Capitolo 8

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- L:«anzi, ti semplifico la cosa. Io sono…»
R:«in mezzo»

(Io che sclero tipo malissimo qua ahahahahahaaa)

- sentii la sua mano sfiorarmi una ciocca di capelli.
Rigel mi stava…toccando?
Sentii il contorno preciso dei suoi polpastrelli: le sue dita si fecero strada in quella ciocca,senza tirare,senza sfiorarmi. Ci si attorcigliarono in un movimento lento, e io mi ritrovai ad alzare lo sguardo su di lui.

- N:«Anna,scusa,riesci a darmi una mano?» chiesi a voce alta accostandomi all'uscita del camerino.
Spostai la tenda quanto bastava per farci passare la schiena senza voltarmi.
Attesi con pazienza,ma alle mie spalle lei tacque. Eppure percepivo ancora una presenza,lì da qualche parte; raccolsi i capelli su una spalla, togliendoli dalla schiena in modo che non fossero d'intralcio.
N:«La cerniera,Anna…» specificai impacciata. «scusa ma non ci arrivo. Puoi aiutarmi?»
Poi,dopo un momento... Sentii il rintocco di passi che si decidevano ad avvicinarsi. Mi raggiunsero senza fretta e si fermarono alle mie spalle. Una mano tenne fermo il colletto, l'altra si fermò sulla cerniera, stringendosi attorno alla linguetta metallica con gesti strascicati. Poi lentamente, la tirò giù.
Il rumore ruvido e sottile mi pungolò le orecchie mentre la zip scendeva.
N:«okay, grazie» dissi, quando era all'altezza delle scapole.
Ma non si fermò.
La cerniera continuò a scendere con lentezza disarmante, e io la percepii scivolare sulla spina dorsale.
N:«Anna,così va bene...» la rassicurai delicata, ma le dita si strinsero sul lembo vicino al collo e continuarono la loro discesa verso il basso

(Ragaaaaaa chi pensate che sia??? Io penso che sia Rigel ahahahah)

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