Capitolo 4

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Tu sei una poesia
Che non ho mai letto
Sei il profumo  che non
conoscevo, sei l'amore che mi fa
Ancora amare

Allungo la mano titubante e abbasso la maniglia. La sua altezza mi ha sempre impressionata; sento il suo sguardo è un brivido mi corre lungo la spina dorsale. "Levati le scarpe" l'unica regola in questa casa. Lui se le leva, senza mai staccare le sue iridi da me.
Gli faccio segno di seguirmi cercando di ignorare i brividi che mi scorrono lungo il corpo. Salgo le scale a piccoli passi cercando di rimanere rigida, ma cosa diavolo mi fa questo ragazzo?!
Entro in camera facendo ballare leggermente il mio vestito. La stanza accogliente mi fa dimenticare per un secondo l'ospite indesiderato. Sposto gli occhi di lato, sta osservando ogni minimo angolo di quella stanza, per poi soffermarsi su di me, sento un leggero solletico allo stomaco, cerco di distogliere lo sguardo ma non smette; Anche lui distoglie lo sguardo e si accomoda sul puf viola pastello che avevo tenuto per me, alzo gli occhi al cielo e mi butto su quello giallo-verdognolo facendo alzare una folata d'aria. "Dobbiamo tradurre tre frasi" Susurro prendendo il diario; giro la testa aspettando una risposta; che non arriva. "È colpa tua" Sputo questa sentenza, e aspetto la sua reazione. "Stronza, stavo solo giocando" tiene lo sguardo rivolto verso il muro. Abbasso gli occhi ma rimango rigida, provo a trattenermi dal sferrargli un'altra schiaffo e stranamente ci riesco. Gira di scatto la testa e le sue iridi dorate mi colpiscono in pieno come un proiettile. "Ma alla fine è vero, sei una debole, sei una stupida bambina in una disperata ricerca di attenzioni. Sicuramente sei una principessina viziata dai genitori vero?!" Ora basta, scatto in piedi le lacrime mi rigano sulle guance "ESCI!" "Te li giustifichi tu i compiti" troppo, riesco a percepire l'ira che sale... non mi trattengo più... lo vedo rotolare giù dalle scale e atterrare sul pavimento. Corro giù, ma prima di poterlo buttare fuori lui si alza e esce sbattendo la porta. Torno in camera e mi butto sul letto, il mal di testa mi uccide; non posso andare avanti così, no non posso.

"Come è andata a scuola?" Non rispondo. Osservò con noncuranza il cucchiaio immerso nella zuppa di zenzero e carote. "Beira Caracta! Stai così da tutta la cena! Mi dici che cosa ti prende?" Continuo a guardare la zuppa "Hai una foto di mamma e papà?" Alzo gli occhi, zia Theia mi osserva triste "no, Beira mi dispiace" ingoio a vuoto e poi mi infilo Il cucchiaio in bocca

Ancora questa sveglia! Credo che la denuncerò per disturbo della quiete. Mi infilo sotto la doccia facendo scivolare i capelli bagnati sul corpo, lavando via le tristezze e le paure, lavando via lui. Mi pettino i capelli con dolcezza e li liscio con la piastra, niente boccoli oggi; mi passo il mascara sulle ciglia per valorizzarle e mi precipito giù.
Theia ha preparato la torta di mele, le sorrido "Zia, Leina può venire da noi oggi? Non se la sente di stare con sua madre" Lei ricambia il sorriso, so che non rifiuta mai ospiti. Corro di sopra, non prima di aver afferrato una fetta di torta. "Mia zia ha detto di si" biascico al telefono con Leina con un pezzo di mela in bocca. "Sicura che non sono di disturbo?" Alzo gli occhi al cielo "Eddai! Non fare la finta carina e vieni!" Sento una risatina divertita, ma fiebile è stanca, dall'altra parte del cellulare; "Va bene allora, arrivo tra quarantacinque minuti" "Tutto bene?" "Si, si perché?" "No nulla" attacco e mi avvio saltellando verso il salone, non capisco perché sono così allegra. Mi butto sul divano e apro il mio libro preferito immergendomi fra un mare di parole. Amo leggere è l'unico momento in cui riesco a lasciare le mie ansie e farle fluttuare nell'aria, come fiocchi di neve.

Spazio all'autrice
Ecco a voi un quarto capitolo colmo
di novità e nostalgia, spero che lo stiate
apprezzando, so che è più corto degli altri
e mi volevo scusare con voi per questo <3

Neve d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora