Al mio posto

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Aspettiamo la mia valigia in silenzio ancora, una volta fuori mi dirigo verso la zona dei taxi.

"Oh no" dice Ray tirandomi per un braccio verso un grande parcheggio

"Cosa no?"

"Vieni via con me" mi dice

"Mi porti tu in albergo?" chiedo

"Voglio andare a casa con te" mi dice lui

Io avvampo e mimo un si con la testa. Sorride e comincia a parlarmi del più e del meno, ridiamo e scherziamo in macchina fin quando non arriviamo alla sua villetta. Tipica, una villettina a schiera su due piani con una soffitta. E' arredata con estremo gusto, principalmente in legno con un bel po' di bianco, nero e rosso, soprattutto laccato.
"Hai gusto per essere inglese" sentenzio entrando in casa

"Tu non esisti essendo canadese" mi canzona

"Io non sono canadese, sono una cittadina del mondo!"

Mi sbatte al muro e mi bacia, con passione, desiderio e una voglia che si  sente in maniera prorompente dai suoi pantaloni. "Ti voglio"mi dice "Prendimi" sussurro ansimando. Comincia a baciarmi con ancora  più foga, ovunque e io non mi reggo già più sui miei piedi,come se lo capisse lui mi prende le gambe e lascia che gli circondino il bacino. Si sposta senza smettere di baciarmi e mi fa stendere sul tavolo del soggiorno, riempendomi di baci sul decolté mentre mi sbottona lentamente la camicetta. Continua a torturarmi con un milione di baci leggerissimi sul seno, sulla pancia e poi mi slacciai pantaloni e con più foga comincia a leccare lentamente le grandi labbra, poi si fa spazio con le dita e si dedica con dedizione alle piccole labbra e al clitoride. Questa cosa mi fa impazzire e sento il calore salire velocemente verso la mia testa che sta già perdendo cognizione di tutto. Vengo urlando dal piacere, ma non mi basta così mi siedo sul tavolo e lo bacio, ha il mio sapore e non mi vergogno affatto di questa cosa. Lo riempio di baci e gli lecco e mordo le orecchie, poi scendo dal tavolo e scendo lentamente a prendermi quello che mi spetta, a sentire il suo sapore sulle mie labbra e il suo piacere urlato. Lo guardo mentre gli slaccio i pantaloni,socchiude gli occhi e geme. Lo prendo con lentezza e lo torturo con la punta della lingua ma lui non mi lascia finire, mi alza, mi  bacia con estrema passione e poi mi stende di nuovo sul tavolo per prendermi prima con lentezza, poi con foga. Mi prende in braccio e rimane dentro di me. Lo guardo da vicino negli occhi e mi lascio andare di nuovo, quasi nel momento nel quale lui si lascia andare completamente dentro di me, spingendosi in fondo e guardandomi con profondità.

Mi guarda con profondità e esce da me, ma mi lascia restare in braccio a  lui mentre mi porta fino al letto. Continuiamo a guardarci in silenzio per un po', poi la mia bocca comincia a muoversi e io comincio a parlare mentre guardo il soffitto. Sento che lo sguardo di Ray non si stacca mai da me. Parlo in maniera meccanica, quasi senza emozioni.Racconto a Ray di Marco, dell'anniversario e di come sono cambiata dopo quella storia. Sposto lo sguardo su di lui per un secondo e lo vedo, è arrabbiato, i suoi occhi lo dicono chiaramente, ma lui non è arrabbiato con me, questo lo so. Lo sento. Parlo per una buona mezz'ora come se stessi parlando con me stessa, degli ultimi 6 anni e non so neanche perchè lo faccio, ma quando mi fermo e lo guardo lui mi osserva con occhi diversi e non saprei descrivere la sensazione o perchè lo so. Si avvicina e mi tocca leggermente, io non  chiudo mentre si avvicina, non ho paura di lui e lo lascio avvicinare. Ci baciamo in maniera casta, ma qualcosa dentro di me si accende a quel contatto e mi lascio prendere, salgo sopra di lui, incrocio le mie dita con le sue e lui lascia che io mi muova sopra di lui, mi lascia fare a modo mio e lo sento in maniera completa. Lo sento ovunque e voglio ancora sentirlo così, senza che le nostre mani si lascino.Vengo come non mi succedeva da tempo, con tutta me stessa e il mio corpo diventa completamente molle. Cado su di lui che mi lascia stare così, su di lui sudato e ansimante. Mi tocca i capelli.
"Dimmi che non vuoi andare, non ancora almeno" mi dice

"Non voglio."rispondo guardandolo

"Lasciati vivere un po' da me, lasciati conoscere, dammi il tempo per avere almeno un briciolo della tua fiducia e della tua stima, abbandonati al piacere e scivola su di me, io ti terrò" continua

Mi pizzicano gli occhi, ma ho come la sensazione di essere al mio posto

"Non voglio fedeltà, non voglio tutte le attenzioni del mondo, ma voglio sincerità e voglio che ti lasci scoprire se io scopro me stessa. Mi sono messa a nudo e tu non mi hai ancora schifata e cacciata dal letto etichettandomi come una puttana. Promettimi che non lo farai mai"
"Non chiamerei mai puttana la donna che mi piace. Non ti credo una puttana, ma sicuramente una donna molto affascinante che però deve capire di essere più di un corpo. E poi l'hai detto tu di essere una romantica" mi dice facendomi l'occhiolino
"Non ti faccio schifo quindi?" chiedo ancora conferma

"Tu no, lui immensamente" mi dice lui. Ed eccola ancora quella rabbia di prima.

"Sei arrabbiato"dico

"Infinitamente"mi dice lui, prima di darmi un bacio sulla tempia e intimarmi a dormire. "Domani sarà una giornata pesante" mi dice, e io mi lascio cadere a metà tra le sue braccia e quelle di Morfeo.  

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