Vicino al cuore

Parte 20 Siamo noi, quelli fortunati

La reception dell'hotel è incantevole, a metà tra l'atmosfera calorosa e accogliente di una baita di famiglia e quella professionale e seria di un albergo di alto livello. Mi presento all'addetto all'accoglienza che ci fa compilare alcuni moduli e poi ci informa di tutto ciò che comprende il mio pacchetto premio.

L'hotel si trova in una posizione piuttosto elevata al fianco di una montagna. La località si trova a duecento chilometri dalla nostra città, e abbiamo dovuto viaggiare circa un'ora e mezza per raggiungerla. Oltre alle camere, la struttura ospita una grande spa e una serie di piscine termali esterne. Qui siamo a circa duemila metri di altezza, e a giudicare dall'aria fredda e frizzante che mi accoglie, non sembra proprio di essere a giugno.

Un addetto ci accompagna al primo piano per condurci alla nostra suite, ricordandoci che questo pomeriggio l'intera Spa è prenotata per un percorso di mezza giornata solamente per noi. Una volta aperta la porta, ci consegna la chiave e si congeda augurandoci una piacevole permanenza.

Non appena ci troviamo da soli, il tempo di un fugace sguardo tra di noi e poi ci troviamo uno tra le braccia dell'altra. Ci baciamo avidamente mentre lui mi stringe a sé con forza e io mi abbandono completamente tra le sue braccia. Per la prima volta, non ho nessuna fretta, nessuna preoccupazione di avere i minuti contati o di poter essere visti da qualcuno. Filippo si separa e mi prende per mano, conducendomi sul terrazzo. Da qui la vista è davvero incantevole. La mattinata è già avanzata e il sole splende alto. Qualche spolverata di neve si fa notare sulle cime delle montagne più alte, e un profumo di erbe selvatiche mi colpisce le narici. Mi avvinghio al fianco di Filippo lasciando che il suo calore mi riscaldi. Non posso credere di essere qui, sola insieme a lui, trascorrendo un romantico weekend insieme come una vera coppia.

"Allora, da cosa vuoi iniziare, Marta?"

"Pensavo di goderci un bagno turco, o qualcosa del genere. Ne abbiamo bisogno tutti e due."

"Allora non perdiamo tempo". Filippo mi lascia la mano e rientra in camera. Da una parte, vorrei portarlo immediatamente sopra quel letto e trascorrere l'intera giornata sotto quelle bianche lenzuola insieme a lui, dall'altra fremo all'idea di poter stare con lui anche al di fuori di una camera da letto per la prima volta. Vorrà dire che per le lenzuola ci sarà tempo stasera.

La temperatura inizia ad essere parecchio soffocante. Non sono una grande esperta di saune, ma temo di non resistere molto. Seduta su questa panca di legno chiaro, osservando da questa enorme finestra il panorama esterno, inizio a preoccuparmi per la sensazione di calore che mi sta premendo sul petto, quando Filippo mi passa il braccio intorno alle spalle e mi tranquillizza immediatamente. Siamo in un posto favoloso, a rilassarci, sorseggiamo una gradevolissima tisana ai frutti di bosco e come sfondo abbiamo un panorama montano mozzafiato. E io ho con me l'uomo più splendido che abbia mai visto.

"Dicono che la sauna renda la pelle lucida e morbida." Commento, poggiando la testa contro la sua spalla e chiudendo gli occhi in pace.

"Tu non ne hai bisogno." Mormora al mio orecchio e poi fa scorrere le dita sulla mia coscia andando a sfiorare l'elastico del mio costume. Con un brivido, gli sposto la mano. "Che cosa vorresti fare?".

"Prova a indovinare?". Lo osservo e noto che i suoi occhi hanno una strana luce. "Abbiamo pranzato, abbiamo trascorso tutto il pomeriggio al bagno turco, nella sala di meditazione, nella vasca sensoriale... Mi hai perfino costretto a torturarmi i piedi con quel percorso in acqua gelida".

"Ma quello era per il benessere dei muscoli del piede!"

"Certo, certo... Ad ogni modo, ora avrei proprio voglia di stare un po' con te." Avvicina le labbra al mio orecchio e mi da un leggero bacio sul lobo, poi passa una mano sul mio fianco provocandomi una scossa. Abbasso la voce e gli sussurro: "Vuoi tornare in camera?"