June
Io e Veronica stringiamo sempre di più, giorno dopo giorno.
Devo ammettere che la preferisco molto di più lontana da tutti, o anche da sola con Pam.
Sarà che ho davvero un bassissimo livello di sopportazione nei confronti di Nate, di conseguenza la presenza sua e quella dei suoi amici più stretti mi infastidisce? Sicuramente.
Fatto sta che oggi, stiamo andando a lezione e mi ci sto precipitando perché è tardi e non voglio sedermi accanto a qualcuno che non conosco, ne ho troppa vergogna.
Non riesco a fare subito conversazione con le persone, ma mi basta davvero poco per riuscire ad essere espansiva. Non so se è la timidezza o forse solo il fatto di avere timore di chi ho di fronte, non l'ho ancora capito.
Arrivo in classe appena in tempo, poco prima del professore, mi accomodo al mio solito posto. Sospiro sistemando le mie cose sul banco davanti a me.Ho fatto in tempo, sono in classe e sono seduta in un posto normale..
"Non hai ancora capito, eh?" la voce che purtroppo riconosco subito mi sta gentilmente chiedendo di spostarmi
Si, credetemi, l'ironia è il mio forte. Solo in questi casi però..
"Non credo che tu abbia capito invece" alzo il viso nella sua direzione
"Spostati o fammi passare" sbuffa
"Perché dovrei?" non mi smuovo dal mio posto
"Perché vorrei seguire anche io la lezione, se solo tu ti spostassi" precisa
"Non credo di volerti qua accanto" faccio per prendere appunti
Si china sul mio banco e mi prende la penna
"Alza il culo e spostati. Ora" insiste
"Nate? Di nuovo? Quante volte ti ho detto di lasciar stare June?"
Vi è sempre dalla mia parte, mi salva sempre in queste situazioni scomode. O meglio, nelle situazioni scomode di Nate l'antipatico.
Gli faccio un sorriso sornione e sposto solo le gambe verso l'esterno del banco per fargli capire che può passare.
"Ah senti, la penna mi servirebbe" gli dico
La mette sul banco facendola rotolare verso di me, sogghigno.
Anche questa volta ho vinto io.
***
Oggi le lezioni erano già di per sé pensanti, ma davvero avere Nate tra i piedi è estenuante.
Mentre prendevo gli appunti ha cominciato ad infastidirmi con il rumore continuo della sua penna sbattuta sul banco. Non contento ha iniziato a cliccare in modo ossessivo il piccolo pulsantino per far fuoriuscire la parte della penna con cui si scrive. Non so se mi sono spiegata!
Oltre a questo faceva tremare tutto il banco perché muoveva la gamba.Sarà stato un modo per farmela pagare? Neanche rispondo a questa domanda, perché la risposta è più che ovvia.
Non so quante volte l'ho guardato male, sbuffato, alzato gli occhi al cielo in due ore di lezione. Ho letteralmente perso il conto dopo cinque minuti!
Adesso però, sono nell'appartamento e mi sono fatta una doccia rilassante. Il silenzio è il mio migliore amico, capirete anche bene perché!

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7 minutes in heaven
RomanceJune è sempre stata concentrata su un solo obiettivo: costruirsi un futuro migliore, lontano dalle ombre del passato. Etichettata dai suoi compagni di scuola come "strana" e solitaria, soffocata dai continui litigi dei genitori a casa. Non ha mai c...