Capitolo 3
-Dove stai andando?.
Sal mi guarda ammiccando al suo fianco, un asiatica con lunghi capelli corvini e il fisico d'acciuga, è avvinghiata al suo braccio. Indossa una gonna piena di paillettes blu elettrico ed uno striminzito top abbinato, credo! "E tu cosa aspetti per tornartene a casa?" si, si andiamo a casa!.
Scalcio le scarpe nuove di zecca, mi sbottono la camicia poi tolgo pantaloni e boxer, appoggio il rolex sul comodino e mi fiondo in bagno a riempire la vasca. Per ammazzare il tempo entro in cucina e mi riempio un bicchiere di cognac, lo sorseggio lentamente mentre con l'altra mano massaggio i muscoli del collo indolenziti. "E allora uomo più bello del mondo, adesso si va a dormire come al solito? Non vuoi provarci nemmeno?" che cosa devo provare, smettila è una tortura "provaci, provaci". Chiudo gli occhi e scuoto freneticamente la testa, mi alzo e mi immergo nella vasca, l'acqua è piacevolmente calda, chiudo gli occhi e mi lascio andare ad un sospiro, "puoi farcela, devi solo crederci, devi crederci".
Faccio scorrere la mano sinistra sull'addome, fino a sfiorarmi i genitali, stringo gli occhi e provo ad evocare le immagini delle modelle con cui ho a che fare ogni giorno, "nessun erezione". La mano inizia a tremare le immagini cambiano in ricordi, si trasformano, un attacco di panico si staglia all'orizzonte, il respiro si fa ansante, paura e dolore si susseguono a ondate, tolgo la mano dal mio pene flaccido, mi sollevo di scatto facendo sciabordare l'acqua che finisce per metà sul pavimento, mi asciugo freneticamente il corpo poi mi lascio andare sul letto.
***
A cosa serve pubblicizzare uno stupido shampoo? Un intera giornata di riprese per uno shampoo...
-Piacere Francesca, gireremo le scene assieme.
Mi volto a stringere la mano alla mia collega, ammetto che è bellissima, "i suoi capelli..." si, i capelli perfetti per una pubblicità di shampoo eh-eh, fluenti, lunghissimi, color miele, e due occhioni verdi "qualche stimolo là sotto???" no niente, non distrarmi, borbotto mentalmente.
Giriamo davanti ad uno specchio in un bagno, io le sto dietro accarezzandole i capelli "freschi di parrucchieria" mentre guardo in modo adorante quella che dovrebbe essere la mia Donna, "sì l'ho pensato con la D maiuscola", e perché mai? "Perché le parole mia e donna nella stessa frase mi attizzano" che coglione...
Come da copione lei si volta mi stampa un bacio, mi scompiglia i capelli e fugge con lo shampoo lasciandomi basito, "e con i capelli sporchi..."
***
"Mi chiedo ancora per quale stupido motivo hai accettato" avrei preferito che le tue proteste arrivassero mezz'ora fa, adesso devo correre, zitto!!! "si ma vincere questa partita di calcetto contro Sal è come battere al pugilato Clemente Russo" ma siamo undici contro undici, possiamo farcela, mio caro cervello!.
Finisce il primo tempo e la mia squadra sta già miseramente perdendo cinque a zero, non mi aveva detto che la squadra che si è scelto è composta dalla primavera della squadra dove gioca, bastardo!...Il secondo tempo si conclude, una vergognosa sconfitta, "sempre per noi" si sempre per noi "tredici a due" ma per lo meno due goal li abbiamo fatti!! "Se la metti così..."
-ehi bellone complimenti, non ti sei arreso.
Guardo Sal in cagnesco,
-Undici dilettanti contro undici professionisti, non è corretto.
Comincia a ridere sguaitatamente.
-Volevo testare la tua resistenza, dai.
-Ma resistenza di che?.
Alle umiliazioni?. Dico sfiatando e piegandomi in avanti con le mani sulle ginocchia.
Lo guardo con un sopracciglio inarcato, le labbra mi tremano per lo sforzo di non scoppiare a ridere.
Ci infiliamo sotto le docce, "ventidue uomini sudati che puzzano da morire, cosa ne pensi degli uomini qui dentro?" che cosa stai cercando di dirmi? Sono indignato da questa domanda quanto è vero Iddio. Senza rendermene conto mi guardo attorno, i ragazzi professionisti hanno tutti fisici scolpiti dai duri allenamenti, sono comunque molto più magri di me, gli altri hanno corpi normali, comuni oserei dire, chi più magro chi più robusto, si nota che non sono mai entrati in una palestra.
Un leggero tocco alla schiena mi fa trasalire, ombre del passato mi ossessionano, mi volto col fiatone e gli occhi ciechi a fissare uno degli amici di Sal, mi irrigidisco.
-Che cosa stai facendo, non toccarmi.
Ringhio rabbioso, poi mi riprendo, torno al presente. Juan mi guarda come se mi fossi ammattito.
-Ehi che ti succede amico non, non, insomma volevo dirti che ti aspettiamo fuori.
-Scusa ero distratto, mi cambio e vi raggiungo.
Freno il tremito alle mani scrollando l'acqua dai capelli
Continua a guardarmi con diffidenza, fa per andare ma poi ci ripensa e torna in dietro.
-Comunque, guarda che non sono gay nel caso ti fosse parso il contrario, non ci stavo provando con te, so che preferisci le modelle e francamente anch'io.
Sorride sornione ed esce senza aspettare risposta.
Indosso un jeans sportivo una t-shirt bianca aderente e a primo passo sento gli effetti della corsa, gambe idolensite e pesantissime "ma chi te l'ha fatto fare?" tu, che ogni tanto sparisci, stronzo...
***
-Ehi Rob, Juan mi ha parlato di quello che è accaduto negli spogliatoi, vedi io e te ci conosciamo da una vita...
-Dove vuoi andare a parare?. Sibilo sulla difensiva.
Siamo seduti in un locale alla moda, dopo cena io e Sal abbiamo deciso di andare a ballare, le sue gambe sono in gran forma, io non riesco a muovermi. "E adesso questa domanda, come la mettiamo?" eh-eh "questa è la risata del non lo so?" mi sa di si.
-Ascolta, io non ho nessun problema con i gay sai con Leopoldo, eccetera...
-E quindi?.
-Non ti ho mai visto con una donna, ecco l'ho detto.
-Vorresti insinuare che sono gay?.
-Sai non ci sarebbero problemi...
Una profonda impotenza e una rabbia cieca si impossessano di me, mi alzo di scatto rovesciando i cocktail sul tavolo, mi avvio lasciando il suo discorso in tredici. Sal mi fissa sgomento.
No, non sai proprio tutto amico...Nel mezzo della fuga mi intercetta una donna che mi stringe a se, la scosto in modo rabbioso e mi avvio fuori dal locale verso la mia Ferrari nera.
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ROBERTO incasinatamente io
RomansRoberto è lì sempre sulle "sue", una vita sfrenata(?), meravigliosa(?). Palate e palate di lusso, di belle donne palesemente rifatte. Dichiarato dalla stampa mondiale "l'uomo più bello del mondo" modello di professione, con una prorompente carriera...