June
Dopo la serata a cena con Pam e Leonard, siamo tornate al nostro appartamento a notte fonda. Il silenzio notturno di Yale ha come riaperto una ferita.
Appena arrivata in camera, infatti, sono scoppiata in lacrime.
L'angoscia e la tristezza hanno preso il posto della felicità e la leggerezza vissuta poco prima, in compagnia.
Non ne capisco bene il motivo, questo malessere si presenta all'improvviso e va via nello stesso identico modo.
Quasi mi sento soffocare mentre cerco di respirare normalmente, e il groppo in gola non vuole saperne niente di andare via.
Con le mani tremolanti mi infilo il pigiama, apro la finestra e la lascio spalancata prima di rimettermi a letto.
Nonostante il calore del piumone mi aiuti, ho necessità che la finestra sia aperta. Sento ancora un peso sul petto e solo l'aria fresca notturna mi aiuta a farlo sparire, almeno in parte.
***
"Ehi, June? Che ti è successo?" chiede Veronica appena mi vede il mattino seguente
"Ho solo dormito male, niente di che. Mi capita di tanto in tanto" sorrido per rassicurarla.
Vorrei tanto che sapesse che sono tante le notti in cui non chiudo occhio, i pensieri mi annebbiano la mente e il mal di testa è costante e non va via fino a quando non finisce tutto.
Vorrei poterle raccontare tutto, senza limiti e senza finzioni, ma non so se è ancora pronta a tutto ciò.
Non lo ero neanche io.
***
Ho saltato le lezioni oggi, non mi reggo neanche in piedi.
Veronica prima di andare a lezione mi ha portato un caffellatte e un croissant farcito con tantissima nutella.
Ammetto che mi ha fatto sentire meglio, prima che si risvegliassero i miei sensi di colpa.
Quando ho i miei periodi "no", l'unica cosa che faccio è scrivere.
Scrivo tanto, scrivo di tutto e cerco di liberare la mente il più possibile.
Quando ho i moment di vuoto, riposo. Do un po' di pace alla testa e soprattutto agli occhi, che chiedono pietà in questi casi.
"June" sento Veronica entrare
"Sono con Pam, possiamo entrare?" mi tiro su dal letto restando il più possibile coperta dal mio piumone
"Certo, entrate"
La finestra continua a restare spalancata, difatti quando entrano in camera Pam rabbrividisce e si passa più volte le mani sulle braccia come per riscaldarsi.
Pamela strabuzza un po' gli occhi quando mi vede in viso, ma capisco benissimo che le mie condizioni sono evidentemente pessime.
"Ti abbiamo portato qualcosa da mangiare" prosegue posando sul comodino una busta marroncina
"Grazie, davvero" sorrido sincera
"Ti senti meglio?" questa volta a parlare è Pamela
Annuisco e sorrido "Sto molto meglio, davvero. Credo che potrei seguir-"
"Non azzardarti a pensarlo nemmeno" mi interrompe Veronica
Vorrei davvero seguire le lezioni pomeridiane, cambiare aria e uscire da questa camera. Non credo che Veronica me lo consenta, come ho appena appurato.
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7 minutes in heaven
RomanceJune è sempre stata concentrata su un solo obiettivo: costruirsi un futuro migliore, lontano dalle ombre del passato. Etichettata dai suoi compagni di scuola come "strana" e solitaria, soffocata dai continui litigi dei genitori a casa. Non ha mai c...