Capitolo 18: Venirti incontro, dirti che mi dispiace

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Marzo 1998

Il dolore.

Dolore accecante.

Dolore bruciante e sanguinante.

Dolore.

È l'unico pensiero leggermente comprensibile che attraversa la mente di Hermione. Si sdraia sul pavimento di marmo, ma non sente il freddo della pietra. Non sente la risata gracchiante della strega che la sovrasta. Non ricorda chi altro si trovi nella stanza con lei. L'unica cosa di cui è sicura è il dolore.

Il suo corpo si contorce in posizioni disumane mentre un milione di fulmini la colpiscono simultaneamente. Migliaia di aghi roventi trafiggono ripetutamente ogni centimetro della sua pelle. Ogni osso del suo corpo si rompe, per poi essere riparato per essere rotto di nuovo, ripetutamente. I suoi polmoni si riempiono di acqua gelida mentre lotta per respirare. Il fuoco le consuma la gola mentre il sapore del liquido metallico le scende giù, la carne si lacera per l'intensità delle sue urla.

Dolore.

Hermione si accorge a malapena che il suo braccio viene staccato dal corpo e steso contro il marmo duro. Riesce a malapena a sentirlo mentre la manica le viene tirata su fino al gomito, esponendo l'avambraccio all'aria fredda che la circonda.

Ma poi succede.

E lo sente.

Sente tutto.

La forza accecante dell'acciaio fabbricato dai goblin le taglia la pelle, mandando una scossa di bruciore direttamente all'osso e irradiandosi per tutta la lunghezza del braccio. La lama si ritira dalla pelle, solo per essere nuovamente conficcata. Le sembra che il pugnale stia tagliando ogni spazio della sua pelle nuda, ma non sa quante volte questo accada davvero. Perché non solo sente il dolore della lama maledetta, ma sente anche le ondate di grave agonia che la attraversano a ogni Crucio che le viene lanciato contro, colpendo il suo corpo da più angolazioni.

Non sa quanto dura, ma c'è un momento in cui l'agonia immediata sembra cessare, lasciando solo le scosse di assestamento che pulsano nel suo corpo. In quel momento, la lucidità comincia a tornare in lei. Sente dei singhiozzi strazianti e le ci vuole un attimo per capire che provengono da lei stessa. I suoi occhi si aprono lentamente, la scena davanti a lei è offuscata dalle lacrime che le sgorgano dagli occhi.

Hermione cerca di spostare lo sguardo nella stanza, ma non si allontana più di qualche metro da dove giace prima di vederlo.

Draco...

Troppo consumata dal dolore, non sa se urlare, sussurrare o solo pensare il suo nome. L'unica indicazione che forse era udibile è il leggerissimo allargarsi dei suoi occhi e un respiro appena accennato.

Va tutto bene... Draco è qui... starò bene... mi salverà...

Un'altra scarica di dolore tormentoso la colpisce. Un urlo terrificante le squarcia la gola e la sua visione diventa nera mentre perde ogni coscienza.

***

Sente che il suo corpo viene sollevato dal pavimento e che braccia forti la avvicinano al loro petto. I suoi occhi sbattono, cercando disperatamente di guardare Draco, ma non riesce a tenerli aperti. Si concentra sul modo in cui lui la culla protettivamente contro di sé. Sa che non dovrebbe importarle se lui la sta aiutando o meno, perché ha ancora il cuore spezzato per quello che lui le ha fatto. Ma questo non cancella il dolore che ha provato per lui in tutti questi mesi, l'amore che ancora prova per lui. Così, si gode il comfort di essere ancora una volta abbracciata a lui.

MY SACRIFICE TO MAKE (traduzione - sarahsempra)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora