Come una coppia normale

21 2 0
                                    

Aprii gli occhi come se mi fossi svegliata dal peggiore dei miei incubi. Marco nei miei sogni come se non succedesse da anni. Faceva caldo e io avevo ancora più caldo. Mi ripresi dalla trance e capii che il caldo era dovuto a Ray. Mi stava addosso e dormiva, con la bocca leggermente aperta, e russava in maniera leggera, quasi impercettibile.
Le persone quando dormono si mettono a nudo e si mostrano nella loro più totale innocenza. Ecco perché non dormo quasi mai con gli uomini, non mi piace che mi sappiano vulnerabile e non mi piace vederli così, senza forze e possibilità di reagire. È proprio delle persone così che mi innamoro.

Mi divincolo da Ray e mi giro su un fianco per continuare a dormire. Penso sia quanto sia innaturale il mio comportamento per un po', ma per fortuna Morfeo non attende a farmi visita e crollo di nuovo in un bel sonno.

Il telefono squilla e io apro gli occhi. Mi alzo e lo prendo dalla borsa. Sono le 10 ed è mia madre.
"Pronto" - biascico
"Ti ho svegliato, honey?"
"Si mamma. Che vuoi?"
"Appena sveglia sei davvero intrattabile amore mio. Che ne dici di un giro di shopping oggi pomeriggio?"
"Ti faccio sapere mà. Ci sentiamo"
Non aspetto una risposta e mi giro, Ray ha aperto gli occhi e mi guarda.
"Acida" dice con un sorriso
"Buongiorno a te" dico buttandomi sul letto
Ray mi prende e mi gira verso di lui, mi bacia e sento il sapore della mattina svanire lentamente. Mi accarezza il corpo con una mano e poi si ferma.
"Niente sesso mattutino." Dice
"Scordatelo" dico allungando le mani sui suoi pantaloni. Lo spoglio e me lo lascia fare, ma poi torna al controllo bloccandomi sotto di lui mentre mi tiene per i polsi. Mi guarda negli occhi mentre entra di me. Ghigna vedendo la mia espressione di desiderio e poi di piacere dal momento stesso in cui sta per entrare.
Si muove lentamente dentro di me e non lascia il contatto visivo. Chiudo gli occhi per non perdermi nei suoi e sentire tutto il piacere, lui stringe i polsi per farmi aprire gli occhi. Gli piace, i suoi occhi sorridono e si perdono nei miei. Si morde il labbro mentre comincia a muoversi più velocemente dentro di me. "Cazzo" mi lascio scappare. Sorride di più e vengo quasi di riflesso, sentendo il mio corpo diventare molle, ma lui non smette, continua portandomi in un vortice di piacere esasperato a cui il mio corpo non sa reagire. È come se non esistessi più, come se fossi sotto effetto di qualche droga che mi fa vivere fuori dal mio corpo impazzito dal piacere. Viene anche lui e si distende affianco a me. Mi prende la mano e io sussulto. La lascio e mi giro su un fianco.
"Allora, non hai cose globali da fare oggi?" - dico
"non prima di colazione" e si alza per chiamare il servizio in camera.

Facciamo colazione parlando del più e del meno poi decido di fare una doccia, Ray mi segue e ancora, mi prende sotto l'acqua tiepida che mi scorre sulla schiena e mi fa venire i brividi.

"Dovremmo fare qualcosa oggi" dice una volta asciutto
"Dovremmo è plurale, vuoi fare qualcosa insieme?"
"Si"
Mi sembra di vederlo arrossire e abbassare leggermente la testa. A volta intimidisco gli uomini con i miei comportamenti, ma Ray non sembrava intimidito da me a letto.
"Pensavo mi trovassi acida" ribadito incrociando le braccia al petto
"Voglio solo aiutarti ad uscirne"
"Ti porto io in un posto"
"Suona come una minaccia". Sorride.

Indosso un vestitino nero e dei sandali rosa e prendo la borsa. Ci incamminiamo. Ray mi racconta di lui, di quanto ami quello che fa ma voglia cambiare approccio, dio ha ti vorrebbe andare a lavoro in tuta e parlare con i migranti invece che solo dei migranti. Sono d'accordo con lui, è un tipo molto interessante. Camminiamo per troppo tempo fino ad arrivare esattamente dove volevo arrivare. Il giardino degli aranci è uno dei posti più belli di Roma. Appena entrati si respira il buonissimo odore delle arance e ci si perde in una nuova dimensione spazio temporale, un posto che sembra così lo tano è diverso dalla città e che invece ci sta perfettamente dentro. Mi fermo a guardarlo e guardare le persone, é pieno di turisti e di coppie, ci sono gruppi seduti a chiacchierare e qualche bambino troppo rumoroso. Spontaneamente prendo la mano di Ray e lo guido fino al terrazzo. La vista su Roma toglie il fiato. Mi era mancato e mi era mancata Roma. Sono andata via due anni fa e sono tornata il meno possibile, per ridurre anche la possibilità di incontrare Marco.

"Lo sapevo che eri una romantica" - dice dopo avermi dato un baco troppo dolce
"Sicuramente non nell'accezione comune" dico mettendomi sulla difensiva
"E l'hai sempre pensata così?"
"Non mi va di parlarne" e quando lo dico mi rendo conto che è proprio così. Non voglio parlare mai più di quello che ho vissuto.
Lui capisce, mi rivolge uno sguardo quasi apprensivo e mi accarezza il viso.
"Almeno ammetti di non essere così stronza come vuoi apparire"
"Lo ammetto solo se mi offri il pranzo"
Ride e ci incamminiamo. Mando un messaggio a mia madre per darle luogo e ora dell'appuntamento e mi concentro sulle chiacchiere con Ray, sono piacevoli.

Giochiamo per tutto il pranzo a provocarci. I miei piedi accarezzano le sue gambe mentre lui cerca di mangiare con calma dei ravioli. Le sue mani accarezzano le mie nocche e le mie mani in maniera sensuale, e io sento che è troppo.

"Io..devo andare" dico a voce troppo bassa dopo essere usciti dal ristorante. Volevo essere più incisiva e meno vulnerabile
"Shopping?"
"Quando una madre chiama, una figlia non dice mai di no"
"Ci rivedremo nei prossimi 2 giorni?"
"Io.. Non lo so"
Mento sapendo di mentire. Io voglio rivederlo, ma Ray mi sta davvero cominciando a piacere e la cosa non va bene, ne sono troppo spaventata. Lui mi guarda torvo, non capisco se la sua espressione é trista o solo delusa.
"Ok" riesce a dire dopo interminabili secondi. Si gira e mi volta le spalle. Questa volta é toccata a lui come é toccata a me quando sono scesa da quel maledetto aereo dopo quella maledetta notte e quel maledetto bacio ad alta quota.

Up in the airDove le storie prendono vita. Scoprilo ora