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C'ha messo davvero poco a scassinare il nuovo lucchetto del garage, tanta la rabbia che è in corpo. Nulla è stato toccato ancora ed è una carezza sul cuore sapere di avere un posto dove ancora nessuna certezza è stata spazzata via: sta lì, ferma, forse incastonata nel tempo, e lo fa sentire come se nulla fosse cambiato.
Ha sempre creduto che nessun padre l'avesse mai voluto, ma ora che sa che non è così neanche le premure, gli abbracci, i sorrisi e i sacrifici di sua madre sono più la sua ancora.
Vede, sente, respira un vuoto davanti alla punta dei piedi che non riesce a colmare se non alla luce fioca di quella lampadina, grazie alla quale cammina incerto, fino a scivolare con la schiena lungo la parete, prima di sedersi a terra.
Anche la certezza di essere stato uno stronzo, in quello stesso posto, un anno prima, sembra ironicamente rincuorarlo. Almeno quella è una decisione che ha preso lui, come ha preso lui la decisione di considerarla una cazzata, di capire che sotto quell'atteggiamento ci fosse qualcosa di più, come ha preso lui la decisione di darsi tempo per capire cosa gli stesse succedendo dentro.
Per il resto, tutti sembrano aver deciso per lui.
E quel cellulare che squilla, prima nella sua tasca, ora fumante nelle proprie mani, raccoglie le chiamate e i messaggi di tutte e sue incertezze: Anita, Dante, Viola, numeri sconosciuti.
Tranne una.
Da: Simone Manu dimmi dove cazzo sei o giuro che mi faccio arrestare dal proprietario nuovo del garage per aver scassinato il lucchetto.
La sua certezza più grande. Simone e la sua drammaticità, Simone e il suo costante rassicurarsi che stia bene, Simone e quegli spazi che si prende solo quando sa che ne ha bisogno. E per quanto non voglia ammetterlo, in quel momento ha bisogno più di qualcuno che lo stringa, che di altro vuoto attorno.
Per: Simone C'ho già pensato io Vieni perché non so se ce la faccio
Simone arriva, col fiatone, e Manuel scopre che davvero non ce la fa.
Appena l'altro gli si inginocchia davanti scoppia in un pianto che ha trattenuto per troppo tempo e l'unica certezza che ha è che Simone gli asciugherà le lacrime con talmente tanta cura che sembreranno non essere mai esistite, anche se solo per un po'.
L'unica certezza che ha è che se c'è qualcuno che vuole addosso quando tutto sta crollando, quello è Simone.
L'unica certezza che ha è che si vergogna di non riuscire a dargli mai ciò che da lui riceve e glielo dice, tra le lacrime, perché si sente tanto in colpa. Ma Simone gli sorride, Simone lo stringe, Simone gli lascia dei baci sulla fronte tanto tremanti da essere impercettibili ''Non è importante, adesso.'' gli dice.
Manuel scuote la testa e nega, nega ancora, che Simone è tanto importante da essere tutto e glielo chiede stupidamente quel ''Non lasciarmi.'' che significa tutto e niente e che Simone lascia riposare sul suo petto assieme al suo capo, mentre piano piano torna la quiete e la certezza a stringerlo finché non arriverà domani.