Capitolo 20
Ha l'aria di una belva sempre pronta a scattare: quello sguardo sempre freddo, con la trasparenza e il colore del diamante, vigile, che non trasmette nessun emozione a parte la noia. Ti scruta fin dentro l'anima, ti torce le viscere, ti scombussala dal profondo. Quegli occhi ti fanno tremare il cuore di una passione profonda, intrattenibile, incontenibile e nello stesso momento ti provocano una paura viscerale. Ci provi, ci provi in tutti i modi a stargli alla larga: come si sta alla larga da un branco di lupi rabbiosi e famelici. Ma quel suo fascino: freddo, distaccato, a volte altezzoso, e poi quel suo cambiare rempentino: i sorrisi dolci, l'improvvisa timidezza, quel suo sguardo perso nel vuoto ad evocare ricordi lontani... Chissà se belli o brutti, se dolci o odiosi, se allegri o tediosi. Ti fa venire voglia di stargli attaccata, di stringerlo tra le braccia, di chiedergli cosa gli passa per la mente. Si può amare un uomo che ti turba in questo modo?. Si può aver voglia di stare vicino ad un cobra e accarezzarlo? Farti stringere nella sua spirale? Un cobra... Un grande serpente velenoso, con uno sguardo gelido ed un sorriso criminale. Sorriso che ti uccide, ti annienta e ti fa tremare le ginocchia dalla paura.
Lui pare non accorgersi di quello che succede intorno a lui. Può bastare una settimana per conoscere qualcuno? Assolutamente no...
L'aria da killer, un uomo inavvicinabile e nello stesso tempo da stringere tra le braccia.
Disteso in una straio di plastica blu: si guarda in giro annoiato ma sempre allerta.
Si alza in piedi e senza badare a chi gli sta attorno si sfila la canottiera aderente dal torso e si lancia con l'agilità di un ghepardo in piscina: fa lunghe bracciate sott'acqua poi riemerge in tutto il suo splendore. I suoi occhi hanno il riflesso di pietre preziose e la freddezza di una calotta polare...
È difficile.
In un attimo quel suo atteggiamento da sicario cambia: sorride in modo dolce.
Dolce da innamorarsene.
Di quegli amori che uccidono.
Legge... Lei legge tutto quello che trova su di lui: È considerato dalla stampa l'uomo più bello del mondo. "Appellativo azzeccatissimo" lo pensa anche lei. Ha storie solo con modelle, "donne perfette". Ma lei non ne ha mai vista una in casa fin'ora.
Gli piacerà stare con le modelle?, Lei cosa centra li dentro?.
Quante? Quante ne avrà avute?. Lei... Lei così piccola di statura. Con la testa arriva appena al suo petto, i fianchi larghi, le cosce robuste, il ventre che di piatto non ha assolutamente nulla. Lei imperfetta... Troppo abbondante nelle misure...
Lui non la vedrà mai come una donna... Magari come una sorellina petulante sempre tra i piedi.
Lui che quando è concentrato gli compare una ruga al centro della fronte, che quando sorrise sulle sue guance compaiono delle irresistibili fossette su cui sarebbe bello passare le dita. E l'altra fossetta sul mento... E la mascella, così virile con la ricrescita di tre giorni della barba. I muscoli a ventaglio della schiena: così armoniosi. E i glutei sodi. Quelle gambe lunghe e possenti, i piedi perfetti.
E che dire di quei suoi sospiri così sexy che provocano brividi lungo la spina dorsale che si estendono ai reni provocandone dolorose fitte di piacere?.
E la sua voce... Quei sussurri rochi che la tengono sveglia di notte o entrano nei sogni, mentre si assopisce un attimo, facendole rivivere milioni e milioni di volte quei baci rubati per farla indispettire...
Dopo ogni bacio un sorriso sornione che le manda tutto il sangue al cervello, facendole venire la voglia di togliere quel ghigno dalla sua faccia una volta per tutte...
"Mi piace testare le reazioni delle persone": aveva detto così, dopo l'ennesimo sfiorare di labbra a tradimento. Quando lei aveva chiesto perché, era diventato asettico e le aveva risposto con quello stupido sorriso, piegando la testa da un lato e scagliandola in piscina.
Un gioco pericoloso... C'era sempre più dentro fino al collo. Per fortuna lui passa fuori, a volte, delle intere giornate... Ma poco conta perché stanno a contatto telefonicamente. E lei è disperata e felice... disperatamente felice.-Che giornataccia.
Mugugno. Mi chiedo quando andrò in pensione!. Rachele è ancora alle prese con la nuova... "Donna delle pulizie?" ma non c'è un modo migliore di chiamarle?? "Cameriera? Colf?" non lo so, va bene fa niente!.
Indossa una dei soliti tailleur da lavoro anche se siamo a casa.
È bella: con quei lunghi capelli corvini legati sulla testa. Non chiedermi come si chiamano le acconciature ai capelli perché non ne ho la più pallida idea "io non ho detto una parola. So che sei pazzo da legare! Ma pensavo un po' meno..." antipatico, antipaticissimo. " a proposito... Da quando lei è qui non dormi più, sembri uno zombie... Guardati allo specchio" ho paura dei sogni...
Lo ammetto con me stesso.
"E del buoio" io... Sì ho anche paura del buio, non voglio che lei pensi che sia uno smidollato. "Non puoi stare tutte le notti qui fuori in giardino con i cani però, eh?!" ci provo io a restare in camera... Ci ho provato tanto. Tutte le notti, la paura è troppo più forte di me.
***
-Che cosa ti va per cena?.
Alzo gli occhi dal giornale locale che ho in grembo, e li punto sul bellissimo viso di Rachele.
-Per me va bene tutto...
-C'è una sfilata stasera. E dopo la festa: non ho capito se si cenerà.
Le sorrido, è davvero innocente. Amo questa sua purezza d'animo.
-Tesoro, a queste feste si beve e poi...
Mi guarda inorridita.
-Okay, okay, okay non lo voglio sapere. Ho capito.
Le faccio un leggero segno con la testa.
-Stasera ceniamo fuori. Poi ti porto con me alla festa.
Sgrana gli occhi.
-Alla festa di Michell Rossìn?.
Annuisco.
-Non vuoi venire? È un mio vecchio amico. Lavoro spesso per lui.
-Oh Dio è un grande stilista. Ci sarà molta gente famosa?.
-Non saprei tesoro. Perché non lo scopriamo?.
Sorride estasiata.
Questo se non è un sì... Non so proprio come chiamarlo.La sfilata è andata alla grande: Rachele dal suo posto in prima fila guardava estasiata tutti i nuovi modelli; la sua espressione è cambiata solo nel momento in cui sono entrato in passerella io: si è raggelata...
Appena le donne sbavanti in sala hanno fatto esplodere quel boato d'approvazione i suoi occhi si sono raffreddati, il suo sguardo si posava ovunque tranne che su di me.Adesso guarda ovunque ammirata ed intimorita.
Rimane un attimo affascinata dal riflesso della piscina che si riflette in un arcobaleno di arabeschi sul tetto dell'abitazione.
Si guarda attorno con la bocca spalancata, volti da rotocalco: attori, cantanti, stilisti, uomini d'alta finanza.
Le solite noiosissime faccie di pervertiti e puttane.
Per fortuna non conosce la vera vita di questa gente.
-Posso chiedere qualche autografo?.
La guardo in tralice.
-Autografo?.
-Dài scherzo!.
Le sorrido.
-Cosa desideri bere?.
-Quello che prendi tu.
-Perfetto. Aspettami qui.-Noto che hai portato una signorina, amore bello.
Roteo gli occhi.
Ci mancava solo lui.
-Leo... Qual buon vento.
Dico a denti stretti senza guardarlo. Faccio segno al barista di darmi due del solito.
-Ero alla sfilata, ho aiutato nella rappresentazione.
Gli lancio uno sguardo.
-Scusa. Ora avrei da fare.
-Sempre di corsa questa bella, bellissima creatura.
Lo saluto con un appena accennato segno del capo.Rachele chiacchiera con un uomo che mi da le spalle.
Lo stronzo le sfiora una spalla, casualmente le tasta un fianco.
Lei sorride imbarazzata a qualcosa che le ha detto.
Mi faccio strada come un carrarmato. Mi metto di fianco a lei e con una mano attorno al fianco l'attiro a me.
-Ti ho portato da bere.
Le sussurro all'orecchio, subito appagato da un suo brivido improvviso.
Alzo uno sguardo di marmo sulla figura che staziona li davanti: un uomo sulla trentina, ben vestito, profumato, corti capelli biondi e grandi occhi azzurri.
-Roberto.
Mi presento freddamente, porgendo la mano.
-Quel Roberto?.
Sollevo un sopracciglio.
-Insomma... Il modello più bello del mondo "mister mondo" ti hanno definito.
-Sono io.
Rispondo ostentando noia. Fa un sospiro teatrale.
-Allora non ho nessuna chance di entrare nel cuore di questa splendida creatura. Io: semplice modello e gigolò.
La faccia di Rachele cambia espressione. Inorridisce...
-Io non vado con i gigolò. Non, non mi piace e non, non ho i soldi.
Balbetta tutto d'un fiato. Se non fosse per l'assurda situazione scoppierei a ridere.
-Ehi, no cara. Io lo faccio solo quando ho bisogno d'incrementare.
-Che vuol dire?.
Chiede lei confusa.
È arrivato il momento di toglierci da questa situazione. Mi schiarisco la voce.
-Tesoro... Quando ha bisogno di più soldi si vende! Però vuole una donnina fedele.
Dico in modo acido.
-Mi dispiace... Anch'io voglio un uomo fedele. Non mi piace dividere.
-Ma sarebbe solo per lavoro... Neppure mi...
Okay stop.
-Abbiamo capito. La signora rifiuta l'offerta e passa avanti. Buona serata e a mai più rivederci.
La prendo per mano e la trascino verso la macchina...
Prima che inizi l'inevitabile.-Strana gente alle feste che frequenti...
Stacco gli occhi dalla televisione.
È in pigiama. Un carinissimo pigiama con pantaloncino e canottiera: tutto rosa con due coniglietti bianchi sul davanti.
Tesoro mio...
-Già gente particolare...
Mi decido a rispondere criptico.
-In agenda hai appuntate due partenze.
Cambia improvvisamente discorso.
-Ah sì?!.
-Sì.
Annuisce veemente.
-Due giorni in Sicilia e un viaggio sola andata non so dove...
-Ah...
Da mio padre... Non ho voglia di inoltrarmi nel discorso. Però un mese senza lei...
-Verrai con me.
Ciò ch'è fatto è fatto...
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ROBERTO incasinatamente io
RomanceRoberto è lì sempre sulle "sue", una vita sfrenata(?), meravigliosa(?). Palate e palate di lusso, di belle donne palesemente rifatte. Dichiarato dalla stampa mondiale "l'uomo più bello del mondo" modello di professione, con una prorompente carriera...