June
Oggi ci hanno cambiato aula per la lezione di letteratura inglese, infatti appena finito storia moderna abbiamo dovuto fare la corsa per la lezione successiva.
Ovviamente tutto questo all'ultimo minuto, tra i quaderni che avevo sparsi sul banco, le penne colorate e il piccolo diario che mi porto sempre dietro, non sapevo più come muovermi.
Appena seduta in classe, tra le ultime file come sono ormai abituata, metto in ordine e recupero i testi di letteratura inglese che devo ancora finire di leggere.
"Spostati" sento appena vicino a me
Come al solito, Nate, è qua vicino a chiedermi di cedergli il posto.
"Dovresti sapere che non ho intenzione di farlo, come sempre" sbuffo alzando gli occhi al cielo
Senza dire altro, giro le gambe verso l'esterno per farlo passare, in modo che non potesse rubare il posto, ma neanche continuare ad infastidirmi.
Lui si siede al suo posto senza dire altro, per fortuna.
"June, hai il libro di cui abbiamo parlato nella scorsa lezione?" mi chiama Veronica distraendomi dai miei pensieri e dalle occhiatine che stavo lanciando a Nate
Le passo il libro semplicemente dopo aver annuito. Il professore entra in aula e inizia la sua lezione. Cerco di prendere gli appunti e non distrarmi.
Come al solito Nate sta facendo rumore con la penna e di tanto in tanto scrive qualcosa sul suo quaderno.
Sbuffo perché quel rumore mi disturba, mi sembra lo faccia apposta per attirare la mia attenzione, non lo sopporto.
"Stai tranquilla bambolina" sussurra al mio orecchio Nate, provocandomi un brivido lungo la schiena
Mi irrigidisco e faccio finta di nulla, continuando a prendere appunti e a seguire la lezione.
***
Sono letteralmente corsa via dalla lezione di letteratura appena è finita. Non potevo restare ancora più di un minuto lì.
"Ciao June" mi accorgo poco più avanti di Harry
"Ehi! Che ci fai qui?" gli chiedo
Non voglio fare l'impicciona, ma mi sembra strano visto che non è il suo dipartimento..
"Sono venuto a cercarti, speravo di incontrarti" sorride avvicinandosi
"Ed eccomi qua, Harry, dimmi tutto" ricambio il suo sorriso
"Volevo chiederti se ti andasse di prenderci un caffè, se non hai altri impegni ovviamente"
Lo vedo leggermente imbarazzato, il che lo rende ancora più tenero.
"Ma certo, avviso Veronica"
Il bar è decisamente affollato e il motivo è più che ovvio: sono finite tutte le lezioni della giornata.
Si vedono, infatti, sparsi sia i professori che gli studenti. Qualcuno già intento a studiare, qualcuno che lavora agli appunti e qualcuno che chiacchiera. Forse, sull'ultima direi più di qualcuno.
"Come sono andate le prime lezioni?" chiede lui prendendo il suo ordine al banco
"Non posso lamentarmi, ammetto. Ti va se andiamo fuori? Non c'è neanche un tavolo libero" sbuffo
"Si, stavo per dirtelo io"
Mi tiene aperta la porta e mi invita ad uscire, che gentile!
"Le tue lezioni invece? Come ti sono sembrate?" gli chiedo dopo esserci seduti ad una panchina in giardino
"Devo dire, pensavo molto peggio. Sembra che i miei compagni sono super socievoli e questo mi tranquillizza molto" racconta
Ci raccontiamo dei nostri primi giorni di lezioni e delle gaffe fatte da qualche professore o qualche collega, il tempo vola e non mi rendo conto che è ora di cena. L'aria si è rinfrescata ancora di più e il venticello smuove le foglie. Credo che tra un po' pioverà, il cielo si è coperto di grossi nuvoloni grigi e riesco già a percepire l'odore della pioggia.
C'è una sola cosa che amo della pioggia: quando dopo tanto tempo, appena tocca la terra, alza quell'odore strano, che non so definire. Mi piace perché solitamente avviene a fine estate, ti fa capire che ormai non è più tempo di andare al mare, non è più tempo di indossare pantaloncini e canotte, non si può più pensare all'abbronzatura.
"Si è fatto un po' tardi" sospiro
"Già, ti accompagno al dormitorio" mi sorride
Mi stringo nel mio giubbotto mentre ci incamminiamo verso i nostri dormitori. Harry è un ragazzo davvero gentile e mi trovo bene a parlare di tutto con lui. Mi sembra quasi di conoscerlo già troppo bene e questa cosa è decisamente un punto a suo favore, anche due.
Arrivati ai dormitori mi ha chiesto il numero, in modo da non farmi gli agguati aspettandomi fuori alle classi del dipartimento di teatro e sperare che io sia lì.
"Allora? Che cosa mi racconti?" mi dice Veronica senza neanche darmi il tempo di entrare.
"Ti racconto quello che vuoi sapere, Vi. Che cosa vuoi sapere?" ridacchio divertita
"Ovviamente vogliamo sapere tutto" gira il telefono e vedo Pamela in videochiamata
Passiamo la serata a parlare di Harry, di quello di cui abbiamo parlato, di come è stato gentile nei miei confronti e di quanto sia carino.
"Credo sia veramente interessato a te allora June" mi dice Pamela
"No, ma dai. Penso voglia soltanto essere mio amico, niente di più" dico sviando l'argomento
"Certo, amico che per chiederti il numero ti ha aspettato per più di due ore fuori dall'aula di letteratura e che ti ha invitata a prendere un caffè. Non ci credi neanche tu June." mi provocano
"No, dai, non sono qui per questo" dico semplicemente
"Certo, infatti, forse perché abbiamo interesse per qualche altro ragazzo di nome James?" mi prende in giro Veronica
"Che? No, ma dai, sul serio. Non sono interessata a nessuno al momento. Se qualcosa dovesse cambiare sarete le prime a saperlo" dico poi esasperata.
Stasera tra le chiacchiere con Harry e poi con Pamela e Veronica, ho perso completamente la cognizione del tempo e ho perso entrambi gli orari per la cena.
Sono troppo stanca per uscire fuori dal campus e andare a mangiare qualcosa, il mio letto mi sta attendendo da troppo tempo.
Dopo la mia doccia rigenerante, mi rimbocco le coperte e crollo in un sonno profondissimo. Ne avevo davvero bisogno.
***
Ho dormito così tranquilla 'stanotte che la sveglia mi ha spaventata. Mi è quasi sembrato che non dormissi da troppo tempo.
Mi sono preparata in cinque minuti, per lasciare a Veronica il suo spazio visto che se faccio con troppa calma rischia di dover fare le corse per non essere in ritardo.
"Oggi svuoterò la caffetteria" mi dice dopo essersi chiusa la porta del nostro appartamento alle spalle
"Perché? Hai bisogno di tanto caffè?" chiedo confusa
"Tanto caffè e tantissimi zuccheri. Ieri sono rimasta a parlare con Jason fino a tardi e adesso sono in condizioni pessime" sospira "Però mi piace, sono felice di essere rimasta sveglia per lui" sorride contenta
Ha una luce diversa da quando Leonard ha cominciato ad abbassare la guardia nei confronti di Jason. So che le importava avere l'approvazione di suo fratello, nonostante volesse far vedere l'esatto contrario.
E, se posso permettermi, pur non conoscendo Jason, posso dire di trovarlo super attento e gentile nei confronti di Veronica. Il modo in cui la guarda, il modo in cui le sorride. Si vede che farebbe di tutto per lei e per vederla felice.

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7 minutes in heaven
RomansaJune è sempre stata concentrata su un solo obiettivo: costruirsi un futuro migliore, lontano dalle ombre del passato. Etichettata dai suoi compagni di scuola come "strana" e solitaria, soffocata dai continui litigi dei genitori a casa. Non ha mai c...