Il calore e le cicale 🌿

1.3K 134 13
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



I passi di Manuel sono felpati, ma la luce permette a Simone di riconoscerne la sagoma della testa, incoronata dai riccioli ormai ricresciuti, che avanza quatta quatta alle sue spalle.

''Te ne sei venuto qua senza de me?'' Manuel finge indignazione, ma non può trattenere quel sorrisetto furbo perenne che gli costella il viso ogni volta che sente il bisogno di prenderlo in giro. ''T'ho cercato pe' tutta la villa, me so' fatto i chilometri.''

Simone si volta, cercando di metter su un sorriso tirato. ''Neanche fosse la reggia di Versailles.''

Manuel si siede al suo fianco e ''Guarda che quella de Caserta è più grande.'' dice, prima di lasciar penzolare i piedi nella piscina vuota.

''Perché non ti dai all'architettura?''

''Perché ho già dato Simo, pe' carità.'' borbotta Manuel, ridacchiando, e Simone - seppur lievemente disgustato a quel ricordo - si lascia andare ad una risata sommessa che non può evitare ogni volta che la spontaneità di Manuel lo sorprende.

''Comunque me potevi aspetta', c'avrei messo n'attimo.'' riprende Manuel, dandogli una piccola spallata.

Simone adesso ha lo sguardo rivolto verso il basso. Osserva le sue mani, o forse i suoi piedi, o più probabilmente la profondità della piscina e quel vuoto in cui si getterebbe volentieri, quel fondo sul quale si stenderebbe di schiena per potersi godere meglio il cielo pieno di stelle, con il naso all'insù.

''Di solito le tue chiamate con Nina durano parecchio.'' si giustifica. ''Ne ho approfittato e sono venuto ad occupare la zona, prima che lo facessero i nostri genitori.''

''Me cojoni, pure rivoluzionario.''

Simone aggrotta le sopracciglia. ''Ma non ero uno sporco capitalista?''

''E infatti Simo', in cosa ti stai trasformando?''

Simone vorrebbe ridere con Manuel, ma quella domanda la sente addosso con troppa serietà.

Nell'ombra di me stesso, risponderebbe, se non si aggrappasse a quei piccoli e sporadici spiragli di luce.

''Non lo so nemmeno io.'' scrolla le spalle. ''Comunque t'aspettavo, tanto m'avresti trovato a prescindere, no?''

Manuel annuisce, sfilando il pacco di sigarette e l'accendino dalla tasca della felpa. ''La fumiamo?''

Simone scuote la testa, guardando ancora davanti a sé. ''Non mi va.''

Manuel annuisce di nuovo, accendendo la sigaretta e beandosi del gusto del primo tiro. ''Comunque è vero e so pure che nun te fa piacere.'' 

''Non sempre.'' risponde Simone, con sincerità. ''A volte vorrei...stare da solo, ecco.''

''Solo solo, o solo co' quello?'' borbotta Manuel, lievemente inacidito.

''Quello, come lo chiami tu, stavolta non c'entra niente. Dici che sta sempre in mezzo e poi sei te il primo a non smettere di nominarlo.'' lo guarda sottecchi, Simone, spalanca le braccia come suo solito quando si sta innervosendo e non riesce a non gesticolare.

E capirò se capirai che è per sempre | Prompt Simuel 📂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora