHE FAI SEMPRE TARDI CON IL LAVORO, E ALLORA...
INSOMMA È UN INSALATA DI POLLO. TI AUGURO UNA BUONA CENA E UNA BELLA SERATA, BACI!
Dimentico completamente la serata che mi aspetta, "ehi e quel sorrisino dolce che hai stampato in viso?" Mai nessuno mi aveva preparato la cena, una cena tutta per me. "Ma tu sei invitato a cena in una villa: champagne e caviale. Rammenti?" Io non li voglio!.
Entro in doccia, l'acqua bollente fa sciogliere gran parte della tensione accumulata oggi.
Indosso un paio di boxer e mi fiondo nel frigo, recupero l'insalatiera gigante ricolma, mi siedo sul mio divano bianco di pelle e attacco il cibo; una squisita combinazione di pollo, lattuga, mais e maionese, accendo la TV e recupero il cellulare. C'è un messaggio di Leopoldo, ma al momento ho altro a cui pensare.
-GRAZIE PER L'INSALATA, NON AVEVO ANCORA CENATO. GIURO CH'È DELIZIOSA, UNA BELLA SORPRESA...-
intanto che aspetto leggo l'altro messaggio.
-PERCHÉ NON SEI ANCORA ARRIVATO, MIO BELLISSIMO? SAI CHE DEVO PARLARTI.
sbuffo sonoramente e gli propino la prima scusa che mi passa per la mente:
-MI SPIACE HO UN GRAN MAL DI TESTA, CASO MAI ARRIVO DOPO CENA-
Risponde immediatamente
-FATTELO PASSARE-
Una risata sonora mi sgorga dalla gola, che assurdità, quando vuole sa proprio fare la prima donna
-CERTO! CON UNA BELLA DORMITA...-
La risposta mi fa ribaltare sul divano
-COSAAAAAAAAA-
smetto di rispondere, altrimenti me lo ritrovo in casa.
Mentre guardo la TV arriva il segnale di un altro messaggio
-SONO CONTENTA DEL FATTO CHE TI SIA PIACIUTO, AVRESTI POTUTO DIRMI CHE LA SERA VAI A LETTO DIGIUNO, IL TUO FRIGO È PERENNEMENTE VUOTO DA SEI ANNI, E RIPETO SEI-
"ops" ops che? "Vivi qui da sei anni" ma no, impossibile! Glielo chiedo...
-HAI DETTO SEI ANNI!?-

-SÌ ESATTO, SEI ANNI-

-MA QUANDO MAI!-

-NON SAI DA QUANTI ANNI VIVI IN CASA TUA?-

-NON CI STO MAI, FORSE È PER QUESTO-

-CI VIVO PIÙ IO...-
Ha proprio ragione in effetti!
-SAI MI SERVE PER DORMIRE-

-POSSO CHIEDERTI CHE LAVORO FAI?-
"Bingo!" Che lavoro faccio? Sono, sono un... "dille che fai i calendari nudo ...Uomo più bello del mondo!"

ROBERTO incasinatamente ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora