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Manuel ha appena gettato il libro a terra, in corridoio, e s'è rifugiato in camera chiudendo la porta davanti ad un Simone sconvolto

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Manuel ha appena gettato il libro a terra, in corridoio, e s'è rifugiato in camera chiudendo la porta davanti ad un Simone sconvolto.

Il tomo di estetica giace lì, stropicciato, e Simone non ci pensa due volte a raccoglierlo e ad aggiustarlo, che sa benissimo che Manuel tornerà a riprenderselo tra meno di cinque minuti per ritornare a studiare, appena gli passa tutto.

Manuel gli ha detto che fa così - ovvero scappa da lui - perché in queste situazioni non riesce mai a controllarsi e morirebbe piuttosto che urlargli contro senza alcun motivo. Gli ha chiesto di lasciarlo sbollire da solo almeno un po' ogni volta, che tanto lo sa che c'è sempre, deve solo fare pace con la sua testa e quella sensazione di inutilità che lo pervade quando fa più difficoltà a capire le cose.

Simone, però, si è reso conto che quella giornata Manuel sta peggio del solito, non tanto per come reagisce, ma per il fatto che lo fa in silenzio, senza neanche emettere un lamento o dire una parola.

Col libro sotto braccio scende in cucina e recupera dal frigorifero un ovetto Kinder — li aveva presi il giorno prima solo perché erano in offerta e perché aveva pensato fosse una cosa carina da condividere con Manuel — e risale sopra, decidendosi a bussare delicatamente alla porta. «Posso?»

Come previsto, non risponde. Rimane comunque camera sua, quindi apre la porta piano e pianissimo la richiude, mentre il cuore piange alla vista di Manuel col viso affondato tra le braccia poggiate sulla scrivania.

Gli si avvicina per lasciagli delle carezze leggere sulla schiena, mentre silenziosamente poggia il libro al suo posto. «Amore? Ti ho portato una cosa.»

Manuel si volta solo un po', poggiando la guancia sul braccio. Simone si ritiene soddisfatto anche solo di poter vedere l'occhietto, per cui si sporge e lo bacia, costringendolo l'altro a chiuderlo.

«Cosa?» soffoca Manuel.

Simone gli mostra l'ovetto, sorridente. «C'è una sorpresa della Marvel, la apri con me?»

Manuel si mette dritto e stropiccia gli occhi, afferrando l'ovetto tra le mani. «Ma ne hai preso uno solo?»

«È la confezione da tre, stanno in frigo gli altri.»

«Mh.» annuisce, Manuel, poi si alza in piedi, visibilmente più tranquillo. «Non devi rimanere senza sorpresa, tu.» si alza sulle punte e lo bacia. «Andiamo.» dice, prima di trascinarlo giù in cucina mentre Simone sospira di sollievo.

È consapevole che non sempre riempirlo di parole come 'ce la farai' o 'andrà bene' possa bastare. Ma ce l'ha fatta comunque, l'ha distratto, gli ha fatto prendere una pausa, ha visto finalmente il viso un po' più rilassato e ha sentito il suono della sua risata in mezzo a tanta cioccolata e tantissimi baci.

E capirò se capirai che è per sempre | Prompt Simuel 📂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora