Capitolo 7

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Il vero amore ha inizio
solo quando nessuna
cosa è richiesta in
cambio

Sfioro con le dita le pagine ingiallite di uno dei tanti libri che si trovano nella biblioteca della scuola; ho lo sguardo perso in "Orgoglio e Pregiudizio". Eppure mi accorgo subito che è entrata la puttanella della scuola, Denise Lacoste, la più popolare e influente ragazza al Collegio Meleti e forse pure di tutta Pedivalle. Ha una gonna di pelle che le copre a malapena il sedere, gli stivali neri le arrivano fino al ginocchio e il petto è coperto da un top rosa shock a fascia; dietro di lei una folla di ragazze che cercano di essere sue amiche, le scaccia via con un gesto della mano e si avvicina a me; alzo un sopracciglio e guardo Leina, lei fa spallucce e ricomincia a leggere "Ragione e Sentimento". "Tesorrrrro, che piacerrrre vederrrti" La guardo annoiata, poggio il libro e le chiedo che vuole. "D'accordo, non credere che sia un piacere per me venire a parlarti, ma sai vorrei informarti di alcune casette che credo ti siano sfuggite" si scosta una ciocca di capelli, alzo gli occhi al cielo "Riguardano Aton Solmer tesoro, sai ho notato che ultimamente vi vedete un po' troppo spesso per i miei gusti raffinati, non vorrei che questo ti illudesse" scoppio in una risata, beccandomi lo sguardo di rimprovero di miss. Vivli la bibliotecaria. "Ooo lo trovi divertente è?! Bene allora ridi quanto vuoi ma sappi che Aton ama me e tu non potrai mai neanche allacciarmi le scarpe tesoro!" La guardo divertita mentre se ne va via sculettando. Mi giro verso Leina e vedo che anche lei sta soffocando una risatina divertita poi mi passa un bigliettino.

/ Guarda come si è vestita sta tipa\
/Vero?! Sembra una prostituta\
/Hey attenta! Si avvicina Aton\
Rimango quarantacinque secondi a leggere quest'ultima frase prima di sentire il suo calore attorno a me. Si avvicina al mio orecchio e lo sfiora con la bocca " Parco, alle cinque, domenica; non fare tardi fiocco di neve" Non riesco a muovermi, sento il ghiaccio che mi stringe il cuore riscaldarsi per cinque secondi; ma poi torna a stringere e a sanguinare. Perché mi vuole incontrare? Si ricorda di ieri? No non può essere! Non deve essere! Il battito accelera, butto la testa sul cuscino della poltrona, provo a leggere ma non ci riesco. Rimetto "Orgoglio e Pregiudizio" accanto a "Guerra e Pace"; poi saluto Leina e mi precipito fuori, nel correre vado a sbattere contro Collin Tracuto, un ragazzo del quinto ginnasio, "Hey! Fai attenzio... o ciao, non ti ho mai vista qui" Sorrido impacciata "Collin giusto? Mi dispiace, ti ho fatto male?" Lo vedo sorridere. "Si un po' alla pancia" "O, capisco, c'è qualcosa che posso fare?" Si scosta il ciuffo riccio e sorride ancora di più "Per ora non lo so, ma che ne dici di darmi il tuo numero? Così te lo posso comunicare quando ho deciso." Socchiudo gli occhi dubbiosa, ma lui mi prende il telefono e regista il suo numero, poi mi saluta. Rimango con il telefono in mano e lo guardo allontanarsi; faccio spallucce, probabilmente non si è fatto niente e vuole solo il mio numero.

Accendo la TV davanti al letto e apro "The vampire diaries". Sono talmente immersa che non mi accorgo delle ore che passano. Anche se domani iniziano le vacanze voglio comunque mantenere un'orario fisso per andare a dormire, si sono una perfezionista non ci posso fare niente, scendo in cucina e metto a cuocere le uova; mia zia è in viaggio per lavoro perciò mi dovrò arrangiare da sola. Uova sode e lattuga, il pasto più veloce e pratico del mondo. Porto il piatto e la coca zero su in camera e continuo a guardare la serie fino alle dieci e un quarto. Prendo il piatto e il bicchiere giù e li poggio con delicatezza nel lavandino, poi vado in bagno e dopo aver raccolto i capelli in una treccia mi butto nel letto.

Volo nel cielo sopra le nuvole, il cuore leggero, accanto a me ci sono i miei genitori, mi sorridono. Giochiamo a rincorrerci e poi ci fermiamo per modellare le nuvole soffici; io scelgo una nuvoletta piccola e candida, loro una grande. Iniziamo a modellare, poi loro mi propongono una pausa, io accetto e ci sediamo sulle nostre nuvole... a un certo punto però la nuvola dei miei genitori si inizia ad aprire, sotto di loro c'è un albero, eppure non ci fanno caso... la nuvola svanisce e vedo il loro corpi morti sull'albero... grido disperata " MAMMA PAPÀ" Ma loro non rispondono...

Mi sveglio di botto. Sempre lo stesso sogno. Mi rigiro nel letto e provo a pensare ad altro, ovviamente non ci riesco, sarà un'altra dura e lunga notte...

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