Capitolo 34

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-c'è una forza che non si può misurare. È il coraggio di chi non smette mai di sperare

-N:«mi hanno detto che sei stato sgarbato con un infermiere...è vero?»
R:«voleva ficcarmi due tubi di plastica su per il naso. Gli ho detto che poteva garbatamente infilarli su per il...»
Dottore:«buongiorno,Rigel. Era buona la zuppa?» Rigel sorrise con cortesia.
R:«faceva pietà»
Dottore:«siamo di buonumore, vedo»

-R:«gradirei che almeno non mi venissero cambiate le fasciature anche quando non serve»
N:«non puoi goderti un po' di coccole ogni tanto?»
R:«coccole
N:«si,coccole...non lo so, sai, rilassarti... lasciarti un po' andare. So che non è facile per te...ma ogni tanto potresti provare ad abbandonarti alle cure di qualcuno.Goderti un po' di attenzione»

-N:«avanti mangia» lui fulminò la purea come se potesse avvelenarlo
R:«no,grazie. Che stai facendo
N:«dai,apri»
R:«non esiste»
N:«suvvia, Rigel, non fare il bambino...Avanti...»

-N:«bè,era tanto cattiva?»
R:«si»
R:«basta così»
N:«oh,insomma. Lo avevamo quasi...»
Il suo braccio mi scivolò sulla vita e mi tirò verso di lui.
R:«non vorrai negarmi un po' di...coccole»

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