"Mi porti inhotel?" dico provocatoria
"Assolutamenteno"
"Ma io hopagato la stanza!"
"Non credo che andrai in bancarotta""E come faròsenza i saponi?" continuo
"Andiamo inhotel allora. Ma solo per la colazione che non ho caffè" mirisponde Ray sorridendo
Mi hascombussolato con questa questione del trasferimento e del "Non lalascio da nessuna parte", ma mi è piaciuto come mi ha difeso e hasubito capito quanto mi sentissi fuori posto per un secondo. Forsedovrei parlargli o forse dovrei solo godermi questi giorni, ancoranon sciolgo questo nodo nella mia mente.
Evidentementefaccio le mie solite facce buffe da persona pensierosa perchè Ray mista osservando e dice:
"Che succede?"
"Niente" dicoio indossando uno dei miei migliori sorrisi disinvolti
"Dimmi a cosastai pensando furbetta!"
"A niente,davvero!" continuo io
"Non dirmifesserie" Ray si sta avvicinando quatto quatto con le mani ben invista, sta per arrivare uno di quegli attacchi di solletico che nonfiniscono più
"No, ti prego!Il solletico no" mi fingo spaventata e metto una mano sulla miafronte come se stessi per sentirmi male
"Non fin quandonon parlerai" e così dicendo inizia la sua dolce tortura. Si mettea cavalcioni su di me e mi fa il solletico ma è troppo vicino e ilsolletico diventa quasi una danza sensuale nella quale Ray si muovesu di me e io sento le sue dita ovunque sulla mia pancia. Ebbene si,la pancia per me è un punto estremamente eccitante. "Parla"continua avvicinandosi alle mie labbra
"Baciami"rispondo io e lui non esita un istante ad eseguire il mio ordine,lasciandosi andare alla danza delle nostre labbra incatenate.
"Sto bene"sputo d'un tratto quando ci allontaniamo
"E ne haipaura" finisce la frase che era completa solo nel mio cervello
"Un pochinocosì" mimo con le dita per provare a smorzare i toni di unadiscussione che non ho le forze di sostenere. Lui capisce e lasciacorrere.
I 3 giornisuccessivi passano velocemente e il mio ritorno a Bruxelles si faimminente. In questi giorni ho riscoperto tutte le gioie dellacondivisione con un uomo. Ho sempre pensato che condividere la miavita con Claire potesse bastare ma è davvero un tipo di complicitàdiversa, sia dentro che fuori dal letto. Ray mi capisce, mi stuzzicae mi coccola. Lui è il connubio perfetto tra quello che sono semprestata e quello che ho sempre desiderato. Il rischio da correrealternando momenti di corsa sostenuta a momenti di passeggiata.
"Jane."mi sento chiamare e sento un dito che mi accarezza la guancialeggermente"Hmm" mugugnoaprendo gli occhi
"E' ora, devifarmi vedere come si fa bene una valigia e poi ti porto al treno"
"Hmm"continuo io. Voglio sentire la parolina magica prima di aprire gliocchi.
"Ho qui delcaffè" dice lui come se mi avesse letto nella mente
"Sei il mioeroe" dico con voce roca.
"Oh, sei troppogentile" dice prima di posare le sue labbra sulle mie
Sorseggio ilcaffè seduta sul letto e guardo la mia valigia a casa di Ray. Ilmanager dell'hotel è stato così gentile da cancellare la miaprenotazione per alcune delle notti che avevo prenotato e mi halasciato un voucher da utilizzare in un altro hotel della catena. Miè sembrata un'ottima soluzione per accontentare una cliente usualeche per una volta ha fatto i capricci. Non voglio tornare a casa,penso.
"Non vorreiquasi che tu andassi" dice Ray a testa bassa"Comincio apensare che tu mi leggi nella mente" ribatto prendendogli la testatra le mani e guardandolo negli occhi. Sono bellissimi stamattina,come se avessero tolto un velo.
"Davvero?"dice con gli occhi che brillano
"Sembri unragazzino. Tenero e carino" e così dicendo lo bacio ancora e milascio prendere per l'ultima volta in questi bellissimi quattrogiorni.
"Mi piace fare l'amore con te" sospira mentre simuove lentamente dentro di me. Non rispondo a parole, ma il mio corporilascia un milione di piccole scossette di piacere che mi rilassano,mi scombussolano e mi fanno avere voglia di averne ancora. Con unamossa veloce mi divincolo e lo faccio passare sotto di me, gliaccarezzo i pettorali su e giù prima di guidarlo di nuovo dentro dime e cominciare a muovermi come più mi piace. Vedo quanto gli piacee adoro sentire le sue mani sui miei fianchi. Aggrappate come sonostate aggrappate a me in questi giorni. Vediamo insieme, per la primavolta ed è una sensazione meravigliosa. Sento le mie contrazionimuscolari e il piacere in ogni arto, sento che mi scoppia in testa esento che Ray scoppia dentro di me. Ne è valsa la pena, rincorrereil destino è stata una scelta saggia.
Restiamo così in silenzioa respirarci, baciarci e toccarci per un po', poi mi alzo e comeun'automa faccio il resto. Faccio la valigia, la chiudo e mi butto indoccia, mi asciugo i capelli e li lego in una treccia sul lato,indosso dei jeans chiari e una tshirt, infilo le scarpe e guardo Rayseduto sul divano a leggere il giornale. Dobbiamo andare e non voglioparlare. Mi sento come in una delle tante mattine in cui ho lasciatola stanza di uno dei miei amanti, ma non ne capisco il motivo. Rayguida fino alla stazione in silenzio, mi tocca la mano e non riesco aguardare i suoi occhi nascosti dietro degli occhiali da sole. Tuttatattica, penso per un secondo."Non hai nienteda dire?" mi chiede duro quando scendo dalla macchina
"Io.. sonostata davvero bene" balbetto tremolante
"E ora?" michiede dopo avermi raggiunto
"E' ora"rispondo canzonandolo
"Di?"
"Di andare"
"Via da me?"suona triste
"Via da Londra"cerco di rassicurarlo
"Davvero?" michiede ancora
"Davvero."
Mi bacia conforza. Lui ha capito che andare via da Londra non significa andarevia da lui, ma deve anche aver capito il mio modo di fare le cose edi parlare. Parlo solo quando il mio cervello è disconnesso, tipodurante questo bacio.
"Mi mancherai"sussurro
"Anche tu" midice accarezzandomi
"Seeyou later, alligator" glisorrido allontanandomi verso il mio Eurostar Londra-Bruxelles
"Ina while, crocodile" mirisponde e io capisco. Sarà una cosa stupida, ma nessuno ha maicapito come doveva rispondermi a questa battuta. E torno indietro,gli butto le braccia al collo e lo bacio come non avevo mai fattoprima, aggrappandomi ad ogni parte di lui, ad ogni speranza che hoprovato a buttare nel cestino, ad ogni buon proposito e ad ognipotenzialità. Io mi ci butto, ci provo, voglio essere felice. Voglioaggrapparmi alla felicità.
"Ti aspettodavvero." dico col fiatone "Solo te" continuo
"Oh, Jane.Quanto volevo che mi dicessi questo" mi dice con gli occhi pieni diemozione. Ci baciamo di nuovo e poi corro. Torno a Bruxelles conun'espressione diversa. Felice.
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Up in the air
Chick-LitSono Jane, ho 24 anni e vivo su un aereo. L'amore per me è il numero di miglia sulla mia carta frequent flyer, l'affetto è il calice di champagne in business class. E se un giorno trovassi l'amore sulla terra ferma? LA STORIA CONTIENE VARIE SCENE ES...