1. Benvenuti a Seabrook

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Kristen:

Ciao! Sono Kristen e vivo a Seabrook, la mia famiglia vive in questa città da generazioni

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Ciao! Sono Kristen e vivo a Seabrook, la mia famiglia vive in questa città da generazioni. Tutte le generazioni a me precedenti hanno sempre ritenuto questa città "perfetta", e per un po' è davvero stato così, tutto assolutamente noioso. A nessuno qui sono mai piaciute le stranezze.

Ora però c'è stato un bel cambiamento, gli zombies, che prima erano tenuti rinchiusi a Zombietaun, si sono integrati con noi umani, ed ora, per quanto mi riguarda si sta molto meglio.

Ad oggi sempre più persone sono aperte al cambiamento, ma ovviamente, una grande fetta di popolazione qui, accetta il cambiamento ma non lo condivide, restando con i propri pregiudizi. Ed ecco perché indosso ancora la mia parrucca. Si, avete capito bene. Sotto la mia parrucca di capelli marroni che indosso da tutta la vita si nascondono i miei veri capelli.

Non sono mai riuscita a spiegarmi il perché di questi capelli bianchi, nessuno dei miei famigliari li ha, però, finché nessuno li scopre posso stare tranquilla e continuare a vivere la mia vita serenamente.

Detto questo, oggi è il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e la preside aveva già indotto una riunione con tutto il consiglio scolastico, tra cui la sindaca della città, e tutti gli studenti, sia umani che zombies.

Arrivai nella sala e salii le gradinate fino ad arrivare affianco a Eleanor, zombie, ma soprattutto, la mia migliore amica. Non ero mai riuscita a creare un rapporto, anche solo simile a quello che abbiamo, con un qualsiasi umano prima dell'arrivo degli zombies.

Kristen: "Tu hai qualche idea sul perché ci hanno chiamato qui?"

Eleanor: "Ho sentito qualcuno parlare di lupi mannari."

Kristen: "Lupi mannari? Ma non se ne vede uno da secoli."

La sindaca salì sulla piattaforma all'angolo della stanza per parlare.

Sindaca: "Per decreto del sindaco, e con effetto immediato, tutte le leggi anti mostro entrano in vigore?" Batté il martello, il che significa, sentenza chiusa.

Kristen- Eleanor: "Cosa?!"

Dopo aver realizzato che la storia dei lupi mannari fosse vera mi girai a guardare Eleanor. Era con gli occhi fissi sul pavimento, visibilmente arrabbiata, ma come darle torto? Non è giusto, gli zombies hanno lottato tanto per riuscire a far eliminare le leggi anti mostro, ed ora, per del cavolo di lupi mannari ci vanno di mezzo loro, solo perché entrambi definite mostri? No, non mi sta bene.

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Lo stesso pomeriggio, dagli altoparlanti messi in giro per la città continuava ad uscire una voce che diceva: dei lupi mannari sono stati avvistati in zona, tutti al riparo subito.

Nonostante avessi questa voce costantemente nelle orecchie, e le persone che correvano a casa in preda all'ansia, io decisi di riaccompagnare Eleanor a casa, volevo fare due passi, e non mi interessava dei lupi mannari.

Una volta arrivate ci mettemmo a parlare sulla porta.

Kristen: "Si risolverà tutto, vedrai."

Eleanor: "Certo, come no", sbuffò frustrata, "sono infuriata! La colpa se la prendono sempre gli zombies, anche se non centrano nulla, paghiamo noi per delle stupide palle di pelo."

Vedendo che la figlia non entrava, la madre di Eleanor arrivò dietro a lei unendosi a noi.

Madre Eleanor: "Kristen è sempre un piacere vederti, lo sai ma cara, ci sono i lupi in giro, sono pericolosi, non hai paura?"

Kristen: "È un piacere anche per me vederla, e no, se non avevo paura degli zombies perché dovrei avercela dei lupi mannari? Comunque stia tranquilla, ora torno a casa."

Era vero, non avevo paura perché non riuscivo a trovare un motivo per averne, se mesi fa le persone temevano gli zombies e alla fine non si sono rivelati essere pericolosi, perché dovevamo temere i lupi mannari?

Kristen: "Ci vediamo domani a scuola Eleanor, ciao."

Mentre camminavo verso casa ero assorta nei miei pensieri, persa a tal punto che non mi accorsi che una persona stava venendo nella mia stessa direzione, finché per sbaglio ci andai contro e caddi a terra.

X: "Oddio, scusami", disse porgendomi una mano che afferra volentieri, così che mi aiutò ad alzarmi.

Era un ragazzo, indossava la tuta da lavoro, il casco e gli occhi antinfortunistici, probabilmente era un operaio che stava lavorando alla centrale elettrica che verrà demolita a breve.

Kristen: "Tranquillo, è colpa mia, non stavo guardando dove andavo", lo guardai negli occhi e mi incantai provando anche una strana sensazione.

X: "È tutto a posto?" Mi chiese gentilmente.

Kristen: "Oh sì sì, scusa ancora."

X:" Fa niente", lui mi sorrise e io ripresi a camminare ignorando quella sensazione.

La grande alfa//ZombiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora