Medesimo fuori servizio

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Ma in realtà seppur la sfida fosse stata vinta da lei, il loro continuo vicendevole provocarsi non si placò.
Aveva raccontato, sotto lo sguardo sconcertato di Harry, tutto quello che era accaduto durante il compito e nei giorni successivi aveva continuato comunque a provocare Snape con tutti i metodi di sua conoscenza possibili e lui faceva lo stesso, sempre con quella sua creatività entusiasmante per Hermione.

All'ora di pozioni le aveva solleticato la guancia con il suo alito caldo mentre le rimproverava la sua incapacità nel tagliare decentemente gli ingredienti.
All'ora di difesa le aveva fatto scivolare sul seno, tramite anche l'uso della magia, un cubetto di ghiaccio che aveva perlustrato ogni singola zona, tra cui i capezzoli e la sua aureola.

Il giorno successivo, nelle due ore di pozioni, aveva trovato un altro modo per farle venire un mancamento istantaneo; si era avvicinato silenziosamente a lei mentre stava distillando la pozione da lui assegnata: le aveva poggiato una mano sul fianco e l'altra gliel'aveva infilata nelle mutandine, facendo scivolare all'interno di esse due sfere..

Di ghiaccio.

Aveva spalancato la bocca, ma senza emettere neanche un suono e aveva sentito Snape insistere a far passare quelle sfere su e giù sulla sua intimità e prima che lei potesse venire solo con quel movimento, inserirle dentro di lei.

Sfere su cui ovviamente lui aveva messo un incantesimo di stasi, affinché non si sciogliessero velocemente una volta dentro il pertugio caldo della sua vagina.

Alla fine della lezione aveva avuto un orgasmo proprio mentre stava inserendo nella provetta la sua pozione.
Orgasmo silenzioso e assolutamente monumentale.

Una volta che le contrazioni si erano affievolite, le palline si erano sciolte, facendola uscire dall'aula con le mutandine fradice di umori e acqua.

La provocazione "sfere di ghiaccio" era piaciuta tanto a Harry che l'aveva addirittura proposta a Ginevra.
Nei giorni consecutivi tuttavia, le interazione sessuali tra lei e Snape andarono ad affievolirsi sempre di più fino a cessare completamente.

Hermione si chiese se il motivo fosse lo stress a cui Snape era sottoposto: la gazzetta, infatti, parlava molto di Voldemort nell'ultimo periodo e delle vittime che stava mietendo.
Poi, un giorno, sia la lezione di pozioni che quella di difesa, furono annullate per l'assenza di Severus.

«Forse è impegnato con qualche lavoro per l'Ordine.» Aveva detto Harry.
Ma Hermione era preoccupata.
Innanzitutto perché Severus non lasciava lezioni sospese per giorni, come stava accadendo in quella settimana e poi perché.. a lei Snape era iniziato a piacere sul serio.

Qualcosa che da una parte la fece anche sufficientemente preoccupare, perché non era sicura che fosse solo un piacere puramente sessuale.

E nonostante non ci fossero stati altro che incontri per lo più "pubblici", era sicura che un uomo che aveva la creatività sessuale del professore, nascondesse anche tanto altro.
E questo pensiero si era rafforzato ogni volta che si trovava a guardarlo negli occhi, che se prima erano sempre rimasti impassibili e freddi, ora a lei almeno, erano iniziati ad apparire pieni di qualcosa.

Di cosa non sapeva bene.

Dopo il quinto giorno consecutivo senza lezioni né di difesa né di pozioni, era evidente che Silente avesse provveduto affinché avessero un supplente: Lumacorno per pozioni e Silente stesso per difesa.

Questo cambiamento aveva fatto preoccupare maggiormente la giovane Grifondoro, che iniziò a temere che l'assenza di Snape sarebbe stata a lungo protratta.
Alla fine della lezione sugli inferi, Hermione si era avvicinata cautamente al preside.

«Ehm, professore?» egli guardò la ragazza, sorridendo dolcemente.
«Signorina Granger, qualche chiarimento sulla lezione?»
Hermione guardò indietro: Harry e Ron stavano parlando animatamente.
Avrebbe scommesso qualsiasi cosa che l'argomento fosse l'imminente partita di Quidditch Grifondoro contro serpeverde.

«No, volevo chiedere se il professor Snape.. quando torna.» Sussurrò le ultime due parole come se avesse paura di sentire da parte del preside che lui non sarebbe più tornato.
Il preside procedette a scrivere sul registro e mettere una bellissima e elegante firma tirando la coda inferiore della S in una lunga linea e procedere con lo scrivere "ilente" sotto di essa.
Era davvero una firma particolare.

«Il professor Snape è attualmente in malattia, signorina Granger. Presto tornerà a farvi lezione.» Rispose tranquillamente.
«Oh, bene. Era.. solo una curiosità.»
«Sono felice del fatto che ci sia qualcuno che si preoccupi di lui. Sei la prima che mi chiede sue notizie.»
Hermione rimase stupefatta di fronte a quella dichiarazione.
Possibile che neanche i suoi amati serpeverde avessero chiesto che fine avesse fatto il loro direttore di casa?
Se Minerva McGranitt fosse scomparsa da un giorno all'altro, probabilmente Silente si sarebbe ritrovato orde di Grifondoro a chiedere sue notizie.

Si rattristò molto nel sapere che Snape non fosse così tanto stimato e ben considerato. Nonostante fosse un uomo particolarmente rude, era davvero un mago dalle capacità magiche invidiabili.

«Comunque se vuoi fargli visita.. puoi trovarlo nell'infermeria della scuola.»
Infermeria? Se era in malattia perché doveva..
Oh.. non era in malattia in quanto malato, era in malattia in quanto.. ferito.
Hermione si innervosì.
«Ehm, grazie professore, signore.»

Una volta uscita dall'aula Harry la bombardò di domande.
Ron invece era andato incontro a Lavanda, baciandola appassionatamente e facendosi trascinare via da lei chissà dove.

«Ho la brutta sensazione, Harry, che Snape sia stato torturato da Voldemort.»

Un altro capitolo della medesima storia (Snamione story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora