non ti ho detto mai quello che mi fai

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Manuel non è molto bravo con le parole quando queste riguardano i propri sentimenti. Si trasformano in balbettii incessanti, gola secca, inciampano sulla lingua e cadono nel nulla.

È per questo che non capisce come si ritrova a stare con Simone, ufficialmente, pure se non gli ha mai detto niente.

Deve averlo capito da solo Simone. Deve averlo capito dal modo in cui non smette di guardarlo, diventando spesso anche un po' inquietante perché crede di non essere visto.

Deve averlo capito da modo in cui ha cominciato a non riuscire a tenere le mani a posto, che la necessità di toccarlo sempre, dovunque e comunque, anche solo per sfiorargli un avambraccio, era sempre più forte del rischio che cominciasse a fare domande.

Deve averlo capito perché Manuel ha cominciato inconsciamente a flirtare con lui in quel modo estremamente ridicolo, quello che aveva sempre usato con le ragazze fino a quel momento, fatto di battute stupide e tentativi di uscite intelligenti — cosa che con Simone non serve mica.

Allora l'ha baciato.

Cioè Simone l'ha fatto, all'ennesima di quelle battute stupide.

E Manuel c'ha messo il carico da novanta tirandoselo addosso, impastandone il corpo con le mani, facendolo suo senza però scappare più via.

Stanno insieme da tre mesi, quindi.

Hanno appena finito di fare l'amore e Manuel si sente in difetto.

Simone gli ha appena pigolato, con le labbra premute sul collo "Mi fai stare bene."

Sa quanto è difficile per lui esporsi, ancora una volta, per primo. Forse sono stati i fumi del sesso, forse un fiume in piena che non poteva evitare di scoppiare, e Manuel se n'è sentito invaso a tal punto da percepire la paura di annegarci.

E per tornare a galla, bisogna nuotare.

Si stringe Simone al petto e con i polpastrelli comincia ad accarezzargli lento la spina dorsale. Non dovrebbe essere lui a sentirli, eppure la sua pelle rimane liscia, morbida, candida sotto le sue dita.

Mentre la propria...la propria si comporta come sempre.

«Me fai rabbrividi'.» dice, credendo che l'altro si sia già addormentato. «Quando me guardi, quando me tocchi, quando te tocco. Quando me parli all'orecchio e pure quando te sveji la mattina tutto arruffato nei pigiamoni che te metti.» accarezza la sua fronte col naso, poi vi lascia un bacio. «Non te l'ho mai detto ma me fai rabbrividi' perché io 'na cosa così non l'ho vista mai. Non ce l'ho avuta mai.»

Simone è sveglio, e Manuel se ne accorge quando questo alza la testa e preme il naso contro il suo. «Ma io?» sussurra ancora.

Ed è così incredulo, Manuel, di quella stessa incredulità, che con un movimento secco finisce per sovrastarlo. Con una mano gli ferma i polsi sul capo, con l'altra gli arpiona un fianco. «Me fai 'mpazzi'.» gli bacia il collo, poi il petto. «Me fai bene pure tu, me fai così bene amo'.»

Ed è sotto quel nomignolo che Simone si arrende, felice, e che Manuel riemerge dalla superficie. Fanno di nuovo l'amore ma si dicono 'ti amo' ad ogni attimo, dal primo all'ultimo brivido.

E capirò se capirai che è per sempre | Prompt Simuel 📂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora