⛓️🖤Capitolo 10🖤⛓️

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<Chi era?>
<Mia madre, vado in Presidenza>
<Buona fortuna>
Esco dalla mia stanza e scendo nuovamente le scale.
Altro che ginnastica, io sto facendo la maratona con ste scale oggi.

Nel corridoio incontro Xavier, che mi sorride e tira dritto. Ma? Non stava piangendo 5 minuti fa? Bipolare.
Entro in Presidenza e mia madre è in piedi con le braccia incrociate.
Adesso chissà cosa ho fatto.
<Ciao Madre>
<Mercoledì, ci ho riflettuto e oggi un ragazzo è venuto a raccontarmi una cosa che avete combinato tu e Tyler>
È stato sicuramente Xavier.
Sto bastardo. Avrà raccontato a modo suo quello che è successo prima.
<Quindi?>
<Quindi tu starai in punizione in camera tua e Tyler se ne deve andare entro domani pomeriggio alle 14>
<Perché? Perché io la punizione e lui se ne deve andare? >
<Perché lui è maggiorenne. Gli avevo dato la possibilità di restare, ma non voglio danni. Ho deciso così e si farà così>
Non le rispondo ed esco, sbattendo la porta.
Ma come le viene in mente di fare certe cose?!?
È proprio vero che a lei non gliene frega niente della mia felicità.
Lei ha fatto la sua vita ma non vuole che io faccia la mia. Eh no, non funziona così. Non si frega così facilmente Mercoledì Addams.

<Tyler, dobbiamo partire, fai le valigie>
<Perché? Cos'è successo? >
<Mia madre ti vuole cacciare, e mi ha messo in punizione a me. Io non ti lascio da solo, andiamo>
Mi fissa, incredulo.
<Come mai? >
Mi guarda perplesso.
<È colpa di Xavier. Avrà raccontato a modo suo quello che è successo oggi
<Bastardo>
Si alza di scatto dal letto.
<Quindi facciamo le valigie? >
<Sì, ho mandato un messaggio a Enid.
Ah e, Ajax ti saluta>
<Grazie, ricambia >

Il giorno dopo alle 7 del mattino

<Allora, ci sentiamo Besty >
<Certo, ti scriverò sempre>
Ci abbracciamo.
<Ciao Tyler>
<Ciao Ajax, ci sentiamo>
Anche loro si abbracciano.
Ci allontaniamo a passi lenti dalla Nevermore, varchiamo il cancello e mi volto indietro.
Vedo Enid e Ajax in lontananza che rientrano nella scuola, il giardino di ghiaia e le finestre delle camere illuminate dalle prime luci del mattino.
Mi giro verso la direzione in cui è la macchina.
Tyler mette le valigie nel bagagliaio e saliamo nella sua macchina.
<Allora, partiamo? >
<Sì, vai>
La macchina è sportiva, un Alfa Romeo nera.
Viaggiamo molto velocemente, siamo diretti verso un paese vicino a New York.
Ci metteremo circa 5 ore.

5 ore dopo...

Siamo arrivati. Abbiamo parcheggiato all'inizio del paese, perché si può girare solo a piedi. Un grosso cartello ci accoglie :
Welcome to Stonewood
Il paese è piccolo, ma accogliente, si trova vicino ad un fiume e ci sono costruzioni in legno.
Nessun condominio, solo villette.
È tutto molto carino, ci sono fiori e tutto è tenuto molto bene.
Non so ancora bene il motivo per cui siamo venuti proprio qui.
<Perché siamo venuti proprio qua?>
Domando a Tyler mentre passeggiamo lentamente per le vie ciottolate.
<Perché ci venivo da piccolo con mia mamma. Qua ci abitavano i miei nonni.
Sono deceduti qualche anno fa, ma la casa dovrebbe essere ancora come me la ricordo io>
Wow! Vivremmo in una casa dell infanzia di Tyler? Che bello!
<Dove si trova?>
<È quella laggiù, in fondo al viale>
Alzo lo sguardo e vedo una villa con un fantastico guardino.
La costruzione è bianca, con le scale in marmo bianco e la porta d ingresso in legno scuro.

Tyler prende le chiavi e apre il cancello bianco.
Il giardino, nonostante non fosse stato curato per anni, è ancora molto bello.
C'è un capanno in legno, in cui suppongo ci siano gli attrezzi da giardiniere.
Entriamo in casa, e nel piccolo balconcino che precede la porta c'è un vaso, anch'esso in marmo con una rosa nera.
<Come mai la rosa è nera? >
<È una rosa speciale. Mia nonna amava i fiori, e aveva piantato questa rosa. Era di un colore fantastico, quasi inesistente. Tendeva al lilla e rosa cipria.
Dopo che è morta, la rosa è diventata nera>
Un lacrima gli riga il viso. Restiamo in silenzio e lui fa scattare la serratura della porta.

L'interno è fantastico.
La cucina è completamente in bianco con rivestimenti in marmo nero.
Il pavimento è un parquet fantastico.
Nel salotto c'è un televisore molto grande, e un divano nero con davanti un piccolo tavolino in vetro.
C'è un bagno, classico, molto bello.
Saliamo le scale e al piano di sopra c'è la camera da letto.
C'è un grosso armadio bianco, che occupa un intera parete e il letto matrimoniale con delle lenzuola di tessuto pregiato. Al fondo della camera si trova un balcone, che da sull entrata sul viale d ingresso.
Mi avvicino ai comodini e ci sono le foto dei nonni di Tyler. Sono entrambi molto simili a lui.
Lui sta guardando un quadretto sulla scrivania bianca.
Mi metto affianco a lui e noto che la foto che sta guardando raffigura lui, i suoi nonni e... entrambi i suoi genitori.
Tyler è identico a sua madre. È impressionante.
Vedo che inizia a piangere, è stato travolto dai ricordi, che lo distruggono.
Ci sediamo sul letto e lo abbraccio, porgendogli un fazzoletto.

Passiamo parecchi minuti insieme, abbracciati.
Dopodiché ci stacchiamo
<Mercoledì grazie....>
<Shh, tranquillo, è tutto apposto>
Mi sorride e finiamo di vedere la casa.
L ultima stanza è un altro bagno, questa volta di cristallo.
Luccica ogni cosa ed è una visione fantastica.
<E questa è la casa... Che ne pensi? >
<È fantastica>
<Disfiamo le valigie? >
<Va bene... >

Alla sera...

Squilla il telefono. Che sia già Enid?

Inizio telefonata
?. *Respiri*
M. Pronto?
?. Addams... Pronta alla morte?

Nota Autrice

Helloooo <3
Allora, sì lo so, è una svolta questa.
Il finale è preoccupante, me ne rendo conto. Però il resto del capitolo è concentrato sulle descrizioni della casa, che erano d obbligo.
Spero vi sia piaciuto e ci vediamo domani con il capitolo 11!!
~Charlotte 🖤

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