Pioggia - Camino - Coperta

688 69 0
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Stranamente è Manuel ad essersi rifugiato in salotto, con le luci spente, il camino acceso, e un temporale intenso ad attraversare le pareti nel suo ruggire. È altrettanto strano che Simone, stanco com'è, si svegli con un casino di tale portata — che nei giorni di allenamento non lo fanno neanche le cannonate. Ciò che non è strano è che la prima cosa che cerchi sia proprio Manuel e, non trovandolo nella brandina accanto alla sua e al piano superiore, trascina i piedi giù per le scale, convinto di trovarlo in cucina a svuotare il frigorifero a causa della fame chimica. 

Si spaventa, quindi, quando sente lo scoppiettare del fuoco nella pausa tra un tuono e l'altro, quando vede un bozzolo muoversi quasi dondolando ai piedi del divano. Entra in punta di piedi e una volta che l'ha raggiunto, nota che Manuel quel fuoco lo sta fissando, ipnotizzato.Non sa se respirare e palesare la sua presenza, o sgattaiolare via, seppur con il pensiero che gli sia successo qualcosa e che, come suo solito, non riesca a buttare fuori.

Lo vede allargare di lato il braccio destro, però, stendendo a sua volta anche la coperta. «Vie'.» 

 È titubante, Simone, mentre gli si siede accanto. È stesso Manuel, infatti, che seppur lo guardi a stento, gli sistema la coperta addosso in modo da infagottarsi assieme. Poi, senza dire niente, poggia la testa sulla sua spalla, incastrandola bene nell'incavo del suo collo. 

Simone sospira, poggiando la guancia sul suo capo. «Ho paura di chiederti se stai bene.»

«Sto già meglio.» 

Simone ci pensa e crede che c'entri un po' tutto: la rottura con Nina, i litigi col padre, l'ennesimo brutto vuoto a scuola, forse anche la discussione che hanno avuto a cena per la possibilità per Simone di passare l'estate a Glasgow, e il tempo. 

Quel tempo rende Manuel così. 

«Rimaniamo a dormi' qua, Simo?»

Simone deglutisce e, distinto, gli lascia un bacio tra i capelli. «Se mi confermi che stai bene, sì.»

Manuel annuisce, sfregando il viso sulla sua spalla. «Basta che rimani.»

E non sa se si riferisca al presente o al futuro, sa solo che improvvisamente non ha più alcuna voglia di andarsene.



Si risvegliano distrutti, ma stretti. Abbracciati. 

Il camino è spento e a riscaldarli ci sono solo coperte, corpi e fiato sulla pelle. Manuel sembra essere il primo a farlo, poi solletica Simone come se avesse ritrovato la spensieratezza persa il giorno precedente. 

Simone ridacchia, che invece di dormire fingeva ancora. «Smettila.»

«Me porti a Glasgow co' te?» è la domanda diretta che gli pone Manuel, senza neanche un buongiorno. «Voglio smetterla di sentirmi solo.»

«Verresti solo perché ti senti solo?»

«Senza di te, mi sento solo. Mi ci sono sentito tutto 'sto tempo, pure dopo aver trovato tutto quello che credevo me servisse.»

Simone lo stringe forte, chiudendo gli occhi, seppur tremi un po'. «Andiamo dove vuoi.»

«Per ora rimaniamo ancora un po' qua.» sussurra Manuel, tornando a dormirgli addosso, stavolta però con la mano stretta forte alla sua.

E capirò se capirai che è per sempre | Prompt Simuel 📂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora