"Ma che cavolo avrò di sbagliato? Sono stata a Roma meno di una settimana e ho già combinato un milione di casini a me stessa. Se lo avessi saputo non sarei andata in ferie!" sbotto al computer
"Chou, tu non hai niente di sbagliato. E' il destino" mi risponde Claire con aria sognante
"Hey. Prima cosa, ti ho detto un milione di volte che sentirmi chiamare cavolino mi innervosisce; seconda cosa il destino non esiste proprio per niente; terza cosa, chi è lui?" - Quando Claire caccia fuori la storia del destino e fa quella faccia ci dev'essere per forza un milionesimo dei suoi amori passeggeri
"Nessuno.""Ma se ti vedo diventare rosso peperone anche attraverso la cam! Da quando in qua hai segreti con me?" dico facendo finta di essere risentita e incrociando le braccia al petto.
"Io, non so, vorrei che ne parlassimo di persona. Lui è quello giusto. Lui mi piace davvero."
"Claire, fai così con tutti. Non chiedermi di prenderti sul serio." dico
"Tu.. hai.. ragione" la sua voce è tremolante "scusami" dice prima di cominciare a piangere a dirotto
"Oddio tesoro, scusami tanto. Sono la solita stronza. Tu hai il diritto di pensare che sia quello giusto e io rovino sempre tutto" - una lacrima mi scende sulla guancia. Quando cazzo imparerò ad essere delicata con Claire? Quando imparerò che siamo persone diverse? Quando imparerò che ha il diritto di essere felice e sbagliare da sola?
"Non è colpa tua, non prendertela. E' solo che sono stanca di non venir presa sul serio perché sono capace di sognare" mi dice
Colpita e affondata. Sono incapace di sognare. Questo è davvero troppo.
"Claire, tesoro, tu devi sognare perchè lo sai fare così bene. Sogna e viviti questo pezzo di uomo che ti fa stare così bene. Ne parleremo quando torno."
Parliamo un altro po' di stupidaggini ridendo e scherzando. Mi manca e voglio andare via di qui, ho quella strana sensazione di mal di terra che mi prende dopo un po' che sono nello stesso posto. Eccolo qui, un altro dei miei lampi di genio. Da un momento all'altro fermo Claire e le dico "Tesoro, devo staccare che devo fare la valigia. Devo andare via da questo posto adesso e godermi questi ultimi quattro giorni di ferie"
"J, quando ti prende il mal di terra c'è qualcosa che non va" dice Claire preoccupata
Lei mi conosce e conosce ogni mio malessere. Non le ho detto che ho incontrato Marco, che voglio Ray e che ho pianto tutta la mattina.
"Va tutto bene tesoro mio" dico fingendomi rilassata, le schiocco un bacio virtuale e chiudo il Mac. Ordine il pranzo in camera, ne ho davvero bisogno dopo questa mattinata che è sembrata un mese. Chiudo la valigia e il bagaglio a meno, chiamo mia mamma e mio padre che delusi mi lasciano partire e mi stendo sul letto a pensare. Dove voglio andare? Ho solo quattro giorni quindi non posso pensare troppo in grande. Ho una voglia matta di Spagna ma fa davvero troppo caldo e poi gli spagnoli sono troppo sentimentali per me in questo momento. Norvegia? Mi convince ma devo andarci tra due settimane quindi la scarto. Maledizione a me e quando ho deciso di girare l'Europa intera. Che faccio ora? Potrei prendere un biglietto per Londra e sperare di trovare Ray da qualche parte. Ma chi voglio prendere in giro? Come farei? Ma poi cosa mi passa per la testa! No, no, no dice la mia testa mentre le mie mani aprono il pc e digitano quelle lettere sul sito della British Airways. Che stai facendo? continua a parlarmi la mia coscienza. Mi rispondo da sola. Sto prendendo un biglietto per visitare una bellissima capitale che mi manca moltissimo, dove posso visitare grandi musei, bere fiumi di birra e mangiare ottime fish&chips e poi potrei approfittarne per salutare qualche vecchio amico. Ma chi vuoi prendere in giro puntata due! Non ti vorrai mica autoconvincere di voler vedere quella città così orribile! La mia testa continua a dibattere mentre le mie dita hanno appena finito di digitare il pin segreto della mia carta di credito. Tra 5 ore sarò in aereo per Londra. Mi rilasso e aspetto il servizio in camera.
Here we go again. Metto su le cuffiette, afferro il trolley e la borsa e mi avvio verso l'aeroporto. Forse dovrei anche prenotare un albergo per non rimanere culo a terra, detto alla francese, ma questo non è importante. Mi sento rilassata nella mia routine e stacco il cervello. Check-in, controlli di sicurezza, pit-stop al bar per una bottiglietta di acqua e un espresso, poltroncina e attesa al gate. Mi prendo l'attesa per fare due cose, ossia prenotare un albergo a St. Pancras e mando un po' di messaggini qui e li per avvisare le mie conoscenze londinati che dicono solo "She is back in town, almost at least".
Penso ancora a Ray e automaticamente prendo la cartellina con i materiali della conferenza di Parigi. Di soliti in queste diavolerie che non apro mai mettono sempre una lista dei partecipanti con le loro mail o i loro numeri di telefono. Scorro la lista alla ricerca del suo nome e lo trovo, Raymond Shore, UN envoyee, r.shore@gmail.com.
Come ho fatto a non pensarci prima? Dopo anni di conferenze più o meno utili dovrei sapere che c'è questa prassi. Accanto al mio nome non c'è mail, nego sempre il consenso perchè odio ricevere ipocriti mail che cercano di stabilire un contatto, se lo voglio stabilire lascio volentieri uno dei miei bigliettini da visita che Claire ha amorevolmente disegnato per me. Lei è una grande graphic designer e si occupa di campagne comunicative per grandi organizzazioni. Una con le palle, ma anche troppo statica per i miei gusti.
Afferro il mio iPhone e con le mani che sudano scrivo:
Ciao Ray,
ho voglia di vederti e venire a letto con te di nuovo, stranamente però ho anche voglia di passare tantissimo tempo con te. Mi piaci e mi confondi. Perdonami. Sto aspettando al gate un aereo per Londra e voglio vederti, non immagini quanto. Tua. JaneMA CHE DIAVOLO HO SCRITTO!!! Premo il tasto cancella e guardo le lettere scomparire dallo schermo. Riformulo.
Ciao Ray,
Mi dispiace essermi appropriata indebitamente del tuo indirizzo mail dalla lista dei partecipanti, ma avevo bisogno di scriverti per vederti. Sia chiaro che ho alcuna intenzione di essere la tua stalker, inseguirti o fare altre follie del genere ma quell'episodio davanti al mio hotel non ha avuto seguito e tu dovevi dirmi delle cose ma non mi pare sia il caso di farlo via mail. Che ne dici di una passeggiata londinese? Pensavo di fare un salto in quella città per un po' di fish&chips.
Spero di sentirti. JanePremo invia e comincio a muovere il piede in maniera ritmica. Perchè sono nervosa? Lui non è niente di che. Lui te lo devi solo portare a letto. Lui non ti vuole perchè sei una psicopatica. Nessuno ti vuole perchè sei strane e soffri il mal di terra, figuriamoci le relazioni! Beep Beep. Il telefono. Gmail. Nuova mail da Raymond Shore. Dice solo "Quando parti? Sono in fottuto ritardo per il mio volo."
Ma porca troia. Forse ha ragione Claire e il destino esiste, o forse no. Faccio i calcoli. Siamo arrivati da Parigi 3 giorni fa, lui ha fatto il suo giorno e mezzo di riunione e normalmente sta tornando a casa. Non è destino, è routine per chi vola tanto. Credo aumenti la possibilità di incontrarsi considerando che riunioni e conferenze di solito durano dall'1 ai 7 giorni, e poi cosa mi aspettavo che tornasse a casa con un volo Ryanair? Logico che aumento le possibilità di incontro se prendo un volo della sua compagnia di bandiera. ll destino non esiste. Caso chiuso.
"Imbarco tra 20 minuti. BA, Gate D5." digito criptica
"Ne parliamo al gate allora" risponde.
Il cuore batte a mille e per poco non svengo. Sento il calore invadermi la faccia e le guance mi scottano come se fossi stata sotto al sole per delle ore. Ray, ma che mi fai! Respiro profondamente per qualche minuto poi afferro la borsa e mi dirigo verso il bagno, mi rinfresco e mi do' una ripassatina di cipria e un filo di rossetto rosa. Mi guardo allo specchio, sono la raffigurazione dell'ansia e mi sento una quindicenne. Il mio telefono vibra. Un'altra mail dice "Che fai? Mi prendi ancora in giro? Sono al gate". Avvampo e mi sento una scema. Quando esco dal bagno sento il rumore dei tacchi e sembra quasi assordante ma sento che la pelle mi tira e mi viene da sorridere.
Va bene così, sono finalmente serena oggi.
//lo so che non è cool postare aggiornamenti senza abbastanza like e cose del genere ma lo faccio per vera passione, però non mi dispiace sapere cosa ne pensate della mia storia :) //
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Up in the air
ChickLitSono Jane, ho 24 anni e vivo su un aereo. L'amore per me è il numero di miglia sulla mia carta frequent flyer, l'affetto è il calice di champagne in business class. E se un giorno trovassi l'amore sulla terra ferma? LA STORIA CONTIENE VARIE SCENE ES...